Barr Brothers

Sleeping Operator

2014 (Secret City)
folk-rock, alt-country

Scoprono le carte, i Barr Brothers, nel loro secondo disco, convocando forze esterne in massa per collaborare a questo “Sleeping Operator”: Richard Reed Parry degli Arcade Fire, la band di Patrick Watson, i Luyas, la band di Bassekou Kouyate e i Little Scream.
Il loro Americana acquisisce così un respiro ben più ampio dell’esordio di tre anni fa, già dall’iniziale “Love Ain’t Enough”, con un arrangiamento da anthem folk-rock – ed è poi tutto il discorso musicale dei Barr Brothers che va espandendosi in “Sleeping Operator”, solcando generi e atmosfere spesso e volentieri.

La nuova dimensione della musica dei fratelli Barr giova a grandiose ballate soul-country come “Come Into The Water”, o al soft-Americana, tra Hiss Golden Messenger e Wilco, di “Wolves”. Funziona anche il mix con il repertorio più intimo della band (“Even The Darkness Has Arms”, “Valhallas”), ma il problema è che il contenuto del disco è lontano dall’essere esaurito.

Folk-blues graffianti (“Half Crazy”, “Little Lover”) si affiancano infatti a narcolettiche elegie armonizzate, tra Phosphorescent e Low Anthem (“How The Heroine Dies”, “Please Let Me Let It Go”, la slabbrata “Bring Me Your Love”), così che “Sleeping Operator” restituisce un’impressione generale di pesantezza, soprattutto per la sovrapposizione di sonorità e stili – sebbene la sbandierata contaminazione coi suoni dell’Africa occidentale rimanga poco più di un vezzo, appena percettibile. Un buon disco, che forse avrebbe beneficiato di un minor investimento su arrangiamenti e “spessore” della proposta.

22/10/2014

Tracklist

  1. Static Orphans
  2. Love Ain't Enough
  3. Wolves
  4. Even the Darkness Has Arms
  5. Come in the Water
  6. Little Lover
  7. How the Heroine Dies
  8. Valhallas
  9. Half Crazy
  10. Bring Me Your Love
  11. England
  12. The Bear at the Window
  13. Please Let Me Let it Go

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