Anna Calvi

Hunter

2018 (Domino)
nor rock, songwriting

God?
Crawl down, down on my knees
Crawling through the trees, like an animal
I taste taste taste of the dirt
Taste the dirt of us
(“Indies Or Paradise”)

Il superamento dell’eterno scontro sociale fra i sessi è un fattore ormai acquisito: almeno nei paesi più evoluti, a uomini e donne vengono assicurate le medesime opportunità e salvaguardie. Oggi parte della società contemporanea si muove verso un ulteriore step culturale, rappresentato dal riconoscimento dell’identità di genere (il così detto “gender”), variabile a piacimento, a prescindere dal dato biologico. In musica è un territorio non certo nuovo: dal David Bowie dei primi anni 70 alle recentissime incarnazioni di Fever Ray e St. Vincent è in continuo aumento il numero di artisti schierati in favore del totale interscambio. Anna Calvi non ha mai celato la propria posizione, ma con il nuovo “Hunter” rafforza ancor di più il messaggio, in liriche nelle quali ricorre il tema del corpo, del desiderio, di un’estetica sessuale non necessariamente definita, di un’estetica iper-sensuale sottolineata anche dai videoclip che corredano i singoli fin qui estratti.

Il terzo album della cantautrice/chitarrista inglese muove dalla fine di una lunga relazione e trova linfa vitale nella nascita di una nuova love story, evento che pilota la scrittura, rendendola intrisa di una sorta di “ricerca del piacere”, della scoperta fisica reciproca e personale, ponendo come figura centrale quella della donna (ma come dicevamo il genere è un dettaglio superato) cacciatrice (“Hunter”, per l’appunto), di una donna che mostra senza timori tutto il proprio lato maschile. Anna che brandisce la chitarra con fare fallico, e riversa elettricità nel blues scarnificato di “Alpha” e nel proclama “Don’t Beat The Girl Out Of My Boy”, dove usa la voce per arrampicarsi in scale che la portano dalle parti della pinkfloydianaThe Great Gig In The Sky”. Come in “One Breath”, Anna organizza la scaletta partendo dalle tracce che si ricollegano stilisticamente al passato, quasi a voler mettere a proprio agio l’ascoltatore, per poi proporre le novità che caratterizzano l’album e ne rappresentano le derive dalla strada maestra.

Anna è minuta e affascinante, esile e sexy, conferma una forza straordinaria e l’atteggiamento trendy, sì, perché puoi trovarla a schitarrare su un palco con il fare grezzo da novello Hendrix e subito dopo corredare con la propria musica le sfilate più hype, se non addirittura indossando lei stessa abiti in passerella. Una cantautrice tanto efficace da riuscire a far visualizzare il proprio messaggio all’ascoltatore, come nelle “waves of desire” narrate nell’estatica “Swimming Pool”, fra corpi che nuotano e si cercano. Sono i titoli stessi a delineare lo scenario, dall’iniziale programmatica “As A Man” a quelli di una sola parola che occupano la seconda metà del disco: “Alpha”, come le figure dominanti che dividono e conquistano, “Chain”, come la catena che può tenerti legato in viziosi giochi, “Wish”, come i desideri più celati e inconsci, “Away”, come la voglia di fuga dalla realtà, espressa in un minimalismo per voce e chitarra da brividi, uno dei brani più intensi mai usciti dalla sua penna, “Eden”, il commiato paradisiaco, la descrizione di una notte trascorsa nel giardino delle delizie.

“Hunter” è un concept-album carnale, lussurioso, inequivocabilmente queer. Dal punto di vista musicale l’autrice asseconda i testi con atmosfere senz’altro adatte, ma assistiamo a una semplificazione delle strutture figlia di un atteggiamento meno agguerrito, il risultato di un’artista pacificata che vuol farsi serena (ma determinata) messaggera dell’universo LGBTQ, senza riuscire a rinnovare lo stupore suscitato dai suoi lavori precedenti. Anna vince comunque una nuova sfida con sé stessa, confermandosi compositrice e interprete femminile (non se ne voglia…) di primo piano, il prodotto di una rara combinazione di bellezza e talento. Non c’è più il diavolo, non c’è più disperazione, non c’è sangue, bensì è la seduzione, in tutte le sue sfaccettature, a prendere – a tratti con glamour - il centro della scena.

05/09/2018

Tracklist

  1. As A Man
  2. Hunter
  3. Don’t Beat The Girl Out Of My Boy
  4. Indies Or Paradise
  5. Swimming Pool
  6. Alpha
  7. Chain
  8. Wish
  9. Away
  10. Eden




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