I Sonic Youth al centro della nuova puntata di Rock in Onda, il programma condotto da Claudio Fabretti tutti i mercoledì dalle 12 alle 14 sulle web-frequenze di Radio Città Aperta (www.radiocittaperta.it).
Storia della band che più di ogni altra ha segnato lo sviluppo del rock alternativo americano come lo conosciamo oggi. Grunge, noise-rock, post-hardcore e gran parte dell'indie-rock anni 90 sono nati sulle loro fondamenta. Oggi, da divi dell'immaginario underground, i Sonic Youth continuano la loro epopea. All'insegna di un rock chitarristico "totale".
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Sonic Youth
I Sonic Youth (i chitarristi e cantanti Thurston Moore e Lee Ranaldo, il batterista Steve Shelley e la cantante e bassista Kim Gordon) sono stati la band che più di ogni altra ha segnato lo sviluppo del rock alternativo americano come lo conosciamo oggi, imponendosi anche a livello di immagine come la formazione alternative rock per eccellenza, fino a raggiungere, assieme alla notorietà mediatica, uno status di divi dell'immaginario alternativo. Grunge, noise-rock, post-hardcore e gran parte dell'indie-rock anni 90 devono la loro esistenza anche e soprattutto all'operato dei Sonic Youth, che hanno funto da catalizzatori nel processo di assimilazione dei linguaggi espressivi del rock e della musica d'avanguardia da parte della generazione di musicisti del dopo-punk.
La loro portata rivoluzionaria si snoda lungo tre assi: il primo è quello già accennato, di sintesi di generi e sonorità lontane, quando non antitetiche. La musica dei quattro newyorkesi (cinque dal 2000 ad oggi) è in realtà un rock chitarristico "totale", una sorta di monstrum indefinibile che incrocia la sintassi del garage-rock, del punk, della no-wave, dell'hardcore, applicandole ora alla trance del rock psichedelico, ora al pop chitarristico più mansueto, ora a tessiture free-form o all'hard-rock. Intellettuali, ma grandi conoscitori del rock e appassionati di cultura pop, i Sonic Youth hanno fatto conoscere i Grateful Dead al popolo iconoclasta dell'hardcore e delle piccole etichette indipendenti, inglobando le suggestioni di trent'anni di pop music in una massa sonora che sapeva essere rabbiosa, nichilista, sognante, delicata, pesante, disturbante, paurosa e sensuale, a volte allo stesso tempo. Sono stati definiti "noise-rock" per l'abbondanza del rumore nelle loro composizioni, ma tante altre definizioni sarebbero perfette (ma pur sempre limitative) per inquadrare le tante facce della loro musica.
Il secondo punto cardinale è quello prettamente tecnico: i Sonic Youth hanno cambiato il modo di concepire la chitarra elettrica, usandola in modo totale, cioè spingendosi oltre il suo utilizzo ortodosso. Sfruttando la lezione del compositore Glenn Branca, i chitarristi Moore e Ranaldo suonano lo strumento chitarra nella sua interezza, sfruttandone la componente fisica (corpo, manico, elettronica) tanto quanto quella melodica (note, accordi, scale), arrivando a preparare le chitarre, modificarne l'elettronica, percuoterle con oggetti, cimentarsi in droning e feedback, o - nelle parti melodiche - sperimentare accordature atipiche. La stragrande maggioranza delle loro canzoni è costituita da poche note e semplici accordi, ma suonati con accordature inusuali che contribuiscono (anche grazie a un uso preponderante dell'effettistica) a generare quel suono storto, sgangherato e liquefatto che hanno perfezionato nel corso degli anni.
Per finire, fondamentale è stato l'apporto iconografico che hanno dato alla cultura underground, coi loro testi surreali e stranianti, il loro look giovanile e stravagante e la loro etica commerciale che ne ha fatto prima delle star indie (specie Kim Gordon, ormai vera icona "femminista" del rock), poi dei veri e propri mecenati, sempre alla ricerca di giovani band e nuove realtà alternative da promuovere, come è successo agli italiani My Cat Is An Alien scoperti da Thurston Moore.
Tutto questo è stato il presupposto di una rivoluzione seminata negli anni Ottanta ed esplosa il decennio successivo con una serie di band più o meno debitrici (Nirvana, Unwound, Pavement, Fugazi, Polvo i più significativi) che seguendo la pista dei maestri hanno reso grande l'indie-rock americano.
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