Da quasi un decennio ci siamo abituati a incontrare le musiche di Trent Reznor e Atticus Ross anche laddove non ci fosse il loro zampino: e questo ovviamente perché il loro stile, nato come un esperimento con “The Social Network”, ha ben presto fatto scuola sino a diventare un cliché, grazie al suo pregnante senso di emotività “trattenuta”, sospesa tra note di pianoforte su tappeti ambientali elettronici.
Una formula che ha dimostrato di prestarsi efficacemente ai thriller psicologici di David Fincher come ai documentari (“Before The Flood”, “The Vietnam War”), e che oggi offre alcuni brevi spunti melodici per il coming-of-age “Mid90s”, esordio registico dell’attore Jonah Hill, che dopo un lungo curriculum da co-protagonista in commedie più o meno dignitose si è recentemente misurato con ruoli più impegnati in “Don’t Worry” di Gus Van Sant e soprattutto nella serie Netflix “Maniac”.
Al centro di questo racconto di formazione c’è il tredicenne Stevie (interpretato da Sunny Suljic) e le sue esperienze adolescenziali nella Los Angeles della seconda metà degli anni Novanta. Il suo incontro con una gang di skater lo mette a contatto con la cultura di strada, la discriminazione razziale e la povertà, ma anche tanta musica hip-hop: tra i brani non originali della colonna sonora figurano decine di artisti del periodo quali 2Pac, A Tribe Called Quest, Beastie Boys, Cypress Hill, Eminem, Snoop Dogg e Wu-Tang Clan, assieme a qualche eccezione rock come Misfits, Nirvana e Pixies.
I temi composti da Reznor e Ross, tipicamente, fanno da cuscinetto alle taglienti sonorità della soundtrack: quattro tracce per appena tredici minuti di durata, dove i titoli “Big Wide World” e “Finding A Place” sottolineano il mood intimo e malinconico di un racconto parzialmente autobiografico (il regista, classe 1983, è nato e cresciuto proprio nella metropoli californiana), per di più girato in 16mm e in Super 8.
Se il tocco pianistico di Ross risulta quantomai neoclassico, il basso di Reznor richiama i colleghi Mogwai, anch’essi a loro modo un “canone” già da prima della folgorante serie francese “Les Revenants”.
Pare che il premiato duo sia stato entusiasta del progetto al punto da partecipare gratuitamente a questa produzione indipendente, ritagliandosi qualche momento nei backstage dell’ultimo tour coi Nine Inch Nails per confezionare quattro bozzetti che, come “Mid90s”, risultano permeati di sincera e confortante spontaneità.
08/11/2018