Mini-tour autunnale in Italia per i Murder Capital, che hanno visitato in tre giorni Milano, Bologna e Roma. Serate molto attese per una delle band in grado di segnare negli ultimi anni in maniera indelebile l’ennesimo riflusso post-punk, imponendosi in particolare - insieme a Gilla Band e Fontaines D.C. - fra i principali protagonisti della scena di Dublino, una delle più fertili del decennio. A scaldare l’atmosfera, in tutte e tre le occasioni, ha provveduto la connazionale Bridie Monds-Watson, nota con il nome d’arte di Soak, pseudonimo che unisce le parole “soul” e “folk”, principali radici da cui trae ispirazione per la propria produzione musicale, perlopiù orientata verso un indie-folk punteggiato da dettagli dream-pop. Il pubblico, sia al Locomotiv di Bologna che al Largo Venue di Roma (le due tappe che abbiamo seguito), accoglie in religioso silenzio la sua esibizione elettro-acustica pensata per soli voce e chitarra, affrontata in completa solitudine, inaugurata dall’intensa “B a noBody”, tratta dall’album d’esordio “Before We Forgot How To Dream”, e chiusa dagli accordi delicati di alcune tracce inedite, fra le quali spicca la conclusiva “Death Valley Fridge Magnet”. Proposti senza il supporto di una backing band, i brani restano ovviamente in uno stato minimal, perdendo gran parte della propria forza rispetto alle versioni in studio. In questo caso però, data la fondamentale importanza conferita ai testi dal gruppo protagonista della serata, l’opener risulta comunque coerente e di buon impatto.
Dopo una ventina di minuti, il tempo di proporre cinque canzoni, Soak lascia la scena ai Murder Capital. La partenza è pirotecnica, con il nuovo orecchiabile singolo lanciato subito in pasto ai fan, quella “Heart In The Hole” che unisce una strofa molto Fontaines D.C. con un ritornello in odore di Strokes, lasciando ben sperare per quello che sarà il terzo album della formazione irlandese. Poi vengono subito serviti un paio dei loro brani più noti ed efficaci, “More Is Less” e “Return My Head”.
La parte centrale del concerto risulta invece più distesa, forse anche troppo, rischiando di far perdere mordente al set. Gli sguardi dei fan sono ovviamente tutti calamitati dal carismatico frontman James McGovern, intento a limonare il microfono sul graduale crescendo rumoroso di “The Lie Becomes The Self” e “Slowdance I” (opera dei chitarristi Cathal Roper, chino sulla sua pedaliera, e Damien Tuit) e ad accettare un omaggio floreale da parte di alcune ragazze sulla veemente “Ethel”, distribuendo poi i fiori al pubblico come un novello Morrissey (accade sia a Bologna che a Roma).
Tra i passaggi cardine, oltre ai brani imprescindibili da cantare a squarciagola, spiccano le distorsioni taglienti e il serpeggiare dei sonaglini sull’estasi strumentale di “Slowdance II”, i moti angoscianti del drumming serrato su “Crying” e il respiro mozzato sulla commovente “On Twisted Ground”.
Viene ripetuta sostanzialmente la medesima scaletta (come del resto accaduto in tutte le precedenti date di questo tour), con a Roma giusto un pezzo eseguito in più, “For Everything”, e verso il finale l’inversione fra “On Twistred Ground” e “A Thousand Lives”. La conclusione dello show è davvero entusiasmante, nella serata di Roma affrontato fra l’altro con un omaggio alla squadra di calcio giallorossa della Capitale, indossando la maglietta numero 10 che fu di Francesco Totti, persino baciandola in segno di ammirazione (i fan di fede biancoceleste non credo abbiano gradito).
Epilogo in bellezza con la bruciante esecuzione della doppietta “Don’t Cling To Life”/“Feeling Fades”, quest’ultima con tuffo dal palco di McGovern, che si getta fra le braccia del proprio pubblico, confermando quella che ormai è diventata un’attesa consuetudine all’interno dei loro show.
Setlist Bologna:
Heart In The Hole
More Is Less
Return My Head
Green & Blue
Gigi's Recovery
The Lie Becomes The Self
Slowdance I
Slowdance II
The Stars Will Leave The Stage
Crying
Ethel
A Thousand Lives
On Twisted Ground
Don't Cling To Life
Feeling Fades
Setlist Roma:
Heart In The Hole
More Is Less
Return My Head
For Everything
Green & Blue
Gigi's Recovery
The Lie Becomes The Self
Slowdance I
Slowdance II
The Stars Will Leave The Stage
Crying
Ethel
On Twisted Ground
A Thousand Lives
Don't Cling To Life
Feeling Fades
Setlist Soak:
B a noBody
Bleach
Speed
Suburu
Death Valley Fridge Magnet