Krisma

Krisma

Il duo del pop sintetico

Nel 1977 vennero scoperti anche in Inghilterra, dal New Musical Express. Da allora la carriera dei Krisma (ex-Chrisma) ha attraversato i percorsi più affascinanti del pop elettronico "made in Italy"

di Marco Bercella

Nel 1977 dalle colonne del New Musical Express, in piena esplosione punk, il nome di un duo italiano che suona "rock sintetico" viene accostato a quello dei Velvet Underground. Già questa circostanza, in un quadro internazionale in cui l'Italia delle avanguardie musicali non ha mai brillato per il prestigio dei suoi nomi, può essere di per sé un valido motivo per approfondire le vicende di Maurizio Arcieri e di Christina Moser. E invece su questo versante è accaduto poco o nulla: complice anche una desolante assenza di ristampe dei loro album, il nome dei Krisma viene troppo spesso relegato fra gli eventi di costume, buono al massimo per i talk show revivalistici presentati ora dal (non sempre) benemerito Red Ronnie, ora dalla sempreverde e (ex?) fascinosa Amanda Lear. Per carità, la cosa non è affatto disprezzabile, il punto è che i due posseggono un rango artistico superiore rispetto a quello che viene loro di norma riconosciuto.

I Krisma (originariamente Chrisma, da "Chris" e "Ma", ovvero la sintesi dei loro due nomi) nascono nel 1976. Maurizio Arcieri ha 31 anni e ha alle spalle un passato di rilievo nel panorama del rock italiano degli anni 60, prima come leader della mod band "New Dada", che ha potuto fregiarsi dell'onore di suonare di spalla ai Beatles nel corso del loro tour italiano, e poi come solista fino all'inizio degli anni 70; Christina Moser è una sua giovane e avvenente fan, che diventerà di lì a poco sua moglie, nonché sua alter ego vocale.
L'esordio dei coniugi Arcieri non è di quelli memorabili: il trasferimento a Londra e la collaborazione con il nuovo Direttore Artistico della Polygram, Nico Papathanassiou, e con suo fratello, il celebre compositore Vangelis, producono il singolo "Amore" che, per quanto lasci intravedere una timida apertura verso un forma di avanguardia easy, non si discosta alla fine dall'edulcorato europop a tinte kitsch malinconiche tanto in voga in quegli anni. Già il secondo 45 giri "U", pur rimanendo sempre in ambiti soft, con qualche arrangiamento sin troppo lambiccato, rappresenta un piccolo passo verso quanto sarebbe di lì a poco accaduto: si pensi alla trasognata melodia di sintetizzatore e al suo mood confidenziale, che potrebbe benissimo gareggiare con quella de "La Femme d'Argent" degli odierni e giustamente pluriacclamati Air.

La metropoli che stava per conoscere l'esplosione di band come i Sex Pistols, gli Ultravox e gli Stranglers, non impiega molto a suggestionare Maurizio e Christina, che nel 1977 danno alle stampe il loro primo album, Chinese Restaurant, anticipato dal lascivo tango elettronico "Lola": l'intero album è cantato in inglese, a conferma dell'ambizioso respiro internazionale che i Chrisma intendono dare alla loro musica. L'impatto è assai efficace: il "look" smaccatamente punk, con tanto di spille da balia conficcate in viso, i capelli ossigenati e gli abiti sciatti in grigio nero, ma soprattutto il rock elettronico delle nove tracce creano un autentico scompiglio fra il pubblico italiano "musicalmente evoluto" e ancora ebbro di progressive rock. Proprio durante movimentato tour promozionale del disco, nel quale una vasta platea iper-politicizzata matura l'idea che i Chrisma siano dei provocatori destroidi intenti a suonare musica marziale, Maurizio si amputa un dito con un rasoio nel bel mezzo di un concerto. Lo scopo di colpire e di scandalizzare è clamorosamente raggiunto: per quanto il gesto andasse ben oltre le stesse intenzioni del suo autore, che fu costretto a una precipitosa corsa in ospedale per farsi riattaccare il dito mozzato, costrinse i giornali a occuparsi di questa non meglio catalogabile meteorite nostrana, che piombava a turbare una scena italiana ancora legata a doppio filo ai nomi storici del nostro aureo periodo progressivo.
Al di là della cronaca spiccia, non possiamo dimenticare che l'album contiene delle autentiche perle del nascente nuovo art-rock, quali la psicogena "Black Silk Stocking", il monocorde mantra sintetico di "C-Rock", l'ossessiva "What For" e l'esplicito tributo che Maurizio regala ai suoi maestri con "Thank You", nella quale vengono elencati, fra gli altri, i nomi di Iggy Pop, di Mick Jagger, dei Roxy Music e di "... everyone else we have forgotten in words but not in thoughts...". Non è per nulla azzardato accostare Chinese Restaurant ai più riusciti debut album che le nuove leve britanniche proposero proprio nel 1977.

