Pink Grease

This Is For Real

2004 (Mute Records)
glam-rock

Guitar driven disco party: bastano quattro parole per inquadrare uno degli album più debordanti di questo 2004. Inglesi, originari della sonnecchiante Sheffield, città dell'elettronica d'avanguardia (Cabaret Voltaire, Human League e Autechre), ma anche di autorevoli pop band quali Abc e Pulp, i Pink Grease preferiscono convogliare le loro eccentriche attenzioni in un luccicante glam-rock all'insegna del totale disimpegno. Nessuna novità, quindi, ma un'inesauribile energia da sporchi, truccati e cattivi al servizio di un divertimento in chiave disco-punk che ha tutte le carte in regola per scalare le classifiche: insomma, un vero e proprio "future sound of yesterday", come recita la presentazione nel loro sito ufficiale. Nulla è affidato al caso, a cominciare dal look a metà strada fra le chiome artefatte di Gary Numan, e gli improbabili gingilli freak di Marc Bolan, il tutto annegato in una manciata di canzoni il cui unico fine è quello di far muovere i fondoschiena.

Due i singoli destinati a farla da padrona in ogni festino che si rispetti : "Fever", con lo spettro allampanato del giovane Mick Jagger che prende forma nel frontman Rory Lewarne, soggetto schizzatissimo dai capelli ossigenati e dalle occhiaie inquietanti che rientra nella categoria di coloro dai quali non è consigliabile acquistare un'auto usata, e poi "The Pink G.R.Eease", rock and roll danzereccio dal tiro catchy e incalzante, addobbato da stralunati coretti che rappresentano anche il leit motiv di tutto l'album. Imbattersi in questo video vuol dire catapultarsi nel 1979, ma forse anche prima, come se nulla da allora fosse accaduto: Lewarne ambiguo e sculettante, il chitarrista Steve Santa Cruz in camicia nera di raso e una improbabile capigliatura a cespuglio che fa da paio con le sue pose pacchiane, mentre un sax suonato alla maniera degli Psychedelic Furs asseconda i pruriti analogici procurati da un sintetizzatore da modernariato elettronico; tutte cianfrusaglie stipate in un groove col quale è davvero difficile stare fermi: già, perché ""The Pink G.R.Ease are going to make you sweat"!

Non mancano espliciti ammiccamenti al punk rock più ortodosso, sia pur filtrato dall'onnipresente, sfacciatissimo sassofono: "Emotional Retard" potrebbe appartenere agli Adverts rivisitati dai Roxy Music, mentre "The Nasty Show" assomiglia a "New Rose", l'inno definitivo dei Damned, anfetaminizzata da Andy MacKay.
La wave demenziale di matrice Devo fa capolino nell'incipit di "Superfool", che però poi prende la piega hard glam dei Mott the Hoople e si chiude con una tastiera discotecara à-la Blondie, così come un ambiguo quanto glamouros rock-pop inizio 70 pare insinuarsi nell'artificiosa epicità di "Wind Up Byrds" e fra le pieghe di "Peaches", che se non fosse per un finale di tastiere dal sapore Eighties, non sfigurerebbe in "All The Young Dudes".

C'è persino spazio per un verosimile tributo concesso al loro scopritore (nonché produttore) Andy Seven e ai suoi Add N To X: difficile infatti non associare il simil-moog schizofrenico che attraversa "High Strung Chironi" alle sonorità del discusso trio londinese.

Ostentata derivatività a parte, che può piacere o esser detestata senza alcuna via di mezzo, nulla pare essere fuori posto: voce sorniona, testi espliciti, riff di chitarre hard che non fanno del virtuosismo il loro punto di forza, ma che hanno il pregio dell'immediatezza; nessun timore, poi, a infilare fiati e tastiere vintage in tutti i brani, che alla fine risultano amabilmente caciaroni, per la felicità di un pubblico amante degli eccessi ma pure per la gioia dei discografici della Mute che andranno a monetizzare le note di questo colorato "party album".
Già, perché "This Is For Real" è proprio un frullato di eccessi che punta sui trucchi pesanti (e non solo esteriori) delle New York Dolls , frequenta il punk, la disco rock dei Kiss, collocandosi in quella sbracatissima scena new-glam globale che vede presenti a vario titolo Peaches, Bobby Conn e Scissor Sisters, e che sta conoscendo anche inattesi successi di vendite. Come si vede, sono sin troppi i motivi che non convinceranno i cosiddetti puristi circa la validità dei Pink Grease, ma ve ne sono forse altrettanti per garantire a Lewarne e amici un futuro economico privo di stenti. Per noi, che nonostante gli ormai molti anni trascorsi a tempestarci le orecchie amiamo ancora far casino, questo è un 7/10.

12/12/2006

Tracklist

  1. Remember Forever
  2. Fever
  3. The Pink G.R. Ease
  4. Emotional Retard
  5. Wind Up Bird
  6. Peaches
  7. The Nasty Show
  8. Superfool
  9. Party Live
  10. High Strung Chironi
  11. Don't Be A Stranger
  12. Into My Heart

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