Last night a Mixtape saved my life

boygenius (2016-2021)

Con il loro Ep di debutto le boygenius avevano unito le forze e dimostrato al mondo di essere davvero tra le più promettenti autrici del cantautorato a stelle e strisce. Sei canzoni che testimoniavano un affiatamento invidiabile e affermavano una visione musicale e lirica comune. Era il 2018 e da allora Julien Baker, Lucy Dacus e Phoebe Bridgers hanno rilasciato diversi singoli e almeno un Lp a testa, riuscendo nel caso degli ultimi monumentali dischi di Baker e Bridgers a superare quanto avevano fatto fino a quel momento.

In occasione della loro recente reunion dal vivo – e in attesa di una nuova collaborazione ufficiale in studio a nome del supergruppo – ripercorriamo insieme le carriere soliste delle tre cantautrici in ordine cronologico, ma pur con qualche concessione, dai loro esordi fino ai loro ultimi full-length usciti in pieno periodo pandemico. Si tratta di tre percorsi artistico-musicali differenti e indipendenti l’uno dall’altro, ma che mostrano numerosi punti di tangenza. E l’idea dietro questa nuova playlist della nostra rubrica “Last night a Mixtape saved my life” è proprio quella di mettere in luce differenze e convergenze nella scrittura delle tre amiche e, soprattutto, la loro evoluzione musicale nel corso degli anni.

Troviamo dunque le ballate intense e dalla forte valenza spirituale di Julien e quelle intrise di dolore della Phoebe di “Stranger In The Alps”, le chitarre più adrenaliniche della Dacus dell’esordio e gli urticanti crescendo che caratterizzano i suoi capolavori successivi, “Night Shift” e “Nonbeliever”. Ma non solo riascoltiamo i classici del loro repertorio, ma anche alcuni singoli meno conosciuti. È il caso di “Tokyo” che preludeva al sound grandioso di “Little Oblivions”, ma anche della divertita e completa rielaborazione che Dacus fa de “La Vie En Rose”.

Ci addentriamo poi brevemente nel mare magnum delle collaborazioni a cui ha messo mano Phoebe. Ho selezionato un brano scritto con un’altra delle importanti voci del cantautorato indie-rock americano, Matt Berninger, e l’immancabile “Dylan Thomas”, in odore dei Wilco della era Tweedy-Bennett ed estratta dal disco che Bridgers ha registrato insieme a Conor Oberst dei Bright Eyes. E poi c'è la presenza di Phoebe in praticamente metà “Solar Power” per le armonie vocali che sembra sancire definitivamente il successo della musicista, ormai qui in dialogo con una delle più influenti popstar dello scorso decennio. Non poteva mancare infine il suo più riuscito esercizio di rilettura del repertorio natalizio tradizionale, quell’“If We Make It Through December” rubata al canzoniere di Merle Haggard.

Le discografie delle tre boygenius sono già costellate da canzoni memorabili. Ma riprendendo le parole con cui concludevo qualche mese fa la recensione di “Home Video”, l’impressione è che, forse, il meglio deve ancora arrivare. Così, almeno, lasciano intendere i tre maestosi e potenti pezzi conclusivi delle loro ultime raccolte. E in attesa di scoprire cosa Julien, Lucy e Phoebe ci riserveranno in futuro, questi sono sicuramente ventidue brani in cui perdersi, con cui gioire o dolersi e di cui innamorarsi follemente. Buon ascolto!

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Discografia

  1. Julien Baker - Sprained Ankle
  2. Lucy Dacus - I Don't Wanna Be Funny Anymore
  3. Julien Baker - Rejoice
  4. Phoebe Bridgers - Funeral
  5. Julien Baker - Turn Out the Lights
  6. Phoebe Bridgers - Georgia
  7. Lucy Dacus - Night Sfift
  8. Lucy Dacus - Nonbeliever
  9. Better Oblivion Community Center - Dylan Thomas
  10. Lucy Dacus - La Via En Rose
  11. Matt Berninger & Phoebe Bridgers - Walking on a String
  12. Julien Baker - Tokyo
  13. Phoebe Bridgers - If We Make It Through December
  14. Phoebe Bridgers - Kyoto
  15. Lucy Dacus - Hot & Heavy
  16. Julien Baker - Favor
  17. Lucy Dacus - VBS
  18. Julien Baker - Ringside
  19. Lorde - Fallen Fruit
  20. Lucy Dacus - Triple Dog Dare
  21. Phoebe Bridgers - I Know The End
  22. Julien Baker - Ziptie