Circuit Des Yeux - Halo On The Inside

2025 (Matador)
darkwave

All'ottavo appuntamento la musicista americana Haley Fohr cambia nuovamente pelle. Non paga di aver riassunto egregiamente le paure e le sofferenze post-pandemia con l'album "-io", ritorna in scena con il progetto Circuit Des Yeux e un disco ancor più oscuro e stentoreo.
"Halo On The Inside" completa la trasmutazione da artista art-pop a nuova musa goth, trascinando al seguito un tappeto di sonorità synthwave e industrial che l'autrice ha assemblato tra le mura di un seminterrato con il supporto concettuale di Andrew Broder (noto per collaborazioni con Bon Iver e Lambchop).

"Halo On The Inside" è un album ancor più inebriante del precedente "-io", spesso corroso da una fisicità inedita che dà vita a brani ricchi di riverberi elettronici in bilico tra Depeche Mode e Japan ("Megaloner"), nonché scosso da brividi industrial che rendono ancor più enigmatico e stridente il contrasto con il cantato da contralto ("Canopy Of Eden").
Al surrealismo delle ultime opere l'artista avvicenda uno slancio più avventuroso e non privo di misurate cadute di tono, che pian piano aprono le porte a una drammaturgia quasi teatrale, dove affiora la poetica di Antony & The Johnsons, contaminandone la poetica con graffi metal-core ("Sketeton Key").

Immerso nelle profondità di oscure liturgie goth, il progetto mostra increspature dove si annida una malinconica claustrofobia ("Cosmic Joke"), non immune da ibridazioni sonore che nel mescolare sacro e profano non convincono fino in fondo ("Cathexis"). L'enfasi del singolo che ha anticipato l'uscita del disco "God Dick" (qui non incluso) è in definitiva il punto di raccordo tra "-io" e "Halo On The Inside", ma il trapasso non è indolore e a una "Anthem Of Me" che scava in melmose sonorità heavy, si contrappone un dileggio funky che rispolvera certa elettronica anni 80 ("Truth").

Coraggioso, impavido, il nuovo progetto dell'artista americana è a tratti incerto. Anche l'altezzosità pop di "Organ Bed" e i fluidi echi di "It Takes My Pain Away", posti a tergo di un'opera multiforme, non riescono a dirimere i dubbi disseminati con encomiabile ardore e audacia nel resto dell'album.
Per quanto profondo e vissuto, il ritorno di Circuit Des Yeux offre da un lato alcune delle migliori performance vocali di Haley Fohr, mostrandosi seducente come mai prima d'ora, e dall'altro lato resta nell'insieme sospeso tra estasi e irresolutezza, rimandando al prossimo capitolo discografico la consacrazione definitiva di questa intrigante evoluzione artistica.

26/03/2025

Tracklist

  1. Megaloner
  2. Canopy Of Eden
  3. Skeleton Key
  4. Anthem Of Me
  5. Cosmic Joke
  6. Cathexis
  7. Truth
  8. Organ Bed
  9. It Takes My Pain Away




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