Il Re Tarantola

Scopri come ha fatto Il Re Tarantola a fare 50.000 euro in una settimana

2018 (La Stalla Domestica)
lo-fi, alt-rock, songwriter

Se c’è una cosa in cui Manuel Bonzi riesce benissimo, è prendersi per il culo talmente tanto che a volte sembra che stia prendendo per il culo anche noi. Lo-fi a tratti sgradevole, voce irritante e autoironia sfrenata sono i punti di forza del musicista bresciano, che anche stavolta sceglie la stessa strada pur se rinunciando alla vena più folk-cantautorale per dare maggiore vigore all’aspetto rock. Andiamo per ordine, a partire dal folle titolo che sostituisce l’iniziale “La sfiga”, che resta comunque il tema centrale di questa specie di concept-album. “Scopri come ha fatto Il Re Tarantola a fare 50.000 euro in una settimana” è volutamente in contrasto col tema citato e tanto somiglia a uno sfottò ai più fortunati colleghi e ai loro simpaticamente autoreferenziali “Il sorprendente album d’esordio dei Cani”, “Completamente sold-out” o “Mainstream”.

Il Re Tarantola però non è tipo capace di prendere davvero in giro nessuno; sa solo fare il cazzone e la cosa si nota benissimo anche dai testi o dalla copertina, in cui un gatto nero alla guida è terrorizzato quando il musicista gli attraversa la strada. Le dieci canzoni parlano tutte di malasorte secondo diverse prospettive e sono piene zeppe di frasi, motti e battute che da sole vi farebbero fare un figurone su Facebook. Penso a “Mi odio”, brano sull’autolesionismo (“E mi drogo, prima era sballo, adesso è cura comunque mi drogo ancora”) che finisce per attaccare l’inspiegabile arroganza di chi “ha successo” per sfociare in modestia sovrabbondante (“siamo bravi solo a non saper fare nulla e a metterla sul ridere”).

Attorno alla sfortuna, ruotano un’infinità di altri temi, tutti trattati senza troppa profondità ma sempre con l’arma dell’umorismo; e così si passa dalla generazione anni 80 e i suoi fallimenti esistenziali (“Boero”), alle difficoltà di fare musica oggi in “Sono un campione a ballare da seduto”, omaggio ai Tre Allegri Ragazzi Morti, brano divertentissimo (“a guardarmi così non mi dareste una lira, ma se mi conosceste un po’ probabilmente dovrei pure pagarvi”) anche quando fa il verso al qualunquismo (“con sole ventimila lire mi sbronzavo da paura, mentre oggi con venti euro non ce la faccio neanche a vomitare”).
Il “No Future” tanto strillato negli anni 70 è arrivato e Il Re Tarantola lo mostra in tutto il suo squallore con “Non ho mai avuto il fisico di una volta II”, uno dei brani più seriosi dell’album (per modo di dire) insieme alla successiva “Eroina per bambini iperattivi”.
Sul finale, dopo un omaggio alla passione per la musica, quella dei poveracci che suonano ancora pezzi dei Ramones in garage puzzolenti, che vanno ai festival punk vestiti di merda e se ne fottono, arriva l’omaggio alla sua terra, la Valcamonica, che, come tante zone di provincia d’Italia, schiaccia le ambizioni ma finisce per farsi amare nonostante tutto. L’album si chiude con un brano d’amore, come solo Bonzi poteva fare. L’amore fatto anche di piccole cose, come una maglietta di Joe Cocker, non proprio il massimo dell’erotismo per una donna.  

Sotto l’aspetto musicale, come già accennato, Bonzi rimette la chitarra elettrica in primo piano, così da creare una sorta di songwriting punk che rimanda a certi Zen Circus ma con la bassa fedeltà rispettabile regina in fase di produzione e ovviamente in chiave live. Degna di nota la citazione, come a restituire il favore visto il featuring nel suo ultimo album, di Lady Ubuntu in “Un nonno belllissimo”.
Probabilmente l’album migliore de Il Re Tarantola, quello che più di ogni altro ne mette in mostra limiti e potenzialità, quello che può farci staccare la spina perché “quella voce è insopportabile” o girare in loop per mesi perché in quel fare disilluso e perennemente scherzoso, in quell’incapacità di farsi seri e maturi, in quelle canzoni, c’è dentro tutta la nostra vita.

25/03/2018

Tracklist

  1. Boero
  2. Sono un campione a ballare da seduto
  3. Agguati
  4. Un nonno bellissimo
  5. Mi odio
  6. Non ho mai avuto il fisico di una volta II
  7. Eroina per bambini iperattivi
  8. La nostra evoluzione artistica deriva solo dalle sigarette
  9. Suono per pagarmi le multe che prendo quando vado in giro a suonare
  10. La maglietta di Joe Cocker






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