Buone nuove dal pianeta Paul Weller: a distanza di un solo anno dal discusso cover-album "Studio 150", che seguiva una serie di lavori dal rendimento altalenante, il Cappuccino Kid è tornato in pista con "As Is Now", festeggiando nel migliore dei modi il trentesimo anniversario della nascita dei Jam, la band che lanciò in orbita il più celebre mod inglese dai tempi dell'esplosione Who.
Ma come è oggi Paul Weller?
"As Is Now" torna a proporre il consolidato mix tra rock bianco e venature nere, ormai divenuto vero e proprio marchio di fabbrica doc dell'artista inglese, protagonista di un sound personale e riconoscibilissimo.
Il disco sta ricevendo critiche divergenti, ma secondo noi segna l'ennesimo passo felice all'interno di una carriera luminosa e per di più straordinariamente prolifica.
Weller ha voglia di dimostrare che non ha esaurito le cartucce e lo fa partendo in quarta con un'eccellente sequenza iniziale composta da "Blink And You'll Miss It" e "Paper Smile", lucide, dirette, tirate, e scelte anche per aprire il tour promozionale europeo, quasi a voler ribadire che trattasi di canzoni nelle quali crede fermamente.
Il disco si mette subito sui binari giusti, anche perché a seguire ci sono l'irresistibile "Come On-/Let's Go" e il divertissement di "Here's The Good News", con Paul splendido al piano e i fiati a fare da gustoso contrappunto.
Si respira un'aria di grande allegria e armonia, il gruppo è ormai rodatissimo e affiatato: il fido (dai tempi degli Style Council) Steve White alla batteria, Steve Cradock alla chitarra solista, Damon Minghella al basso, più una sezione fiati capitanata dall'altro fedelissimo Jacko Peake al sax, più il Gustav Klimt String Quartet a far brillare gli archi di luce propria. Un'intesa confermata anche dalla gestazione del disco: "As Is Now" è stato registrato in sole due settimane, in presa diretta.
La parte centrale del disco è quella più criticata, e in effetti si presenta più lenta e discontinua, ma cela comunque perle di pop raffinato come "The Start Of Heaven", che con i suoi arpeggi cristallini ravviva la tradizione che vuole Weller autore di impareggiabili melodie (ricordate "You Do Something To Me"?). La successiva "Pan" è un'elegia per piano, archi, coro e flauto, "All On A Misty Morning" è un trionfo unplugged, "I Wanna Make It Alright" e "Roll Along Summer" sono due up-tempo jazzati di grande eleganza, "Savages" potrebbe essere il sogno nel cassetto dei fratelli Gallagher.
E tanto di cappello quando dal cilindro escono il convinto rock 'n' roll di "From The Floor Boards Up", che mette in fila tutte le pseudo baby-rock band col "the" nel nome, e gli oltre sette minuti di "Bring Back The Funk", quasi a voler ricordare da dove ebbe inizio il fenomeno acid-jazz.
In un disco contenente canzoni come queste, si possono sopportare anche gli sbadigli (ma sempre di classe...) provocati da "Fly Little Bird" e dalla conclusiva "The Peeble And The Boy".
La confezione in digipack è pregevolissima: all'interno vengono riprodotti i testi scritti di pugno da Weller, con tanto di bozze di accordi, cancellature, appunti a margine, dai quali si evince il "work in progress" che ha generato il prodotto finito. Incluso anche un dvd contenente i video di "Come On-Let's Go" e "From The Floor Boards Up", più alcune riprese delle fasi di registrazione del disco e un cortometraggio di circa dieci minuti, il tutto senza alcun sovrapprezzo.
Toccante la dedica alla memoria di Jim Capaldi, indimenticato batterista dei Traffic, una delle formazioni (a pari merito con Small Faces e Kinks) che più ha influenzato il modo di concepire la musica di Weller, il quale con "As Is Now" realizza il suo disco più compiuto e maturo dai tempi di "Stanley Road".
10/10/2006
Disc 1
Disc 2/Dvd