Depeche Mode

Remixes 81-04

2004 (Emi) | synth-pop

Nel corso della loro lunga carriera i Depeche Mode sono stati tra gli artefici della rivalutazione del remix, forma musicale prima confinata ad ambiti ben distanti dal rock, territorio incontrastato di deejay e discoteche. Proprio il gruppo inglese ha però sempre incentivato la rilettura di loro brani già famosi in chiave mondana, lasciando ampia autonomia ai manipolatori di suono, che a loro volta facevano a gara per riuscire a immedesimarsi meglio nello spirito dei pezzi. La passione dei Depeche Mode per gli ambienti della disco non è tuttavia un mistero: lo stesso Andrew Fletcher è conteso dai club di mezza Europa per i suoi DJ-set. In questa chiave, "Remixes 81-04" rappresenta da un lato un omaggio alla storica band inglese da parte dei loro celebri fan, dall'altro un ringraziamento degli stessi Depeche Mode alle versioni rivisitate dei loro successi.

Tra i "devoti" dei Mode che partecipano a questa raccolta ci sono nomi illustri: Air, Underworld, Goldfrapp, Timo Maas, Portishead, Kruder & Dorfmeister, per citare i più noti, ma il risultato è spiazzante: si va dalla semplice e leziosa estensione dei pezzi ("Never Let Me Down Again") a stravolgimenti totali del brano ("In Your Room"). E se il problema fosse proprio di chi è dietro la consolle? In effetti, la "Halo" di Goldfrapp, neanche tanto distante dall'originale, si lascia ascoltare piacevolmente, nella sua nuova veste lyrical. Oppure l'ambient raffinato di "Home", dove hanno messo le mani gli Air, si trasforma in un brano di gran classe, gli strumenti tenuti sott'acqua in un flusso di emozioni. Di tutt'altra pasta "Route 66", una b-side di "Violator" qui riproposta da Beatmasters con una spruzzata di rockabilly e un occhiolino al garage. Dura e martellante è l'house proposta dagli Underworld, che sezionano col bisturi "Barrel Of A Gun", alienante e perversa, che non sfigurerebbe in una compilation di una famosa discoteca. Nel corso dei suoi lunghi nove minuti il pezzo si contorce su se stesso, con una sola certezza: il beat, incessante, costante, duro; e che, a dirla tutta, stufa un po'.

Irriconoscibile in un vestito techno-industrial pieno di barocchismi la già citata "In Your Room" dei Portishead, altro brano prelevato da "Ultra" del 1997, così come il successone "Useless", non particolarmente massacrato ma notevolmente allungato in un brodino lounge da oltre nove minuti. L'impressione che si ha finora, cioè quella di trovarsi di fronte a un disco sostanzialmente inutile, viene confermata dallo "schizo mix" (?!?) di "Just Can't Get Enough", identico e preciso a quello già inserito nella raccolta "Singles 81-85". Sì, ma allora, perché insistere? Dulcis in fundo , replichiamo noi: la vera gemma di questo disco, arido come un terreno afgano, arriva alla fine: con un pizzico di vanità e un atteggiamento alla "vi facciamo vedere noi come si suona", i Depeche Mode scendono in campo (sì, l'ho detto anch'io) e rifanno il loro hit supremo, quella "Enjoy The Silence" che si svecchia di 15 anni in una versione rock potente e trascinante, accompagnata da un video davvero pregevole. Addolcisce un po' l'amaro in bocca, ma nulla più.

Per i più temerari, "Remixes 81-04" esce anche in un cofanetto triplo, ma non me la sento di consigliarlo. Solo per fan? Probabilmente sì, ma anche un'occasione per smentire le voci di scioglimento di una band che, dopo decenni di onorata carriera, si è sentita in dovere di specchiarsi in una bolla di narcisismo. Recente, infatti, è la decisione di lavorare a un nuovo album, pienamente apprezzabile, dopo quei vuoti tentativi di carriere soliste tentate da Gahan e Gore. L'unione fa la forza, almeno in questo caso.

(12/12/2006)

  • Tracklist
  1. Never Let Me Down Again (Depeche Mode & Dave Bascombe)
  2. Personal Jesus (François Kevorkian)
  3. Barrel Of A Gun (Underworld)
  4. Route 66 (Beatmasters)
  5. Useless (Kruder & Dorfmeister)
  6. In Your Room (Johnny Dollar With Portishead)
  7. Home (Air)
  8. Strangelove (Daniel Miller & Rico Conning)
  9. I Feel You (Renegade Soundwave)
  10. Just Can't Get Enough (Depeche Mode & Daniel Miller)
  11. Halo (Goldfrapp)
  12. Enjoy The Silence (Mike Shinoda)
Depeche Mode su OndaRock
Recensioni

DEPECHE MODE

Memento Mori

(2023 - Columbia / Sony Music)
L'improvvisa morte di Andrew Fletcher non frena il percorso della storica band inglese

DEPECHE MODE

Spirit

(2017 - Columbia/Sony)
Il trio di Basildon si interroga sulla rivoluzione e sullo spirito del nostro tempo nel 14° disco ..

DEPECHE MODE

Delta Machine

(2013 - Columbia)
I paladini del synth-pop tornano all'insegna di un blues elettronico e introverso

VCMG

SSSS

(2012 - Mute)
Un'immersione nella techno più nostalgica per la riconciliazione tra Vince Clarke e Martin Gore ..

DEPECHE MODE

Sounds Of The Universe

(2009 - Mute)
Il ritorno al passato di Gore e Gahan, per un omaggio al futurismo synthetico anni 70/80

DEPECHE MODE

Violator

(1990 - Mute)
Usciti dal decennio d'oro del synth-pop, i Depeche Mode si rilanciano, firmando la loro assicurazione ..

DEPECHE MODE

Black Celebration

(1986 - Mute)
Il disco che corona i primi anni di esperimenti synth-pop del duo di Basildon, qui virato in chiave oscura ..

News
Live Report
Speciali

Depeche Mode sul web