Lady Blackbird

Slang Spirituals

2024 (BMG)
r&b, soul, black music

È atipica, la storia di Marley Munroe. E' il racconto di una vita dedicata alla musica, di un susseguirsi di circostanze e ostacoli che hanno messo a dura prova un'artista ricca di talento e tenacia.
Cresciuta in una famiglia rigorosamente cattolica in quel di Farmington, New Mexico, Marley Munroe (ora nota come Lady Blackbird) ha coltivato la passione per la musica tra le mura della chiesa locale o esibendosi durante manifestazioni sportive cantando l'inno nazionale. Incoraggiata dai genitori, all'età di soli dodici anni è già pronta per un contratto discografico, stipulato con un'etichetta di Nashville specializzata in musica cristiana.

Marley Munroe è una ragazza dotata di perseveranza, ostinazione e determinazione: il ruolo di cantante al seguito di una band rap cristiana, DC Talk, ben presto le diventa stretto. Compiuti diciott'anni, la scelta di sciogliere il contratto discografico è frutto di una consapevole riflessione sul proprio ruolo d'artista. Prima in tour con Toby Mac, poi collaboratrice di vari artisti e produttori, tra i quali Jam & Lewis, Marley approda alla Epic Records, incidendo due singoli, prima dell'ennesima rottura contrattuale.
Nel 2014 intraprende una collaborazione come autrice per Anastacia, un rapporto che durerà ben tre anni - tre i brani pubblicati: "Staring At The Sun", "Do Not Want To Be The One" e "Reckless" - ma la sorte ha ben altro in serbo per la ragazza di Farmington, nel frattempo diventata famosa presso il pubblico LGBTQ+ per la costante presenza ai vari Pride, oltre che per la curiosa capigliatura afro ossigenata.
L'incontro con Chris Seefried segna la svolta per l'autrice, pronta finalmente a vestire i panni di Lady Blackbird, anche se Marley è in verità già alle prese con un altro progetto a nome Charley Row, che sfumerà dopo un Ep intitolato "Self-Inflicted Voodoo".

Abbiamo già raccontato, in occasione della recensione dell'esordio, il momento magico creatosi tra Chris e Marley dopo l'incisione di "Nobody's Sweetheart", primo step per la realizzazione di "Black Acid Soul", un album che resta un raro esempio di talento e maturità espressiva, composto da quattro inediti e sette cover che spaziano da Nina Simone a Tim Hardin, passando per Sam Cooke e la James Gang.
Il successo giunge leggermente in ritardo, dopo la pubblicazione in formato fisico dell'album, anche la stampa specializzata impiega molto tempo per accorgersi di lei: il Guardian a fine dicembre segnala l'album di Lady Blackbird come il capolavoro nascosto dell'anno appena trascorso. Nel 2022 arriva la definitiva consacrazione: un sesto posto nella classifica inglese e il primo in quella degli album jazz aprono le porte della notorietà all'artista ormai trentasettenne.
Quello della cantautrice e interprete americana è un successo che stride con la realtà circostante, dove cantanti/starlette figlie di Facebook e TikTok, e voci modulate dall'autotune, imperversano e dominano le classifiche dell'era dello streaming. La voce di Lady Blackbird è un'autentica boccata d'ossigeno, un raro esempio di coerenza e dedizione artistica che merita rispetto e attenzione.

La ristampa del primo album in edizione deluxe, con alcuni remix in chiave disco, e l'elegante versione di "Slave To The Rhythm" di Grace Jones consolidano la raggiunta notorietà, facendo però affiorare le prime perplessità su un'eventuale svolta mainstream, dubbi che il nuovo album mette a tacere con un cambio di registro decisamente efficace.
Il nuovo album "Slang Spirituals" evita l'effetto replay per un deciso, passionale e fragoroso rock-soul-r&b, che possiede l'energia di Tina Turner, l'anima blues di Amy Winehouse e la grazia felina di Grace Jones.
Bastano le prime potenti note di "Let Not Your Heart Be Troubled" per essere catturati in un mix di tradizione e modernità che scuote anima e corpo, un brano costruito su un possente groove soul, un trascinante coro gospel e un fervente dialogo tra la voce e gli strumenti, una preghiera laica viscerale che detta le coordinate di un disco decisamente più diretto, tonante.

L'agile passo r&b di "Like A Woman" e il soul-rock stile Amy Winehouse di "Reborn" sono due potenziali hit single che, oltre a confermare il nuovo corso, sottolineano un'altra peculiarità di "Slang Spirituals", ovvero la presenza di una sola cover e un ruolo sempre più centrale dell'artista americana in fase di scrittura. La presenza non più predominante di ballate noir è comunque egregiamente rappresentata dallo straordinario dialogo tra basso, voce e fingerpicking di "Man On A Boat" e dal sensuale blues pianistico di "No One Can Love Me Like You Do".
Eleganti melodie in stile Motown ("In The City"), un fraseggio di piano alla Elton John ("If I Told You"), un inatteso break acustico per voce, basso e chitarra acustica ("Someday We'll Be Free") e un epico r&b-pop-soul perfetto per un film di James Bond ("Matter Of Time") sono gli ulteriori tasselli di un album intenso e delizioso.

"When The Game Is Played On You" di Bettye Swann è l'unica cover del disco, un brano di oltre sette minuti che sposta l'asse verso il soul-psichedelico dei Temptations, un sensuale soul-blues di rara intensità e bellezza dove l'elettronica si fonde con una struttura apparentemente più tradizionale. Un'alchimia che si rinnova nell'audace "Whatever His Name", otto minuti e ventiquattro secondi di atmosfere cosmic-country dove l'elettronica entra prepotentemente, assorbendo nelle sue algide maglie il malsano suono di una fuzz guitar, fino a stravolgerne i connotati.
Con "Slang Spirituals" Lady Blackbird mette a segno un altro prodigioso esempio di musica black, nello stesso tempo tradizionale e moderno, amabile e riflessivo. Imperdibile.

01/08/2024

Tracklist

  1. Let Not Your Heart Be Troubled
  2. Like A Woman 
  3. Reborn
  4. Man On The Boat
  5. When The Game Is Played On You
  6. In The City
  7. Matter Of Time
  8. If I Told You
  9. Someday We'll Be Free
  10. No One Can Love Me Like You Do
  11. Whatever His Nome




Lady Blackbird sul web