Negli ultimi anni Loscil sembrava essersi un po’ perduto. Probabilmente almeno dal 2016 - anno di uno suoi lavori più convincenti, “Monuments Builders”, se escludiamo il ripescaggio di alcuni vecchi brani nel dittico “The Sails” - c'è stato davvero poco da salvare nella sua discografia. “Umbel” inverte parzialmente la rotta, confermando la buona idea di Scott Morgan di creare musica prendendo spunto da una serie di immagini, potremmo dire colonne sonore per mostre fotografiche.
Lo aveva già fatto con “Coast/Range/Arc” (2011), con “Equivalents” (2019) e con “LUX Refractions” (2021) e ora con “Umbel” ritorna a cimentarsi con questo progetto che è una scommessa che si rinnova continuamente. Le foto raccolte sono scattate in condizioni di luce particolari, al tramonto, in modo tale da far apparire il paesaggio praticamente irriconoscibile.
La musica di Loscil si adegua quindi a questa versione aliena della realtà coniugando varie fasi della sua carriera, da quella cosmica degli esordi (le visioni estatiche della magnifica “Dusk Gale”, di certo la composizione migliore del disco) a quella successiva del periodo di “Endless Falls” (le piogge di “Kamouraska” su sfondo modern classical), dalla fase dub (“Shadow Maple” con i suoi crescendo e la lenta pulsazione che l'accompagna), fino alle recenti composizioni più intimiste (la title track e la finale “Cyme”).
“Umbel” appare quindi un compendio delle varie vite di Loscil, forse la sintesi di una carriera da cui potrà giungere un nuovo inizio, magari incentrato sulla composizione davvero imperdibile di “Dusk Gale”, perfetto punto di partenza per una nuova fase di una carriera comunque memorabile.
14/06/2024