Il perdurante e volontario esilio in quel di Londra regala i suoi frutti più copiosi nel 1979, l'anno di Hibernation, che risulterà essere il loro capolavoro, sia pur non assecondato da un elevato numero di vendite. L'oltraggioso clip della sexy "Aurora B", che immortala i due intenti in simulazioni erotiche e in un inquietante finto suicidio, la copertina di un argento sfavillante che raffigura Christina e Maurizio in oblique posture, il vinile anch'esso argenteo altro non sono che gli accattivanti involucri di presentazione che racchiudono la più riuscita esperienza di rock elettronico che l'Italia abbia mai conosciuto. L'album è ancora prodotto da Nico Papathanassiou, ed è la sintesi di algide esperienze melodiche attigue ai Kraftwerk più romantici, caricate però dai vocalizzi sexy di Christina ("Aurora B", "We R", "Lover"), e di stringati rock after punk dalle forti tinte metropolitane ("Gott Gott Electron", "So You Don't"). Una citazione a parte merita la memorabile cavalcata sintetica "Vetra Platz", nella quale si descrive la vita che si snoda in un celebre parco di Milano (i giardini di Piazza Vetra, appunto) che di giorno è luogo per famiglie e per monotoni "via vai" di gente indaffarata, mentre di notte diviene un oscuro ricettacolo d'emarginazione: un brano che non avrebbe sfigurato nemmeno nell'ultraclassico album "Reproduction" degli Human League, uscito peraltro in quello stesso anno.

Il disco, pur non confermando le vendite del precedente, ottiene un lusinghiero riscontro di critica sia in Italia che nel resto dell'Europa, Inghilterra inclusa, e crea i presupposti per la definitiva consacrazione commerciale che avviene nel 1980 con Cathode Mamma e in particolare con il singolo "Many Kisses", un'accattivante e orecchiabile canzone elettropop impreziosita da arrangiamenti che posizionano ancora una volta i Krisma (fu qui che il nome assunse con l'iniziale "k" la sua connotazione definitiva) all'avanguardia per sonorità e attitudini all'esplorazione unite alla fruibilità. Cathode Mamma si libera decisamente delle atmosfere plumbeo-metropolitane di Hibernation per virare verso un synth-pop frizzante e accessibile, avvalendosi dell'autorevole collaborazione in pianta stabile di quell'Hans Zimmer che fu già a fianco di Ultravox e di Buggles, e che poi divenne ambitissimo compositore di colonne sonore (la soundtrack del disneyano "Re Leone" lo ha portato persino a vincere l'Oscar). Da non sottovalutare anche l'azzeccato approccio "multimediale" presente sia nei testi che nell'artwork, a testimonianza che ancora una volta, primi in Italia, i Krisma comprendono l'importanza dell'accoppiata nuova tecnologia-media, concepiti come imprescindibile veicolo di diffusione della nuova musica pop. Per attribuire a questo disco il suo giusto peso specifico, ci basti pensare a tutti gli album di synth-pop che in quello stesso anno furoreggiavano in Gran Bretagna: Cathode Mamma è frutto di una trasformazione artistica iniziata nel 1977 da un gruppo europeo che si muove all'interno del suo tempo, e non certo uno dei tanti prodotti del provincialismo italico basato sull'imitazione dei modelli stranieri, che è il fenomeno caratterizzante della maggior parte della scena nostrana dai tempi del beat a oggi, e che in particolare negli anni 80 ha la sua altalenante espressione in molti episodi della cosiddetta "Italo Disco".

Nel 1981 i Krisma rompono con la Polygram e firmano un contratto con la Cgd che, in virtù delle considerazioni sin qui fatte circa le potenzialità artistiche della band e per i lusinghieri riscontri di pubblico sin qui riscossi, investe parecchi soldi per la realizzazione e per la promozione del nuovo disco, Clandestine Anticipation, che uscirà nel 1982.
E' probabile che i discografici della Cgd non avessero fatto i conti con l'eclettismo di Arcieri, che sfrutta l'opportunità concessagli non già per sfornare un disco di "easy listening", ma per dar fondo alle sue pulsioni più audacemente sperimentali. Così, in un contesto nel quale vengono prodotti due stupendi quanto costosi videoclip, "Miami" e "Samora Club", che gli aficionados della trasmissione televisiva "Mister Fantasy", condotta da Carlo Massarini, non potranno non ricordare, e un artwork di copertina ideato dal re della grafica Mauro Convertino, il nuovo disco è una vigorosa escursione nella techno elettronica più estrema e ipnotica, suffragata da linee vocali di chiara matrice dark. Inutile dire che l'ambizioso progetto, che ha comunque ottenuto importanti e meritati consensi di critica (l'afro elettronica di "Miami" raggiunge vette di dinamica sonora e di ritmica elettronica che stupiscono ancora oggi), si rivela un clamoroso flop commerciale: da quel momento in poi, i Krisma rientreranno fra i cosiddetti "artisti di culto" per quanto, lo vedremo, riusciranno ancora a far parlare di sé. Il 1982 è anche l'anno del trasferimento a New York, città nella quale il duo si dedica all'incisione dell'album che uscirà l'anno seguente, Nothing To Do With The Dog il cui omonimo 12" esce in America nientemeno che per l'etichetta Atlantic, contemporaneamente a una riedizione, sempre su disco mix, del glorioso hit single "Many Kisses". Il disco è suonato per intero con una piccola tastiera Casio, riadattata allo scopo da Maurizio, e i testi sono scritti in collaborazione con Arto Lindsay: solo l'alternante ispirazione dei brani non permette all'album di essere all'altezza delle ancora una volta geniali intuizioni sonore di Arcieri.

