In questi giorni, il nome di
Kanye West circola spesso per via delle sue ultime, farneticanti affermazioni, che nulla hanno a che fare con la musica. Parole che hanno ormai quasi distrutto la reputazione di uno dei rapper più talentuosi della sua generazione. In questo frullatore impazzito è entrato anche
Nick Cave, che in tempi non sospetti aveva dichiarato di volere al suo funerale proprio un brano di West, ovvero "I Am A God". Un fan tedesco, Jörg, ha formulato a Cave questa domanda: “Si dice che si dovrebbe separare l'arte dall'artista. Io non riesco a farlo. I miei eroi d'infanzia sono diventati mostri. Ora leggo che la canzone 'I Am A God' di Kanye West dovrebbe essere suonata al tuo funerale. Come diavolo puoi ascoltare quella canzone senza vedere la sporcizia di essere umano che Kanye è diventato?”.
Con estrema pacatezza e con una lunga argomentazione, il 67enne cantautore australiano ha risposto al suo interlocutore: "Ho ricevuto numerosi messaggi di forte disapprovazione per la mia passione per la musica di Kanye West. Si è speso molto tempo ed energie per condannare il nazismo, l’antisemitismo, la vendita di t-shirt con la svastica e persino il gesto di costringere la propria fidanzata a posare nuda sul tappeto rosso dei Grammy. Su questi punti, sembra che possiamo essere tutti d’accordo. Tuttavia, vorrei mettere in discussione l’idea che arte e artista possano essere separati. Ne ho già scritto in passato, ma credo valga la pena tornarci. Dalle tue ultime lettere, sembra che alcuni di voi diano per scontato che io condivida questa visione. Non è così. Pensare che l’arte esista indipendentemente dall’artista è un’assurdità: l’arte è l’essenza stessa dell’artista, la sua manifestazione più profonda. Ogni opera proclama: Questo sono io. Sono qui. Questo è ciò che sono. Quando parliamo di Kanye West - prosegue ancora Cave nel suo messaggio - parliamo di un artista che sa trasformare il caos interiore in qualcosa di sublime. Questo è il dono più grande dell’arte: la capacità di estrarre bellezza dal disordine, di trascendere la nostra natura imperfetta. È quello che fa Kanye. È quello che cerco di fare io. Ed è ciò che spinge ogni vero artista. Quando scrivo una canzone, non attingo a una parte pura e incontaminata di me stesso: ogni brano nasce dal mio intero essere, con tutte le sue contraddizioni. Il processo creativo è un viaggio alchemico, una speranza: l’idea che non siamo prigionieri della nostra imperfezione, ma possiamo superarci. L’arte è il riflesso di questa aspirazione, e Kanye – nella sua frattura – ne è un esempio perfetto, incarnando il delicato equilibrio tra peccato, genio e trascendenza.
Siamo tutti esseri umani spezzati, imperfetti, ciascuno a modo suo un disastro. Tutti abbiamo il potere di fare del male, eppure crediamo spesso di essere moralmente superiori agli altri. Forse qualcuno penserà: Parla per te! Io non sono come Kanye! Non mi comporterei mai così! Ma la verità è che, date le circostanze, qualsiasi essere umano può compiere qualsiasi azione. L’umanità è imperfetta, ma è anche capace di creare meraviglie – cose belle, ispiratrici, selvagge, audaci. Possiamo scegliere di vederle. Per quanto odiosi e ripugnanti siano certi pensieri espressi da Kanye - conclude il cantautore di Melbourne - e per quanto l’antisemitismo sia una piaga persistente, io continuo a cercare la bellezza ovunque si manifesti. Non voglio sacrificare il meglio di noi nel tentativo di punire il peggio. Non possiamo permettercelo".
