Lo scorso anno, proprio in questo periodo, i londinesi Dry Cleaning stavano cavalcando sulla cresta dell'onda, dopo aver da poco completato un tour sold out lungo tutto il Regno Unito, attività poi bloccata dalla pandemia.
Come molti altri colleghi, anche i Dry Cleaning ne hanno approfittato per portare a termine, con calma e dovizia, il lavoro abbozzato in studio e giungere all'agognato esordio sulla lunga durata.
Il quartetto, formato dalla seducente Florence Shaw (voce), Tom Dowse (chitarra), Lewis Maynard (basso) e Nick Buxton (batteria), arriva alla pubblicazione di "New Long Leg", uno dei debutti più attesi di questa prima parte del 2021.
Formatasi nel 2018, la band inglese ha già messo in bacheca due Ep coi fiocchi, quel "Sweet Princess" che comprendeva la gettonata "Magic Of Meghan", dove si tessevano le lodi della Duchessa di Sussex, e il suo seguito "Boundary Road Snacks And Drinks"; un'ascesa fulminea per una band nata dopo un'innocua serata di karaoke, ma che si è poi guadagnata gli onori in un lasso di tempo decisamente breve.
L'originale sound proposto sfoggia, in questo primo full length, visibili segni di maturazione rispetto alle già sorprendenti linee proposte nei precedenti Ep.
All'elegante post-punk, che resta il fulcro sul quale si erge l'intero inventario, si affiancano ora interessanti inserti psych-noise, new wave, britpop e addirittura alcune flebili essenze di progressive rock, il tutto amalgamato per sorreggere l'impassibile spoken word della Shaw: una poesia in movimento, insaziabile, coinvolgente, ottusa e disparata, talvolta selvaggiamente divertente.
Ecco cosa distingue i Dry Cleaning dalla nutrita e affermata schiera di band post-punk emerse di recente, non più solo veemenza nella narrazione e aggressive partiture d'accompagnamento, ma un procedimento più raffinato nel proporre le medesime concezioni artistiche, senza mai perdere di mente i dettami impartiti da Fall, Gang Of Four, Joy Division e il dance-punk dei Franz Ferdinand.
Prodotto dall'ineguagliabile John Parish, nei leggendari Rockfield Studios situati nella campagna gallese, "New Long Leg" continua senza sosta da dove si erano interrotti i due Ep. Ogni pezzo rappresenta dieci nuove voci nel diario circostanziale dei Dry Cleaning, dalla laconica "Scratchcard Lanyard", con le sue osservazioni taglienti, all'art-rock dai tratti noise di "Unsmart Lady", che riecheggia persino albori di Adam And The Ants, fino all'affascinante e divertente funk di "Strong Feelings", alle eccitanti onde new wave che pervadono sia la title track che "Her Hippo", prima che l'epica "Every Day Carry" si agghindi a concludere il disco su ambienti kraut-progressive. È proprio quest'ultimo il brano iconico che racchiude l'essenza di tutti i contenuti scritti e interpretati dall'enigmatica Shaw. La sua presenza trasforma completamente l'esperienza di ascolto, non urla, non sbraita, ma trasmette semplicemente le parole come dovrebbero essere ascoltate.
Fraseggi poetici di grande spessore, anche nelle frivolezze più assurde, consolidano la formidabile figura della Shaw come autentica protagonista della narrazione, che passa da immagini futili e stravaganti, come quelle raffigurate da hot dog, patatine fritte, giardini posti nel retro di uno studio dentistico, soluzioni per combattere l'umidità e orari di raccolta dei cassonetti, a distici allitterativi, a metafore sincere o riflessioni sull'ordinaria bellezza della vita casalinga, senza trascurare i problemi legati alla Brexit, toccando anche temi scomodi quali alienazione e paranoia.
"New Long Leg" offre risultati importanti su tutti i livelli, dall'attenzione agli ipnotici dettagli lirici, all'impeccabile musicalità che la circonda.
Tenendo fede a tutte le promesse mostrate nei primi vagiti artistici, per non parlare della fiducia della 4AD nel sottoscriverne le gesta, i Dry Cleaning confermano in abbondanza il loro potenziale e s'inseriscono di diritto tra le realtà migliori che il 2021 ha finora proposto.
04/04/2021