Parte Prima: Un altro volto di Dio
Come Platone ne "La Scuola di Atene", la musica di Nick Cave punta verso l'alto. "Skeleton Tree" fronteggiava il buio impenetrabile del lutto, con "Ghosteen" degna controparte celestiale. Non che tali tematiche e riferimenti biblici fossero assenti nelle precedenti produzioni, anzi: ma Cave si è mostrato completamente assorbito da tale dimensione, come dimostrano i Sette Salmi e l'intervista-confessione "Fede, speranza e carneficina". Senza dimenticare le "Conversations" e quel "Carnage" nato in tempi di pandemia ma aperto comunque da "Hand Of God". Con la nuova produzione targata Bad Seeds, la canzone che dà il titolo all'opera è un rituale di liberazione. Una pioggia dopo la siccità pronta a scrosciare appena parte lo slancio-gospel "Bring your spirit down". Ci viene mostrato un nuovo Dio, selvaggio, animalesco.
And the wild God says, "Well, it depends, but it mostly never endsÈ alla ricerca di ricordi perduti e ragazze di Jubilee Street, come spiega l'autore stesso su The Red Hand Files. Quello del coro pronto a far decollare il brano è un tratto compositivo caratterizzante canzoni passate di Cave. Penso a "Fifteen Feet Of Pure White Snow" ("No More Shall We Part", 2001) o "White Elephant" su "Carnage". Ed è un espediente che segnerà molti brani di "Wild God", rendendo in alcuni momenti l'ascolto prevedibile. Anche se per "Wild God" il brano con cui è più giusto fare paragoni è "Jubilee Street", strada citata nel brano.
'Cause I'm a wild God flying and a wild God swimming
And I'm an old, sick God dying and crying and singing
He went searching for the girl down on Jubilee StreetAppena conosciuto il Dio Selvaggio, è il tempo del rituale della domenica. In "Frogs", sostenuta dalla ritmica di Thomas Wydler e gli strappi di archi di Warren Ellis, si avvicendano da Caino e Abele a Kris Kristofferson. Il mondo animale è ormai una caratteristica della scrittura dell'australiano. Una volta i cavalli erano bright: ora, sono di cannella ("Cinnamon Horses"). Nonostante la liberazione del Dio Selvaggio c'è ancora la morte? Sì. Filtrata dall'amore. Ecco allora "O Wow O Wow (How Wonderful She Is)", dove sul finale possiamo sentire la voce di Anita Lane.
But she'd died in a bedsit in 1993
A ghost in giant sneakers, laughing stars around his headUltima parte: Long Dark Night
Who sat down on the narrow bed, this flaming boy
Who sat down on the narrow bed, this flaming boy
Said, "We’ve all had too much sorrow, now is the time for joy
30/08/2024