La perpetua ricerca di un senso ai quesiti della vita umana. La solitudine come stato emotivo per captarne le frequenze d'onda. I tentativi di sviluppare un linguaggio in grado di dare forma alle sensazioni provate. Trovarsi presto impantanati in un mare di contraddizioni, a osservare l'eterna lotta tra la necessità di un rifugio spirituale e le innate pulsioni che spingono verso il contatto con altri esseri umani. L'elettronica come ultimo medium sonoro per illuminare tenuemente ogni anfratto esplorato durante il percorso. In due parole: "Karma & Desire".
In un 2020 letteralmente dominato dalla presenza di notiziari e opinioni altrui, Darren J. Cunningham sembra aver passato il tempo a guardarsi allo specchio, districandosi con indolenza tra i rumori delle proprie cuffie e inaspettati allunghi in remoto verso una variegata collaborazione esterna. Con una selezione di idee melodiche a cura dell'organista canadese
Kara-Lis Coverdale, e il marchio Ninja Tune a sopravvedere le pubblicazioni, il
producer britannico rispolvera ancora una volta suo
alias più famoso -
Actress - quello che peraltro doveva ritirare dalle scene anni fa. Del resto, contraddirsi è umano.
Per certi versi, "Karma & Desire" è un ascolto atipico anche per un tipo poco allineato come Actress; un album molto lento, spesso dolente e al contempo un po' cervellotico se vogliamo guardarne i risvolti più concettuali, una collezione di amorfe percezioni sensoriali più tipiche dell'ambient e dell'avantgarde che non rivolte al dancefloor. Tutte situazioni che l'autore, peraltro, ha imparato a conoscere durante il corso della propria carriera tramite collaborazioni prestigiose e inciuci col mondo dell'arte colta, ma che qui esplora con una personalissima quanto bizzarra e ancor più sfilacciata palette espressiva.
Il pulviscolo digitale della doppietta "Angels Pharmacy" e "Remembrance", entrambe tratteggiate dal misterioso
spoken word di Szela, svela un'innata dolcezza interiore, ma è un'illusione presto increspata dai misteriosi
pattern di "Reverend", ben più tipici di una conversazione squisitamente cinica assieme a
Terre Thaemlitz.
Ci sono poi momenti opprimenti e striati da una tristezza che mette il magone; il funebre andamento di "Save", incapace di liberarsi dal motivo armonico che lo tiene saldamente prigioniero al suolo, e gli otto minuti di "Many Seas, Many Rivers", con la presenza di un
Sampha sostanzialmente dissanguato e smembrato di ogni vitalità soul. E ancora, "XRAY" è puro
Burial, "Diamond X" è
glitch su percussività
deconstructed, "Leaves Against The Sky" mescola impalpabili partiture micro-house con l'angelica levità di
Four Tet. Su "Public Life" Actress esplora una serie di ricami a cura della pianista classica toscana Vanessa Benelli Mosell, e il risultato è tanto astratto quanto intimamente emotivo come certi vellutati tocchi del "
Felt" di
Nils Frahm.
Si fa presto a perdersi, insomma, per quanto il buon assortimento della scaletta sia comunque in grado di garantire qualche sterzata di ritmo al momento giusto; la
producer losangelina Aura T-09 allunga la mano a un paio di
beat di estrazione tech-house su "Loveless" e sulla più tersa e palleggiante "Turin", mentre, con una tremolante Christel Well alla voce, Actress prova a smuovere la pista col timido e sbertucciato ritmo house di "Loose", ma si ha l'impressione di essere piombati nel bel mezzo dei provini in studio di
Tirzah.
Non si può nascondere un vago senso d'insofferenza per un lavoro che continua imperterrito a sfuggire di mano anche dopo ripetuti ascolti. Chiude infatti le danze il singolo di lancio "Walking Flames", sempre con Sampha alla voce: un bozzetto appena accennato, dalla costruzione minimale e presenza umana invisibile, forse elegante come
Herbert ma anche dannatamente timido come
Nosaj Thing.
Su "Karma & Desire" l'introversione di Actress sa quasi di autismo, che può benissimo essere tanto un demerito per l'ascoltatore casuale quanto il principale motivo di fascino per un lavoro che fa dell'idea e dell'atmosfera il centro del proprio universo.
La mano è sempre quella, il cuore pure, ma chissà dov'è adesso la testa di Actress?
04/12/2020