Valerie June

The Moon And Stars: Prescriptions For Dreamers

2021 (Fantasy)
soul, blues, folk

A volte il solo talento non basta. Per realizzare un sogno è necessario avere una visione, una progettualità che si nutra di ambizione e di umiltà nello stesso tempo.
Valerie June insegue questo sogno da tempo, con una chitarra e un banjo ha cantato la musica degli avi con una freschezza e una forza che ha ammaliato Dan Auerbach, quest’ultimo produttore ed artefice di quel matrimonio tra blues, soul e country, “Pushin' Against A Stone” del 2013 che ha svelato al mondo intero le grazie dell’artista.
Quattro anni dopo Valerie è ritornata in scena con un album ricco di immaginazione ma anche di coraggio (“The Order Of Time”), raccogliendo questa volta il plauso di Bob Dylan.

Anche per “The Moon And The Stars: Prescriptions For Dreamers” ci sono voluti quattro anni di lavoro e ricerca. Ancora una volta al centro dell’album ci sono le canzoni: dodici storie di sogni e sognatori, protagoniste di un affresco creativo più personale e intimo.
All’album più audace e visionario della propria carriera, l’autrice associa un mood più mistico e lirico. Ci sono echi del Van Morrison fine anni 80 (l’ottima “Within You”), bilanciati da soavi romanticherie, a volte più consone a un gruppo chamber-pop (“Colors”). Due mondi che collimano nell’arioso gospel-soul di “You And I”, idioma di quella sintesi tra intimismo e comunicatività che anima l’intero progetto. Non è un caso, infatti, che Valerie June abbia scelto un produttore dal tocco magico ma non stilisticamente compromesso, ovvero Jack Splash (Kendrick Lamar, John Legend, Mayer Hawthorne), elegante e raffinato alchimista, abile nel dosare i variegati elementi stilistici, nonché giocoliere imprevedibile di quell’agrodolce gemellaggio tra  gospel e country a base di slide guitar e organo che regala un’altra piccola perla: la languida ”Two Roads”.

E’ un disco potenzialmente divisivo, “The Moon And The Stars: Prescriptions For Dreamers”. Da un lato, Valerie prosegue nella sua lotta d’emancipazione non solo femminile, come nel solare uptempo di “Smile”, ma anche sociale e politica - si ascoltino con attenzione l’incisiva “Stay” e i 28 potenti secondi di “African Proverb”, scanditi dalla voce di Carla Thomas; d’altro canto, abbraccia con la stessa forza il concetto di musica come lessico del cuore, ispirata da grandi interpreti come Al Green e Sam Cooke (“Why The Bright Stars Glow”).
Per un attimo, Valerie June entra pericolosamente in rotta di collisione con il mainstream, con il tracimante soul-blues di “Stardust Scattering”, una festa di suoni, voci e riverberi strumentali che omaggia la figura di Sun Ra. Resta il sogno, l’archetipo delle dodici canzoni, spesso colte e ricche di pathos - il coinvolgente soul di “Call Me A Fool” (in duetto con Carla Thomas) - a volte semplici e armonicamente perfette da poter superare il vaglio del tempo (l'essenziale grazia acustica di “Fallin”).

L’ultimo album di Valerie June è un avvincente mix di gioia e malinconia. Attenzione, però: in “The Moon And The Stars: Prescriptions For Dreamers” c’è molto, ma molto di più di quanto messo in campo da artisti come Alicia Keys (strana coincidenza la presenza di un brano intitolato come il suo grande successo “Fallin”). C’è un senso di meraviglia e di stupore che dona una bellezza cosmica a questi dodici piccoli sogni d’autore.

01/05/2021

Tracklist

  1. Stay
  2. Stay Meditation
  3. You And I
  4. Colors
  5. Stardust Scattering
  6. African Proverb
  7. Call Me A Fool
  8. Fallin'
  9. Smile
  10. Within You
  11. Two Roads
  12. Why The Bright Stars Glow
  13. Home Inside
  14. Starlight Ethereal Silence




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