Continua lo smarcamento dei Calibro 35 dal mood poliziottesco dei primi dischi. Dopo esser passata attraverso rifrazioni spaziali e psichedelie assortite, con “Momentum” la super-band ha allargato ulteriormente i propri orizzonti stilistici e temporali, affacciandosi verso suoni più “urban”, unendo alla tradizionale “retromania” - che da sempre la contraddistingue - un’inedita attenzione verso il presente. “Post Momentum”, un’appendice al disco dello scorso anno, rinforza le nuove visioni di Enrico Gabrielli e compagni, grazie a sei nuove tracce, tre delle quali restyling di quanto già pubblicato.
“Stan Lee”, uno dei brani portanti di “Momentum”, ritorna in due versioni alternative: una strumentale, l’altra che preserva la sorprendente virata verso l’hip-hop più modernista, sostituendo al rapper americano Illa J i featuring di Ensi e Ghemon, che già sperimentarono tale interpretazione dal vivo, in un’ospitata al Fabrique di Milano nel gennaio del 2020. Altra rivisitazione è quella di “Black Moon”, trasformata per l’occasione in “Artificial Black Moon”, una ripresa privata dell’intervento vocale di MEI - presente nell’originale del 2020 - in favore della voce di Sophia, un’intelligenza artificiale.
Accanto a questi nuovi classici, i Calibro 35 innestano tre inediti, maggiormente legati alla modalità “colonna sonora”, la loro impronta tradizionale. Non attraverso semplici déjà-vu, bensì muovendosi fra inaspettati controtempi, voci robotiche, vaghe influenze Radiohead (occhio agli arpeggi di “Digi-Tails”) e l’artigianato di cinque artisti in costante evoluzione, arricchiti dallo sviluppo senza sosta di interessanti carriere soliste e dal proliferare di innumerevoli progetti paralleli che li vedono sempre più spesso come autorevoli protagonisti.
19/06/2021