Michele Lallai

Taylor Swift: The One

Autore: Michele Lallai
Titolo: Taylor Swift - The One
Editore: Pendragon
Pagine: 192
Prezzo: 22,00 euro

Il giornalista Michele Lallai ha deciso di prendersi la responsabilità di scrivere il primo libro in Italia dedicato a una delle più grandi (e divisive) icone pop dei nostri tempi, Taylor Swift, la superstar che in questi anni sta demolendo uno dopo l’altro qualsiasi record nel mondo del music business. La narrazione è impostata in ordine cronologico, seguendo le “ere” celebrate nell’imponente world tour attualmente in corso, di recente immortalato nel film-concerto di maggior successo di sempre. Lallai, in particolare, si concentra sull’attenta analisi di ogni singola canzone (escludendo i bonus contenuti nelle “Taylor’s Versions” e nelle edizioni espanse), soffermandosi sia sugli aspetti legati al significato e alla genesi delle varie tracce, sia sulle caratteristiche musicali di ognuna. Ma mettere in sequenza e scrivere delle canzoni di Taylor Swift equivale e produrre la biografia dell’artista americana, parlare della sua crescita, dei suoi sogni, dei successi, delle relazioni sentimentali, non di rado chiuse in maniera burrascosa, degli epocali screzi avuti con alcuni personaggi dello showbiz (Kanye West e Katy Perry su tutti), delle sue spiccate capacità imprenditoriali, della sua visione artistica, dei collaboratori, e – perché no – anche di alcune curiosità, come l’abitudine di posizionare come traccia numero 5 la canzone più significativa di ogni album.

Simbolo di libertà ed emancipazione, presente quasi quotidianamente su rotocalchi e riviste specializzate (di musica, di moda, di gossip...), non di rado persino su giornali dal tradizionale taglio economico-finanziario, della Taylor Swift di oggi sappiamo più o meno tutto, in particolare dei nuovi record che quasi ogni giorno vengono infranti. Grazie a questo agile volume abbiamo l’opportunità di approfondire anche gli aspetti che la maggior parte dei non fan conoscono meno, in particolare i suoi primi passi artistici, che meglio ci fanno comprendere la parabola del personaggio. Ad esempio, dalla lettura di “The One” si può percepire quanto la natura “rurale” dei suoi due “album della pandemia”, “Folklore” ed “Evermore”, siano figli di un’infanzia trascorsa nelle campagne della Pennsylvania, dove i genitori avevano una tenuta riservata alla coltivazione di alberi di Natale. Che poi non era questa la principale occupazione di mamma e papà Swift, i quali ricoprivano ruoli di prestigio all’interno di importanti società: la mamma esperta di marketing, il papà broker finanziario, ragione per la quale afferriamo meglio la predisposizione e il fiuto per gli affari e per l’organizzazione che contraddistinguono Taylor rispetto alla maggior parte dei suoi colleghi.

Le strategie "aziendalistiche" perseguite dalla Swift stanno segnando un cambiamento epocale nel mondo del business musicale, e lei stessa continua a mutare negli anni, album dopo album, completando una metamorfosi che l’ha trasformata da promettente stellina del country a icona assoluta del pop, senza disdegnare riuscite derive compiute verso sonorità più emotive e introspettive (per l’appunto nei due lavori generati durante il lockdown) oppure verso l’elettronica più ricercata (il recente “Midnights”, ma anche molti frangenti del controverso “Reputation”). La decisione del Time di nominarla “Person Of The Year 2023” (mai accaduto prima a un personaggio appartenente al mondo dello spettacolo) certifica la capacità di Taylor di influenzare non soltanto il Pil degli Stati Uniti (cosa avvenuta con l’imponente giro d’affari innestato dall’Eras Tour) ma persino le vicende politiche nazionali, ad esempio attraverso dichiarazioni e indicazioni di voto che si rivelerebbero con molta probabilità anti-Trump in caso di un’eventuale ricandidatura dell’ex Presidente repubblicano.
Oggi, a 34 anni, Taylor Swift è al massimo del proprio splendore artistico e fisico, ha un rapporto simbiotico con i fan come nessun’altra star contemporanea, questo libro giunge al momento giusto per presentare un ritratto a tutto tondo di quello che è sempre più un fenomeno non soltanto musicale ma anche mediatico, sociale, culturale e imprenditoriale.