Blondshell

Blondshell

2023 (Partisan)
indie-rock, alt-rock

Il nuovo progetto Blondshell, pseudonimo di Sabrina Teitelbaum, rappresenta un secondo inizio per l'artista losangelina. La giovane cantautrice aveva dato il via alla sua carriera sotto il nome di Baum, ma la direzione intrapresa, di stampo prevalentemente pop, non l'aveva mai soddisfatta del tutto. Incoraggiata dal producer Yves Rothman (Yves Tumor, Girlpool), ha deciso di mettere su carta ciò che sentiva, soprattutto in merito alle dipendenze da alcol e droghe da cui stava tentando di uscire e alle conseguenti relazioni sbagliate a cui era andata incontro, cercando il sound perfetto per ogni brano tra pop e rock.

 

La voce di Teitelbaum abbraccia diversi stili, il più riconoscibile è probabilmente quello di alcune cantanti pop degli inizi del Duemila come Ashlee Simpson e Avril Lavigne, ma (fortunatamente) vi sono anche altre sfumature che rimandano a Indigo De Souza, alla Mitski del periodo "Bury Me At Makeout Creek" e alle boygenius, in particolare Lucy Dacus. In materia di sonorità, il ricco e variegato calderone dell'artista offre anche spunti legati al mix alt-rock, grunge e power pop di Hole e Veruca Salt, reminiscenze britpop di Pulp e Blur, stralci di pop orchestrale, frammenti degli Interpol di "Turn On The Bright Lights" e molto altro in ambito alternative piuttosto orecchiabile.

A risaltare fin da subito è l'influenza della cultura pop all'interno delle liriche, con la breve e anthemica "Veronica Mars", ispirata al personaggio dell'omonima serie televisiva e caratterizzata da un'apertura asciutta che ingrana in una sigla indie-rock di fine nineties scontrandosi in ultimo con dei guitar riff distorti, le cui influenze oscillano tra arie alt-rock e power pop. Di tutt'altro tenore è l'atmosfera chamber-pop dettata dal piano della nostalgica "Kiss City", che a tratti rievoca la prima Fiona Apple e culmina con toni e cori loud, continuando sullo stesso percorso con la delicata "Olympus", che incorpora sentori folk in direzione Mitski e introduce l'argomento delle dipendenze.
La fantasia di poter avvelenare il partner abusivo di un'amica si fa strada tra le note di "Salad", brano che amalgama dettagli power-pop à-la Hole e altri più elevati e orchestrali, mentre titolo e testo della successiva "Sepsis" fanno riferimento a una relazione disfunzionale, resa metaforicamente come un'infezione corredata da sonorità post-grunge.

And I think I believe in getting saved
Not by Jesus' validation
In some dudes' gaze
And I think I believe in getting saved
Holy water, pull my hair right
From the base

Droghe e alcol sono il fulcro del soul-pop di "Sober Together", nella quale la protagonista esprime la volontà di aiutare una persona in balia delle dipendenze, ma senza essere trascinata nel baratro, così come in "Joiner", che racconta un'attrazione oscura sfoggiando un'impronta britpop, legata non solo al sound, ma al tema affrontato, e rimandi ai Replacements placidi di pezzi come "Swinging Party". La distruttiva "Tarmac" mostra uno stile grintoso che ricorda l'operato di Liz Phair, mentre la paura dell'attaccamento a una persona e delle possibili delusioni che ne derivano sono il fulcro della leggera e conclusiva "Dangerous", pezzo indie-folk in zona boygenius e affini.

 

"Blondshell" si consuma in poco più di mezz'ora, durante la quale, a fronte di diverse buone trovate e qualche passaggio un po' più insipido, Teitelbaum si conferma una penna interessante da tenere sott'occhio per il futuro, in attesa che riesca a esprimere il suo vero potenziale, data la voglia di raccontarsi in maniera sincera, l'ampio ventaglio di generi musicali a disposizione e la conseguente versatilità.

21/05/2023

Tracklist

  1. Veronica Mars
  2. Kiss City
  3. Olympus
  4. Salad
  5. Sepsis
  6. Sober Together
  7. Joiner
  8. Tarmac
  9. Dangerous






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