Tim Hecker

Shards

2025 (Kranky)
ambient, abstract

“Shards” non può essere considerato il nuovo Lp di Tim Hecker, bensì una raccolta di brani scritti per varie colonne sonore composte negli ultimi anni che non hanno mai trovato spazio nelle pubblicazioni precedenti. Detto questo, chi pensa che “Shards” sia un semplice insieme di scarti è molto lontano dal vero, in quanto la nuova pubblicazione del compositore canadese rappresenta - da vari punti di vista - una sintesi esplicativa del suo percorso artistico dell’ultimo decennio, diciamo da “Love Streams” (2016) a “No Highs” (2023). “Shards” può quindi essere considerato come una serie di frammenti (come da titolo) di idee che non hanno avuto sbocco in un Lp non tanto per carenze, quanto per scelte faticose, se non addirittura per puro caso.

Album di soli trentuno minuti (il più breve della carriera di Hecker), “Shards” si presenta come una serie di rapidi acquerelli sonori, di piccoli abbozzi di sperimentazioni in cui - chi conosce la poetica del suo autore - potrà intuire brano dopo brano il periodo della sua registrazione. Ovviamente tutto questo rende l’opera particolarmente sfaccettata e non unitaria, non essendo stata progettata come tale, ma ciò non toglie che un filo conduttore emerga comunque: lo stile comunque inconfondibile di Hecker e la sua ricerca timbrica lo rendono un caso unico nella scena ambient internazionale.

Magnifica l’atmosfera ricreata in “Morning (Piano Version)” dove piano e synth si intersecano, quasi come in una sonata classica che viene infine infilzata da stilettate elettroniche, ricordando gli anni di “Love Streams”. “Heaven Will Come” si impone lentamente, minuto dopo minuto, con suoni sintetici via via più maestosi, ritmati da note di basso. “Monotone 3”, versione alternativa di un brano già presente in “No Highs”, è un guazzabuglio di note e registrazioni ambientali, un mix bizzarro di ambient e musica concreta.
“Sars Requiem” è la traccia più cinematica, un avvicinamento ad altre colonne sonore di Hecker, mentre, magicamente dub, la lo-fi “Joyride Alternate” alterna luce e oscurità in un magnifico bianco e nero di suoni.

Viene pubblicato un solo video ufficiale, quello di “Sunset Key Melt”, con una barca intenta a ruotare incessantemente intorno a sé stessa, forse risucchiata in un vortice, forse intenta a ripetere ossessivamente un loop ignorando lo spazio infinito (il mare intorno) che la circonda, come fa intuire (ancora una volta) la duplicità della musica: le note ariose di una tastiera che si alternano a droni di synth decisamente più oscuri, in un nuovo bianco e nero, da sempre una delle cifre del musicista canadese.

09/03/2025

Tracklist

  1. Heaven Will Come
  2. Morning (Piano Version)
  3. Monotone 3
  4. Icesynth
  5. Sars Requiem
  6. Joyride Alternate
  7. Sunset Key Melt 




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