Le mode vanno in circolo, lo sappiamo bene. Nel mondo dell’r&b americano stiamo assistendo a un particolare ritorno di fiamma: quello del long playing morbido, monotematico e chilometrico a riempire gli ottanta minuti del vecchio compact disc. L’era in questione era quella di Brandy, Monica e Ashanti, volti simbolo a cavallo tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Zero tramite produzioni popolari ma all’occasione articolate, raffinate e spiccatamente femminili. Se poi il successo della procace Beyoncé, e delle derive dance della sfacciata Rihanna, resero il genere poco incisivo per stare al passo con la rotazione radiofonica e lo streaming, l’avvento della trap adesso ha quasi involontariamente riportato in auge il gusto per una calma sorda e indolente, dove sensualità, malinconia e sfacciataggine vengono dispiegate con lo stesso tono vagamente distaccato.
Jhené Aiko, H.E.R., Justine Skye e Teyana Taylor hanno già detto la loro, adesso è il turno della venticinquenne Summer Walker, all’attacco col suo secondo album di studio, “Still Over It”: venti tracce per un’ora abbondante di tastiere vaporose, ritmi lenti e melodie narcotizzanti. Il debutto direttamente in vetta a Billboard è certo stato sintomo di un apprezzamento inusitatamente ampio, ma viene difficile immaginarne un’efficace trasposizione fuori dai confini americani.
La verità è che anche chi mastica con frequenza le mutazioni dell’r&b da classifica può trovarsi spaesato di fronte a questo gigantesco barcone alla deriva.
Manco a farlo apposta, solo i pezzi con ospiti i Neptunes – “Dat Right Here” – e JT delle sculettanti City Girls – “Ex For A Reason” - accennano un ritmo più spedito; il resto rimane abbondantemente attorno ai 60bpm, con linee melodiche circolari appena accennate che annegano strofe e ritornelli in un unico, immutabile flusso corale.
Può far specie la produzione di certi frangenti particolarmente diafani – vedasi i cinque minuti di “Screwin”, con un redivivo Omarion, e la scheletrica ma dolente “Broken Promises” – ma per il resto viene davvero difficile trovare il bandolo della matassa. Singoli, interludi, tracce sparse: l’intero “Still Over It” va avanti come un treno nella nebbia fitta, raccontando situazioni di vita vissuta con una schiettezza giovanile tanto abbordabile quanto priva di colpi di scena.
Il successo di Summer Walker, insomma, risiede proprio in questo approccio alla normalità, le sue canzoni funzionano come messaggi condivisi nel gruppo WhatsApp delle amiche più strette, per un abbraccio caloroso e due pettegolezzi snocciolati con lingua affilata.
Il genere è indubbiamente in voga; Normani, Chloe Bailey e le qui presenti SZA e Ari Lennox si sono già grosso modo adeguate al flusso con le rispettive ultime uscite, vedremo come si svilupperà il resto della scena nel corso dei prossimi mesi. Per adesso c’è Summer Walker, volto di punta dell’r&b al femminile che pare aver trovato la chiave di volta per parlare ai propri coetanei e toccare argomenti sulla bocca e le bacheche di migliaia di americani. Il disco, infatti, si apre con un messaggio di solidarietà e incoraggiamento da parte di Cardi B, e si chiude con una preghiera recitata da Ciara, instaurando un potente dialogo generazionale tra donne, musiciste e colleghe.
Ma musicalmente, almeno, il viaggio di “Still Over It” è davvero troppo piatto e monocorde per tener testa alla propria narrativa. Non aiuta neanche questa vocalità sui generis, spesso tenuta cocciutamente a freno per mantenere l’atmosfera uniforme lungo la durata dell’intero lavoro. Un peccato, perché Summer Walker ha chiaramente a disposizione i mezzi per colorare il proprio cantautorato con un tocco spigliato e moderno, ma al momento l’intenzione pare risiedere altrove.
15/12/2021