Ho sempre ritenuto interessante la modalità di racconto del ventennio fascista da parte di Antonio Scurati nella sua serie di cinque romanzi “M”. La sua scrittura non racconta una storia in un modo da classico romanzo, ma lancia delle immagini, delle scene ben dettagliate e isolate dal contesto, a volte frasi che sono poco più di uno slogan. Tutto questo però alla fine rimane in mente e contribuisce a dare un percorso narrativo lineare a chi legge.
Il regista Joe Wright nella serie Sky “M - Son Of The Century” segue un medesimo percorso, accentuando questo aspetto postmoderno con un racconto rapido e convulso, necessariamente distante dai film sul fascismo che siamo stati abituati a vedere. C’è un aspetto parodistico e teatrale fortissimo nella serie, che è chiaramente ripreso dalle pagine di Scurati, ma qui (meritevolmente) portato sino all’esasperazione.
Joe Wright ha giustamente ritenuto necessario questo ritmo di scrittura, da una parte per esaltare quell'aspetto macchiettistico, seppur tragico, presente nel personaggio Mussolini, e dall'altra parte per poter far comprendere in pieno la violenza e l’orrore del fascismo, in un modo facilmente approcciabile anche alle nuove generazioni, le quali probabilmente farebbero più fatica a vedere film capolavoro come “Il delitto Matteotti" o “Una giornata particolare".
In questo contesto la musica di Tom Rowlands dei Chemical Brothers si rivela assolutamente fondamentale per la riuscita del progetto. Un mix di elettronica suonata a ritmo forsennato che si coniuga con abbozzi delle avanguardie del 900 e con rumorismi alla Russolo, divenendo parte integrante della narrazione, in grado di aggiungere forza alle immagini, con martellanti ritmi techno che sembrano quasi acccentuare la violenza delle scene.
L'ideologia criminale fascista, il suo linguaggio, l’ambizione illimitata del potere vengono amplificati da brani magnifici come “State Of Emergency”, con una batteria impazzita e un pattern minimale che si ripete freneticamente, e “Victim”, ovvero techno furiosa con ritmi breakbeat ad accompagnare le immagini degli innumerevoli omicidi e attentati ai danni degli oppositori.
Tom Rowlands dà il meglio di sé senza far rimpiangere la sua storia con i Chemical Brothers, come quando usa vocalizzi su suoni avantgarde ripetuti (“Avanti”) o mentre cerca un legame con la musica classica del 900 (“Chasing M”) e sfodera elettronica da club con indubbia maestria (“Black Dam”).
Difficile, insomma, immaginare la serie “M - The Son Of Century” senza la musica di Rowlands. E non può esistere complimento migliore per una colonna sonora.
28/05/2025