Donato Zoppo

La filosofia dei Genesis

Autore: Donato Zoppo
Titolo: La filosofia dei Genesis. Voci e maschere del teatro rock
Editore: Mimesis Edizioni
Pagine: 116
Prezzo: Euro 8,00

Cosa si può dire di nuovo di un gruppo su cui è stato scritto di tutto? Come è possibile creare un nuovo interesse tra i tanti appassionati dei Genesis e del progressive che magari conoscono ogni nota, ogni parola dei loro beniamini? Il saggista beneventano Donato Zoppo si sarà certamente chiesto questo prima di intraprendere la scrittura del suo nuovo volume "La filosofia dei Genesis. Voci e maschere del teatro rock".

Già autore di libri che potremmo definire fondamentali per tutti gli appassionati di rock progressivo e non solo - "Prog. Una suite lunga mezzo secolo", "King Crimson. Testi commentati" o "Amore, libertà e censura. Il 1971 di Lucio Battisti" - Zoppo ha la felice idea di arricchire la sterminata bibliografia sui Genesis, approfondendo aspetti nuovi e poco trattati in passato. La splendida collana "Musica Contemporanea" della Mimesis Edizioni - già da anni artefice di piccoli volumi di straordinario interesse, quali "La Filosofia di Robert Wyatt", "Brian Eno. Filosofia per non musicisti", "La Filosofia di John Cage" - non poteva che essere il luogo ideale per esplorare aspetti nuovi della storia dei Genesis.

Esiste davvero una filosofia dei Genesis? È possibile estrapolare un pensiero nuovo, un significato particolare dalle esperienze sonore e "teatrali" di Peter Gabriel e compagni? Donato Zoppo, da grande conoscitore delle varie esperienze musicali non solo progressive ma anche pre-progressive, ci introduce subito nel substrato culturale e musicale in cui nasce la band britannica. La strada che Zoppo ci fa intraprendere è più lunga di quanto tanti possano immaginare. Perché i Genesis non stati solo un gruppo musicale bandiera di una certa visione del progressive rock. In loro l'aspetto teatrale, istrionico e camaleontico diventa predominante. Ma questo aspetto non nasce all'improvviso, non è un fulmine a ciel sereno; nasce da un decennio, quello degli anni Sessanta, prodigo di ricerca e innovazione.

Zoppo ci consiglia di seguire con lui un percorso che inizia il 29 aprile 1967 con lo storico concerto "The 14 Hour Technicolor Dream" organizzato da Barry Miles, autore del volume fondamentale sulla storia della controcultura di Londra dal 1945, "London's Calling". Senza dimenticare che un anno prima il Time aveva definito Londra "Swinging London", tanto era fervido e stimolante il nuovo movimento giovanile di quegli anni. Anni splendidi in cui a Londra è possibile vedere suonare in piccoli locali con poche centinaia di spettatori, Arthur Brown con i suoi travestimenti, i Pink Floyd con i loro spettacoli multimediali, i Soft Machine degli eccentrici e giovanissimi Robert Wyatt con le sue improbabili pettinature, Kevin Ayers col volto truccato, Daevid Allen con cappello da muratore, Mike Ratledge vestito da Dott. Strange della Marvel. Tutti questi musicisti aggiungono un aspetto teatrale nella musica rock che prima del 1967, negli anni '65-'66, era marginale se non nelle esperienze americane di Frank Zappa e delle sue Mothers of Invention. Zoppo non può non notare che, in questa rivoluzione "visiva" databile 1967, i Beatles siano totalmente assenti, in quanto il loro ultimo concerto dal vivo al Candlestick Park di San Francisco data 29 agosto 1966. 

La "filosofia" dei Genesis nasce da questo substrato, da un movimento ampio e stimolante che trova il suo punto di deflagrazione con la pubblicazione del manifesto fondativo (la cosa è controversa) del progressive rock, "In The Court Of The Crimson King" dei King Crimson (1969). Le nuove sonorità di Fripp, gli aspetti fiabeschi e i testi di Sinfield, permettono il passaggio da un esordio ancora acerbo - "From Genesis To Revelation" (1969) - a "Trespass" (1970), primo album della vera maturità. La disamina di Zoppo continua, generosa di notizie e particolari, per tutti gli album dei Genesis in cui l'esperienza teatrale rimane significativa; in pratica tutti gli album con Peter Gabriel fino a "The Lamb Lies Down On Broadway" (1974). 

Con "La filosofia dei Genesis", Donato Zoppo scrive un altro tassello fondamentale per ben inquadrare la storia e i protagonisti del rock progressivo e arricchisce con un volume prezioso l'imperdibile collana "Musica Contemporanea" della Mimesis Edizioni.