Nei giorni scorsi,
Nick Cave ha annunciato che tornerà esibirsi dal vivo in Italia per quattro appuntamenti. Il musicista australiano, accompagnato da Colin Greenwood, sarà il 17 luglio sul palco del Lucca Summer Festival in Piazza Napoleone, il 19 luglio all'Anfiteatro degli Scavi di Pompei e il 21 e 22 luglio alla Cavea Auditorium Parco della Musica di Roma. Il bassista dei
Radiohead ha partecipato alla realizzazione dell'ultimo album di Cave e della sua band, "
Wild God", prima di unirsi a loro in tour. I biglietti saranno in vendita dalle 10 di venerdì 31 gennaio su TicketOne. Per ulteriori informazioni: dalessandroegalli.com
I quattro appuntamenti italiani fanno parte della nuova tranche di show da solista che Nick Cave ha annunciato per la prossima estate, con concerti in Svizzera, Germania, Italia, Norvegia, Lettonia, Bulgaria e Francia. King Ink, assistito da Greenwood, proporrà scalette che ripercorrono la sua intera carriera, oltre i abrni del suo ultimo album. Nick Cave si era esibito in Italia lo scorso anno con i suoi Bad Seeds (
qui la recensione del concerto a Milano).
Di recente,
Nick Cave ha anche inviato ai fan un messaggio di speranza per il 2025. Attraverso il suo canale web "The Red Hand Files", il bardo di Melbourne scrive: "Nella sua forma attiva, la speranza è un gesto supremo di amore", all'interno di un lungo messaggio nato come risposta alla sollecitazione di uno degli utenti del sito: "È comprensibile sentirsi allarmati dall'attuale stato delle cose, sentirsi spaventati e depressi - scrive Cave - Ci viene presentato un costante senso di disperazione, la sensazione di stare vivendo il peggiore dei tempi, anzi, la fine dei tempi. Molti si sentono impotenti in questa terribile imminenza: parole come 'Buon anno' suonano vuote, come una sbornia di un tempo migliore passato. Diventiamo ciò che consumiamo, incarnazioni viventi di una catastrofe annunciata. Ci chiudiamo in noi stessi, intrappolati nella oscura patologia del nostro tempo.Quindi, cos'è la speranza e a cosa serve? - si chiede l'artista australiano - La speranza è un temperamento emotivo che incoraggia il cuore a essere attivo, è una condizione, uno stato d'animo, un'aura dell'essere. È un'impresa dell'immaginazione, sia coraggiosa che ingegnosa, una vitalità che ci ispira a intraprendere azioni innovative per difendere il mondo. La speranza è essenziale per la nostra sopravvivenza e il nostro prosperare. Raggiungiamo questa vitalità spirituale rifiutando la promozione incessante della disperazione e aprendo gli occhi alla bellezza delle cose, per quanto il mondo possa sembrare in pericolo, degradato o difficile da amare. Cerchiamo di vedere il mondo non come ci viene confezionato, presentato e venduto, ma come immaginiamo che possa essere. Non distogliamo lo sguardo dal mondo, lo guardiamo direttamente e permettiamo allo spirito di speranza, il motore necessario del cambiamento, di ispirarci all'azione.
Facendo poi riferimento al suo libro autobiografico del 2022, intitolato "Faith, Hope And Carnage" e incentrato sulle riflessioni e le implicazioni avute nella propria vita dalla morte del figlio quindicenne Arthur nel 2015, il cantautore di Melbourne ha proseguito: "In 'Faith, Hope and Carnage' ho scritto: 'La speranza è ottimismo con il cuore spezzato'. Ciò significa che la speranza ha una maturata comprensione della natura dolorosa o corrotta delle cose, ma si eleva per occuparsi del mondo anche se è ancora lì. Comprendiamo che la nostra demoralizzazione diventa l'ostacolo più serio al miglioramento del mondo. Nella sua forma attiva, la speranza è un gesto supremo di amore, un dovere radicale e audace, mentre la disperazione è un rifiuto stagnante della vita stessa. La speranza diventa l'energia del cambiamento", ha sottolineato ancora Cave, raccontando anche che a Natale gli è stato regalato "The Spirit of Hope di Byung-Chul Han", "un bellissimo libro sulla natura della speranza" che "ha influenzato molto questa risposta e consiglio vivamente".