Sabrina Carpenter - Short N' Sweet

2024 (Island)
pop

Era questione di tempo, d'altronde il pubblico giovane conosceva Sabrina Carpenter già dai suoi trascorsi in veste di attrice, oltre a una lunghissima gavetta discografica che ne ha piano piano messo in risalto il potenziale come cantautrice. Il tempo di passare alla Island, muovere i primi passi nel periglioso mondo delle major con un album dal riscontro relativo ("emails i can't send") e il piatto era pronto affinché di una giovane promessa si facesse un fenomeno internazionale. Look da bambola pin-up, atteggiamento irriverente quel che basta per rivestire l'archetipo della stronzetta intrigante, un'immersione ancor più decisa nelle torride atmosfere californiane degli anni Settanta, e il successo arriva come una valanga. Forte di due singoli schiacciasassi come "Espresso" e "Please Please Please", ubiquitari al limite della nausea, nonché di un'immagine studiata con cura (si noti anche il comparto video prodotto per l'occasione), "Short N' Sweet" arriva a cementare lo status di Carpenter come astro nascente della scena pop anglofona, promettendo precisamente quanto i due aggettivi del titolo annunciano. Tale compattezza depone a favore del progetto.

Partiamo proprio dai due singoli. Al netto dell'incredibile pervasività, di code di playlist in cui ritrovare uno dei due era un fatto pressoché scontato, le scelte stilistiche adottate per entrambi presentano al meglio l'estetica del disco, facilmente derubricabile con una generica etichetta "vintage", ma in realtà ben più composito di quanto potrebbe sembrare. Da un lato "Espresso" prolunga ulteriormente l'ultima stagione nu-disco attraverso uno scattante esercizio che pesca da funk ottantiano e city-pop (mostrando ancora una volta l'enorme influenza esercitata da "Say So" di Doja Cat), dall'altro invece "Please Please Please" gioca con l'interpretazione di Carpenter attraverso assolate atmosfere yacht-pop, in un delicato gioco di riff chitarristici e fantasie sintetiche.
Con una produzione composita, che oltre al prezzemolino Jack Antonoff si avvale della coppia John The Blind/Ian Kirkpatrick e di Julian Bunetta, il disco procede avanti e indietro nella linea che collega i suoi istinti dance (il 2-step travisato di "Good Graces", influenzato dalla stagione garage britannica) alle inclinazioni più rock (la progressione heartland di "Sharpest Tool", gli istinti collegiali di "Taste"), macinando senza colpo ferire sessant'anni di pop a stelle e strisce.

Non tutto riesce veramente come vorrebbe: spente ballate country come "Slim Pickins" possono dare modo a Carpenter di dare sfoggio del suo timbro di velluto, poco spostano però nell'economia di un disco che trae migliore energia dagli spunti freestyle di "Bed Chem" (non si è molto lontani dalla Carly Rae Jepsen di "Dedicated") o da un ritornello come quello di "Juno", in altri tempi facilmente catalogabile come "radiofonico".
Anche l'atteggiamento corale di "Coincidence" butta in caciara una melodia che avrebbe invece giovato di una maggiore misura, quella che ad esempio circoscrive il conclusivo bedroom-pop di "Don't Smile". L'irriverenza viene meglio individuata nei testi, nelle recriminazioni e nei ribaltamenti prospettici, un gioco delle parti in cui il carattere e la sfrontatezza del personaggio meglio affiorano. C'è chi vocifera addirittura che i pezzi più intimi riguardino un presunto triangolo d'amore con gli altri angoli coperti nientemeno che da Camila Cabello e Shawn Mendes; gossip a parte, l'ascesa di Sabrina Carpenter ai piani alti del firmamento pop è stata supportata con una struttura adeguata, in cui contorno e sostanza procedono di pari passo. Vedremo se saprà mantenere viva la fiamma.

26/08/2024

Tracklist

  1. Taste
  2. Please Please Please
  3. Good Graces
  4. Sharpest Tool
  5. Coincidence
  6. Bad Chem
  7. Espresso
  8. Dumb & Poetic
  9. Slim Pickins
  10. Juno
  11. Lie To Girls
  12. Don't Smile






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