La storia seguente vede i Nostri alle prese con diversi programmi televisivi, a cominciare dalle assidue partecipazioni alle trasmissioni di Red Ronnie, da sempre loro accanito sostenitore al punto da volere, nel 1986, il riuscito tormentone elettronico del brano "Be Bop" come sigla della sua popolarissima trasmissione "Be Bop A Lula". Questo singolo è presente nell'album Iceberg che alterna, ancor più del precedente, momenti di grandi intuizioni a incerte scivolate in brani poco efficaci, spesso sconfinanti nell'innocua canzonetta elettropop; è questo il segno che non è più molto chiara ai Krisma la rotta da tenere, divisi fra il desiderio di perseguire degli obbiettivi specularmente artistici e l'incomprimibile tentazione di sfondare nuovamente nelle classifiche.

L'ultimo disco è edito nel 1989 e s'intitola Non Ho Denaro: interamente cantato in italiano, è un lavoro da dimenticare, proprio uno di quelli che da una grande band ci si augura di non dover mai sentire. Ma la parabola artistica dei Krisma non termina affatto qui, andando a focalizzarsi verso il loro secondo grande amore, la televisione: la "Mamma Catodica", appunto. Per molti anni lavorano e collaborano alle trasmissioni di Raitre "Pubblimania", "Fuori Orario", "Blob", "Sat Sat", trovandosi così a essere parte attiva in quelli che sono fra i più importanti nuovi format di comunicazione televisiva: l'avanguardia musicale che diventa avanguardia mediatica, e che ha il suo coronamento in "KrismaTv", la loro emittente satellitare che per lungo tempo ha trasmesso da Eutelsat.

Gli anni recenti hanno conosciuto un sorprendente nuovo interesse per le vicende dei Krisma: Maurizio si è cimentato per lunghi periodi, instancabile, in folgoranti dj set e in improvvisazioni di laptop in varie discoteche (Cocoricò di Riccione in primis), e i Subsonica li hanno voluti con loro per il brano "Nuova Ossessione", secondo singolo del loro fortunato album "Amorematico". Nel 2001, a margine di un inedito ma insignificante singolo dal titolo "Kara", esce una raccolta dei loro successi interamente reinterpretati, purtroppo in maniera un po' affrettata: questa iniziativa forse appiattisce un'opera artistica che si è sviluppata nel corso di diversi anni, sciupando in parte il fascino emanato dai loro classici, e risultando  un po' fuorviante per coloro che si avvicinano per la prima volta a questa fantastica band.
Alcune voci davano ancora i Krisma in studio, pronti a sfornare un nuovo e sconvolgente set di techno-disco, per quello che è però rimasto un progetto solo sulla carta. Ma a noi onestamente è andata bene anche così: i nomi di Maurizio Arcieri e di Christina Moser sono già scolpiti fra quelli importanti di una stagione musicale davvero innovativa, iniziata per loro nel 1977 e terminata nel 1983, sia pur con qualche gradevole successivo ritorno di fiamma. Da quella stagione, però, nessuno li potrà mai potrà cancellare, e questa non è cosa da poco.

Ad ottobre del 2011 viene pubblicata un'audio-biografia dei Krisma curata da Luciano Joyello Triolo. Si intitola "CHyberNation" ed è costituita da un volume di 96 pagine che ripercorre la storia della band, con una lunga intervista esclusiva, dettagliate schede dedicate alle singole produzioni discografiche, una selezionata rassegna stampa che va dal 1978 al nuovo millennio e decine di illustrazioni. Nella confezione è incluso un imperdibile disco tributo, con sedici cover realizzate da altrettante band emergenti, più due inediti eseguiti per l'occasione direttamente Maurizio e Christina. "CHybernation" è la testimonianza tangibile dell'amore che nutrono le nuove generazioni per i Krisma,  considerato un gruppo chiave nell'evoluzione di certa elettronica virata verso la dance.

 

Il 30 gennaio 2015 giunge la notizia dell'improvvisa scomparsa di Maurizio Arcieri, venuto a mancare all'età di 72 anni. Sette anni dopo, ci lascia anche Christina Moser, scomparsa a 70 anni a Lugano dopo una lunga malattia.
I Krisma non ci sono più ma la loro eredità musicale resta viva e lungimirante più che mai.

 

Contributi di Claudio Lancia ("CHyberNation")

Krisma

Discografia

Chinese Restaurant (Polydor, 1977)

Hibernation (Polydor, 1979)

Cathode Mamma (Polydor, 1980)

Clandestine Anticipation (CGD, 1982)

Nothing To Do With The Dog (Franton Records, 1983)

Iceberg (Carosello, 1986)

Non Ho Denaro (Bollicine, 1989)

The Best Of Krisma (D.V. More Record, antologia, 2001)

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