Luche'

Dove volano le aquile

2022 (Columbia)
trap, pop

Sto cercando ancora me stesso
Chi ha sofferto ama in modo diverso
Piangere in pubblico non è permesso
Niente ha senso, ma ci penso spesso

Al quinto album Luca “Luchè” Imprudente, conosciuto già dai tempi dei Co’Sang, è uno di quei nomi rivelanti della scena attuale, quantomeno a livello di risultati commerciali. Questa volta è la Columbia a pubblicare le sue nuove 16 canzoni, dopo il doppio platino del predecessore “Potere” (2018), e già dalla scaletta si capisce che è un album fatto per arrivare in alto in classifica, sfruttando anche i nomi dei numerosi ospiti: ce ne sono di tutti i gusti, da quelli più pop alle varie declinazioni dell’hip-hop, da quello più istituzionale alle nuove leve.

Il mood generale è al solito riflessivo e drammatico, i testi alternano afflati per così dire poetici e cliché da conquistatore seriale, gangster e rapstar come è ormai abitudine dai tempi di “Malammore” (2016), l’album con cui ha ritrovato un suo posto nella scena.
Ci sono numerose
punchline a puntellare dei testi spesso risentiti e il braggadocio a fungere da collante dell’intero album, declinato ora con tono conscious (“Chiedo a Dio solo una cosa in cambio della fede/ Che, se muoio, mi faccia vedere che succede”) e ora con tracotanza senza freni (“Avessi fatto l’avvocato, sarebbe uscito Cutolo”).

L’apertura di “D10S” (feat. Elisa) introduce bene alle aspirazioni dell’autore, con il pianoforte a suggerire un intimismo calligrafico, sviluppato anche in “Le pietre non volano” (feat. Marracash), “Qualcosa di grande” (feat. Madame) e “Tutto di me”. Come già capitato negli ultimi album, però, quest’anima riflessiva è bilanciata da momenti trap-pop o semplicemente più radiofonici, a partire da “Slang”, un brano sullo stile di Future ma con un beat-switch da Travis Scott. D’altronde, molti dei riferimenti dell’album sono internazionali, così “No Love” (feat. CoCo) ricorda Drake e “Addio” (feat. Guè e Noyz Narcos) sembra ispirata a Nas.
Avviandosi verso la conclusione della tracklist arrivano due dei brani più interessanti: “Over” (feat. Geolier), cantata in dialetto da entrambi e capace di rievocare la narrazione stradaiola dei Co’Sang, e “Dire la mia”, una trap umbratile affogata in una malinconia liquida.

Rimandato per problemi con la Universal, annunciato come un “punto di svolta”, sostenuto promozionalmente da monologhi recitati, interviste-fiume, release-party e persino un documentario disponibile su YouTube, “Dove volano le aquile” non sembra risolvere la dispersività di “Potere”, né combatterne la prolissità. Il paragone con l’evoluzione in senso autoriale di un Marracash, ma anche più semplicemente con il perfezionato paradigma da gangster-latin-lover di Guè, è tutta a svantaggio di Luchè, ancora bloccato fra il desiderio di volare altissimo e album che rimangono a bassa quota.

15/05/2022

Tracklist

  1. D10S (feat. Elisa)
  2. Slang
  3. No Love (feat. CoCo)
  4. Liberami da te (feat. Etta)
  5. Le pietre non volano (feat. Marracash)
  6. Qualcosa di grande (feat. Madame)
  7. L'ultima volta
  8. Ci riuscirò davvero (feat. Ernia)
  9. Karma (feat. CoCo)
  10. Password
  11. Tutto di me
  12. Si vince alla fine
  13. Over (feat. Geolier)
  14. Dire la mia 
  15. Addio (feat. Gué e Noyz Narcos)
  16. Topless

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