La controparte positiva di "Milano Demons" (2022) è un sesto album di studio intitolato "Milano Angels" che arriva dopo mesi travagliati per il (t)rapper Shiva. A ottobre 2023 viene arrestato per tentato omicidio e possesso illegale di armi, fa qualche mese di carcere, pubblicando dalla cella "Milano Shotta Freestyle" a gennaio 2024, e poi finisce agli arresti domiciliari, celebrando l'evento con il brano "First Day Out", a maggio. Mentre si cerca di capire se sarà confermata la condanna a sei anni e mezzo, arriva un album che è difficile non leggere alla luce di quest'esperienza.
L'opener "Milano Angels" è una dichiarazione d'intenti, dove si dice pronto a una nuova guerra, in una metropoli fatta di "poesia, dolore, rumore di spade". È una narrazione che non manca di una retorica stucchevole ("Un codardo muore mille volte/ un uomo vero solamente una"), su un beat trap che non porta nulla di nuovo. Anche "Take 5" serve soprattutto a farci sapere che Shiva è tornato, come lo ricordavamo.
L'altra faccia di questa vita violenta sono la malinconia e l'angoscia, trasmesse da ballabili latin-trap da Capo Plaza come "Tutto o nada" e "Replay (feat. Lil Tjay)", il pop-rap elettronico da Lazza di "Cambierà" e "Polvere" (feat. Tony Boy) o quello pianistico (!) di "6 AM". Peccato che questo possa portare a una ballata all'autotune come "Sete" (feat. Mondo Marcio), un'idea vecchia di un quarto di secolo, degna dei Gemelli DiVersi.
Quando racconta se stesso in "First Day Out", si smuove qualcosa, oltre i più ritriti luoghi comuni della trap. Non è un nuovo Nas, e nemmeno Marracash, ma evidentemente le vicende degli ultimi mesi lo hanno segnato profondamente, abbastanza da rendere problematiche le nuove dichiarazioni aggressive che pure compaiono nei brani. Da una parte si fa strada l'idea di emanciparsi da una vita che lo ha condotto in cella, dall'altra si abbracciano ancora quell'estetica e quei valori, fieramente. In "Lettera a Draco" racconta del dolore di non poter esserci nel giorno della nascita del figlio, perché chiuso a San Vittore, poi nella successiva "Milano Shotta Freestyle" si vanta di portare sempre con sé una pistola:
Seh, seh, presto lo capireteC'è un brano che spicca su tutto il resto ed è "Gotham", un pezzo con beat switch dove Kid Yugi aggiunge due strofe killer: è un bel giro di giostra, che non sposta di una virgola la situazione della trap italiana, ma dimostra che almeno nel giusto contesto Shiva può mettere a frutto il suo flow preciso e veloce, anche se troppo spesso simile a se stesso. Oltre a questo, l'album si adatta con difficoltà ai momenti più intimisti, vuoi per i testi che scivolano su frasi fatte o si ammantano di un'estetica da gotico urbano un po' kitsch, vuoi per i beat e gli arrangiamenti che mancano di personalità.
che tengo sempre il bastone
come se fossi un non vedente
11/10/2024