Dovessimo giudicare un disco solo dalla copertina, "Ungodly Hour" andrebbe immediatamente cestinato - tra lo sfondo, il
latex e quelle ali argentate c'è da sentirsi male. Fortunatamente, con un paio di ascolti, l'immagine passa in secondo piano di fronte a quello che si rivela a tutti gli effetti come un piacevole disco di moderno r&b. Le giovanissime sorelle Chloe e Halle Bailey arrivano al secondo album ufficiale dopo un paio di Ep, un
mixtape ("
The Two Of Us") e il debutto su
major "The Kids Are Alright" nel 2018. Nel mezzo, apparizioni in serie Tv, collaborazioni e una buona attività concertistica che ne hanno lentamente cementato la presenza nel mondo dello spettacolo. Halle in particolare la conoscete già tutti: anno scorso era al centro delle invipertie polemiche dopo essere stata scelta per il ruolo di Ariel nel prossimo rifacimento cinematografico de "La sirenetta" della Disney.
C'è da dire che le ragazze sembrano reggere bene la pressione mediatica, anche grazie al supporto della loro manager e mentore
Beyoncé Knowles.
Lungi però dall'essere solo un paio di
vocalist di bella presenza sotto al
brand dei
Carters, le ragazze continuano a firmare e co-produrre tutti i brani del disco e "Ungodly Hour" funziona per i motivi più semplici di questo mondo: una buona scrittura dei pezzi e una produzione moderna e curata. Per avere appena vent'anni, Chloe x Halle sembrano già perfettamente in grado di districarsi con sapienza tra i tranelli dell'industria senza snaturarsi, ma anzi mantenendo quella svagata e giovanilistica aria "indie" che poi è da sempre parte del loro
charme.
Lanciato dal buon riscontro ricevuto dal saltellante singolo "
Do It", il disco mette in fila una serie di
jam con un occhio di riguardo alle produzioni r&b anni 90/primi anni 00 che ormai stanno diventando il revival del momento (vedasi la recente comparsa di
Rina Sawayama). Ovviamente le ragazze sono ben familiari col catalogo delle
Destiny's Child ("Busy Boy" e la scanzonata "Tipsy"), ma non disdegnano nemmeno le ben più
cool e stradaiole TLC ("Baby Girl"), e quello che sembra un omaggio al romantico soul tutto archi a cavallo tra
Macy Gray e
Lenny Kravitz ("Don't Make It Harder On Me"). I fratelli
Disclosure s'infilano con mano felpata sull'electro-dance al passo della
title track.
Incredibile il modo in cui Chloe x Halle riescono a prosciugare di ogni eccesso di saccarosio una ballata di romantica disperazione quale "Wonder What She Thinks Of Me", facendo del pezzo uno dei momenti sicuramente più personali della collezione. E con un po' di sano swagger preso in prestito dal modo di rappare di Beyoncé, "ROYL" chiude il disco in meno di quaranta minuti - un ascolto ben più snello e riuscito rispetto al frammentario debutto di due anni fa.
Non si potrà gridare al miracolo per "Ungodly Hour", ma è altresì vero che materia musicale e simpatia delle autrici ne fanno un prodottino davvero niente male nell'attuale panorama r&b statunitense. Tramite un sapiente cocktail di atmosfere digitali e qualche pacato assist alle mode del momento (il melodioso cantilenare trap di Swae Lee su "Catch Up"), Chloe x Halle confermano di avere una buona visione artistica - cosa di non poco conto, considerando sia la giovane età che l'indotto attorno alle loro carriere.
Col beneplacito di Beyoncé e del team della Parkwood, Chloe X Halle continuano a puntare più alla pancia che non alla vetta delle classifiche, una strategia a carburazione sicuramente lenta, ma che adesso sta dando i propri frutti. Basterebbe giusto trovare un grafico migliore.
18/06/2020