Una delle caratteristiche distintive del processo creativo dei Senzabenza è da sempre la tendenza a smussare le nervose asperità elettriche tipiche del punk con i colori psichedelicamente sgargianti presi in prestito dall’immaginario pop degli anni Sessanta. Una sintesi definita in maniera ineccepibile "flower-punk", filone del quale la formazione di Latina rappresenta un’eccellenza da oltre trent’anni. Ma il dubbio riguardante quale delle due componenti lasciar prevalere sull'altra non è mai stato risolto dalla band, che per il nuovo album – non a caso intitolato “Punk Pop Dilemma” - ha suddiviso con piglio democratico le dodici tracce inedite fra una “Punk Side” e una “Pop Side”.
Le prime sei canzoni mantengono costantemente alti ritmo ed energia, come accade nell’efficace doppietta iniziale “The Lady From The Shop”/ “Whiskey And Sorrow” e nell’ultra-veloce scossa assestata da “Still Loving You”. Gli accenti ska di “Money, Drugs And Girls” anticipano invece i contenuti della seconda parte del disco, quella che mostra l’intenzione (del resto sempre stata presente, e confermata nei due album più recenti, “Godzilla Kiss” e “Pop From Hell”) di contaminare il proprio Dna musicale. E' in particolare in questi frangenti che il discorso si fa stimolante, lì dove il gruppo assorbe e rielabora nuovi input evitando di restare prigioniero del passato.
Nella “Pop Side” di “Punk Pop Dilemma” emergono con forza le influenze sixties, soprattutto fra gli aromi psichedelici - che fanno molto Californian summer of love - riesumati in “Pictures Of The Years Gone By” e negli avvincenti intermezzi strumentali, oserei dire quasi hendrixiani, studiati per arricchire “St. George”.
Le strofe di “For Sweet Deborah” danno l'impressione di voler rincorrere le orchestrazioni di “Eleonor Rigby”, ma la traccia più beatlesiana è quella posta in chiusura, “Never Ending Sunday”. “Kids Of Loneliness”, pubblicata come singolo la scorsa estate, è rimasta invece esclusa dalla scaletta definitiva.
Al nucleo originario dei Senzabenza, formato da Giuseppe “Sebi” Filigi (chitarre e autore di tutto il materiale), Nando Ferdinandi (voce e chitarre) e Max Bergo (batteria), sono affiancati, ormai in pianta stabile, il basso di Jacopo “Paco” De Pinto e le tastiere di Daniele Nonne. L'esperienza consolidata in tre decenni consente oggi di non far rimpiangere la sfrontatezza e l’incoscienza degli esordi, anzi, dopo il lungo periodo di stand-by, vissuto qualche anno fa, possiamo sottolineare come la seconda vita dei Senzabenza si stia dimostrando tanto necessaria quanto la prima. Facendo le debite proporzioni, è un po' la stessa cosa accaduta ai Massimo Volume in Italia, ai Suede in Inghilterra, oppure ai Dream Syndicate oltreoceano. Andare avanti, senza lasciarsi imbrigliare dall'importanza del proprio nome.
(31/01/2023)