Thievery Corporation

Non che nel 2014 i Thievery Corporation fossero tra i gruppi più attesi. La loro musica è da sempre amata e snobbata in egual misura, le mutazioni da loro apportate nel corso degli anni sono troppo sottili per far gridare al miracolo. Ma Rob ed Eric non se ne stanno seduti in consolle a premere sul repeat all'infinito; tra le ultime uscite del duo, "Radio Retaliation" era un disco contaminato di world music e dalla predominante impronta maschile, mentre il successivo e politicizzato "The Culture Of Fear" si ammantava di elettronica più cupa, dub e inserti di rap.

"Saudade" si occupa dell'esatto contrario. Oggi Rob ed Eric preferiscono squagliarsi su tropicali delicatezze d'amore, avvalendosi esclusivamente di vocalist femminili. Il titolo - quella saudade tanto cara ai brasiliani - si spiega da solo; se in passato il duo aveva già ampiamente flirtato coi suoni del Brasile, inclusa un'ospitata di Seu Jorge, a questo giro la bossa nova diventa indiscussa padrona di casa, affiancata al massimo da lievi accenni elettronici e un'infarinatura appena di downtempo. Mai disco dei Thievery Corporation è stato così calligrafico nel riproporre un solo sound; a momenti "Saudade" sembra proprio voler rifuggere quel crogiuolo di influenze che aveva fatto la fortuna di "Sound Of The Thievery Hi-Fi" e "The Mirror Conspiracy", in favore del rifugio su una spiaggia in compagnia di qualche bellezza con la quale falar de amor.

Le cinque vocalist chiamate in studio si destreggiano tra portoghese, spagnolo, francese, inglese e italiano, donando interpretazioni sornione, lascive e dai melliflui tepori erotici, come fosse la colonna sonora di un porno anni 70 con la tipa in pelliccia, ma nuda sotto, che passeggia sulla Senna - vedasi l'iniziale "Décollage" cantata da Lou Lou, e "Claridad" intonata da una capricciosa Natalia Clavier.
Elin Melgarejo canta "Sola In Città", un delizioso brano in lingua italiana dai sapori anni 60 a cavallo tra Mina e Ornella Vanoni, e intona pure la lievissima samba sculettante di "Para Sempre" che ravviva un filo i toni dell'album. Nel singolo "Depth Of My Soul", invece, la voce di Shana Halligan tocca quasi le corde cinematiche di Lana Del Rey, grazie ad un sontuoso arrangiamento di archi.

La sostanza non cambia. Chi ritiene che la musica dei Thievery Corporation sia un brodino da aperitivo radical chic non cambierà certo idea dopo l'ascolto di "Saudade". Anche chi li segue da tempo potrà trovare nel nuovo disco un'uniformità a tratti troppo pesante, mentre l'assenza di momenti elettronici specificatamente atmosferici potrà spaesare chi si aspettava di farsi per lo meno un altro trip cerebrale verso nuove mete. Potremmo pure infierire ulteriormente facendo notare che esistono centinaia di dischi originali di bossa nova da andare a riscoprire, piuttosto che ascoltarne una versione moderna ricucinata da due tipi bianchicci di Washington Dc.
Fate come volete. Oppure fate come me: fregatevene di qualsiasi velleità storiografica, fate i pigri e lasciatevi cullare dalla malinconia di "Saudade", perché lo scopo della musica dei Thievery Corporation è anche quello di rilassare le eccessive tensioni della vita moderna. Niente di nuovo sotto il sole quindi, ma se non altro il sole c'è, e questo disco può essere comunque un ottimo preludio all'estate in arrivo.

05/05/2014