Salutato da una pubblicazione in vinile speciale tri-fold-gatefold in esclusiva per il Record Store Day, l’ultimo artefatto della band australiana King Gizzard & The Lizard Wizard, "Oddments", conferma il suo avventuroso umorismo musicale, questo a discapito di una vera e propria rivoluzione di stile.
"Oddments" sembra voler ribadire il concetto di puro divertimento che ha sempre animato il percorso della band: quasi come dei novelli Dukes Of Stratosfear, i sette musicisti giocano con la storia del pop-rock psichedelico in modo più evidente che mai.
A differenza dei Brian Jonestown Massacre, gli australiani non indugiano in escursioni epiche, le loro performance live sono esplosive, frenetiche, ricche di allusioni sessuali e grondanti di sudore.
La fuga di organo e batteria dell’iniziale “Alluda Majaka” evoca MC5 e Booket T & the MGs, “Stressin” è figlia del Jimi Hendrix più soft e svogliato, ma non sfigurerebbe nel “White Album“ dei Beatles, “Vegemite” prende per il collo il pop più bieco della madre patria con irriverente goliardia e “It’s Got Old” sfida addirittura T. Rex e Kinks.
Nessuno a questo punto avrebbe il coraggio di fare un salto nel presente coinvolgendo le effusioni spaziali degli Air, ma i King Gizzard amano il rischio, ed ecco “Work This Time”, con basso e tastiere alla ricerca dell’atmosfera perfetta; una pausa, che il sampler autocitazionista di “Ababcd” brucia in pochi secondi, prima di tirare in ballo i Rolling Stones dei primi album e una serie di oscure band era Nuggets in “Sleepwlaker”.
Nella lunga sequenza citazionista gli australiani centrano almeno due piccoli capolavori: il primo, “Hot Wax”, affida a un indiavolato riff alla Knack-Talking Heads un rock-blues crudo e aspro alla maniera dei Cramps, l’altro, “Pipe Dream”, accenna una jam-session da brivido che sfuma nel folk alla Simon & Garfunkel-Nick Drake di “Homeless Man In Addidas”. Il noise-shoegaze psichedelico della title track chiude l’album, ma prima va ricordato l’episodio southern rock alla Lynyrd Skynyrd di “Crying”, quasi una novella “Sweet Home Alabama”.
Con "Oddments" i King Gizzard & The Lizard Wizard si candidano come uno dei fenomeni più interessanti degli ultimi anni, una band la cui produzione in vinile ha già raggiunto quotazioni stellari, e che condividendo in forma gratuita sulla sua pagina Facebook tutta la sua produzione discografica, dimostra di voler recuperare il divertimento puro e incontaminato della filosofia hippy e psichedelica.
31/08/2014