Se il 2024 dell'hip-hop italiano è iniziato con il ritorno dei Club Dogo, il 2025 è inaugurato da Guè e il suo nono album, “Tropico del Capricorno”, a due anni dal tributo all'hip-hop del passato di “Madreperla”. Il rimando è all’omonimo romanzo di Henry Miller, il cui titolo è stato scelto per presentare un gruppo di brani eterogeneo che a volte suona più riflessivo e raccolto del passato, altre è più orientato al party e alle hit.
Il tentativo più clamoroso di fare il disco di platino è posto in apertura: un nuovo duetto con Rose Villain, “Oh mamma mia”, che campiona Pino Daniele e che si costruisce alternando ritornelli martellanti pronti per le piste delle discoteche più commercial ma anche una bella sintonia tra le due voci, con lei che incalza una strofa migliore di tutto il suo secondo album. Altro campionamento indovinatissimo è quello di “Meravigliosa”, con l'ectoplasma degli Stadio che affianca un rapper sempre impeccabile sul beat: altro brano pronto a fare milioni di stream, con quella capacità di ripescare dalla cultura musicale nostrana che Guè ha già dimostrato in successi del passato come “Oro”, dove usava un campione di Pino Mango. Terza canzone potabile per un pubblico mainstream la collaborazione con Frah Quintale, “Nei tuoi skinny”, tra erotismo e reggae; quarta, il pop-rap triste di “Non lo so”, con Chiello, che lo avvicina pericolosamente alle favole in rima di Mr. Rain.
Le più riflessive “Vibe” e “Pain Is Love”, in classico stile Guè, e “Da 0 a 100” con Shiva, con il solito (e deprecabile) racconto di assoluzione di sé, sono superate con la più nostalgica “Gazelle” (con Ele A): vibes più soul, voce bassa da chiacchiere sul cuscino e beat lento, su cui appoggiare un ritornello cantato a due voci. “Astronauta”, in chiusura, dà fondo all’abilità nel cambiare delivery e flow di Guè, presentando un brano che colpisce dritto al cuore con il suo tono scurissimo, praticamente funebre:
Oltre le bugie, i miei sogniTroppo telefonate le collaborazioni con Artie 5ive e Geolier, nulla di nuovo nell’orecchiabile “La G la U la E pt.3” (assai diversa dai primi due capitoli), poco d’interessante nella dedica alle donne di “Le tipe”. Il trittico con Ghali e Tony Effe in “Kalispera” è musica da giostre, di quella che si fatica ad ascoltare se non si è nel mood, facilmente superato dall’altro trittico, quello con Ernia e Tormento, di “Nei DM”, più raccolta e tecnica nelle rime ma comunque scarsina nel content.
Oltre i tuoi segreti
Come un astronauta, tra le stelle non mi vedi
Senza gravità, verso altri pianeti
La tua verità muore oltre lo zenit
Senza gravità, verso altri pianeti
La tua verità muore oltre lo zenit
14/01/2025