Deafheaven - Lonely People With Power

2025 (Roadrunner)
blackgaze, post-metal

Con ormai venticinque anni di carriera suonati, i Deafheaven sembrano intenzionati a fare un po’ quello che gli pare, incuranti come al solito di qualsiasi giudizio o pregiudizio. Del resto, parliamo di una formazione ormai canonizzata come la band blackgaze più influente del globo, che però, allo stesso tempo, non ha mai convinto una folta schiera di hater che sin dagli inizi l'ha vista come una compagine metal per poser e hipster. Una disputa che lascia il tempo che trova e che a George Clarke e i suoi non è mai interessata.
E quindi la svolta melodica, l’abbraccio shoegaze, chiamatelo pure come preferite, di “Infinite Granite” (Sargent House, 2021) si è rivelato soltanto come una parentesi, un divertissement. Un buon disco che qualche traccia l’ha lasciata, come vedremo in seguito, ma che sembra destinato a rappresentare un unicum nella discografia tonante dei Deafheaven.

Non fosse infatti per la coda sognante di “The Garden Route” e per la bellissima, delicata “Heathen”, unico frangente del disco nel quale Clarke utilizza tonalità di canto umane, staremmo parlando di “Lonely People With Power” come l’opera più tosta del gruppo di San Francisco. Il che, ovviamente, è tutto dire.
Le chitarre a zanzara e la batteria siderurgica azzannano sin da “Doberman” e non mollano mai la presa. Ti lasciano respirare soltanto nei due intermezzi “Incidental II & III”, recitati rispettivamente dagli amici Jae Matthews (Boy Harsher) e Paul Banks (Interpol). Poco importa se ci si trovi tra potentissimi accenti thrash (“Magnolia”) o in una discesa agli inferi tutta black (“Body Behaviour”), le urla e i latrati di Clarke sono indecifrabili, feroci, laceranti come il canto di un dannato, quando non di cerbero in persona.

Per rimarcare quanto i Deafheaven siano in forma smagliante, è necessario sottolineare che questa volta i brani migliori, “Winona” e “Magnolia”, sono anche quelli più impegnativi dal punto di vista della composizione e quelli più inclini alla natura evolutiva del post-metal. E quindi dietro una copertina che sembra rubata a Lana Del Rey, con tanto di macchinone americano e trucco pesante, c’è uno dei dischi più spietati dell’anno.
“Lonely People With Power” non innesta nulla di nuovo in una formula rodata, ma di brano in brano ribadisce e approfondisce ciascuna delle qualità e delle possibilità della band – dal post-metal scenografico dell’esordio “Roads To Judah” alla doccia di luce ardente del capolavoro “Sunbather”, dalla marzialità di “New Bermuda” ai disegni adamantini di “Infinite Granite”.

10/04/2025

Tracklist

  1. Incidental I
  2. Doberman
  3. Magnolia
  4. The Garden Route
  5. Heathen
  6. Amethyst
  7. Incidental II
  8. Revelator
  9. Body Behavior
  10. Incidental III
  11. Winona
  12. The Marvelous Orange Tree


Deafheaven sul web