Luminous Vault

Animate the Emptiness

2022 (Profound Lore)
industrial black/death-metal

Con l’intento di fondere l’oscura potenza del black/death-metal con la musica elettronica di matrice industriale, nel 2015 il chitarrista e cantante Mario Diaz de Leon (Oneirogen, Bloodmist) e il bassista Samuel Smith (Artificial Brain, Aeviterne) unirono le forze nel progetto Luminous Vault, i cui primi frutti furono gli Ep “Communion” e “Charismata”, usciti tra il 2015 e il 2017 e rimasti un segreto per pochissimi esploratori degli anfratti più nascosti dell’underground statunitense.
Tutt'altro che pacchiani o pretenziosi, Diaz de Leon e Smith maneggiano la materia con sapienza e ispirazione, riuscendo, in questo loro esordio targato Profound Lore, a evocare, con solida personalità, nomi quali Dødheimsgard, Blut Aus Nord, Godflesh e, all’occorrenza, anche gli Oranssi Pazuzu più gelidi.

Quello che emerge dalle fluttuanti frequenze elettroniche che introducono “Invoke Radiant Gleam” è una convincente miscela di beat pulsanti e ottundenti, schitarrate votate a una “estatica annichilazione” (chiedere conto a Hunter Hunt-Hendrix dei Liturgy…) e growl saturo di pathos esistenziale, perché i Luminous Vault danno voce al malessere così come diverse formazioni d’ascendenza post-punk/industrial furono in grado di tradurlo in suoni e ritmi, indugiando, i nostri due newyorkesi, anche in variazioni doom (si ascolti, a tal proposito, “Divine Transduction”). Il riffing di “Regeneration” è trionfale, ma tutto il brano è intarsiato di emozioni che spingono all’esultanza quasi mistica. La sei corde di Diaz de Leon trascina la musica verso l'esosfera, mentre il groove fa di tutto per ben radicarla alla terra. Il risultato di queste forze, insieme opposte e convergenti, è un suono esplosivo e immaginifico, che evoca una solitudine di matrice cosmica e assediata da mareggiate di feroce malinconia.

 

Le rocciose meccaniche di “Earth Daemon” fanno il paio con progressioni stordenti, lasciando alle decelerazioni il compito di tracciare il sentiero che conduce ad alcuni dei momenti più epici del disco, prima che la coda finale trasfiguri il paradiso in un oceano di fluttuazioni digitali, quelle che di lì a poco “Embryonic” trasformerà nel preludio di “Ancient North”, che trasmette sensazioni così gelide da ustionare anche l’anima.

25/10/2022

Tracklist

  1. Invoke Radiant Gleam
  2. Incarnate Flame Arise
  3. Divine Transduction
  4. Regeneration
  5. Earth Daemon
  6. Embryonic
  7. Ancient North

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