Ping Pong - Ping Pong

2023 (Raw Culture)
avant-rock, kraut, industrial

Quella del ping pong è una storia tanto ignorata quanto significativa, intrecciata com'è con l'evoluzione della società europea tra '800 e '900: nato nell'Inghilterra vittoriana come alternativa domestica al tennis, fu intercettato alla fine del secolo dal nascente consumismo di massa, con appositi kit pensati per la pratica casalinga. Col senno di poi, una svolta epocale e premonitrice.
Battitori liberi dell'underground bolognese, non nuovi a misfatti concettuali flirtanti con la musique concrète, Andrea Renzini e Stefano Passini riflettono sull'industria dello sport rimbalzandosi un'idea che buca la rete del pensabile: con iconoclastia alla Matmos, tagliuzzano e ricuciono brandelli di match coreani (dove il tennis da tavolo è un'istituzione nazionale), campionando non solo racchette e palline, ma anche gli stranianti commenti degli speaker. Non soddisfatti, dispongono in campo un altro distorto manufatto da réclame novecentesca: un aspirapolvere manipolato fino a sfondarne il sacco, fiato alieno che può clonare il sax di James Chance come la tromba di Jon Hassell. 

Ai lati opposti del tavolo, le due facciate disputano una partita da cui si evince la divergente visione di gioco: il lato A ("Master Ping") ripropone senza apporci penna quattro jam risalenti al 2018, preservandone la carica caotica; il rovescio ("Master Pong") predilige invece un approccio da laboratorio dopato, senza mai mollare bisturi e microscopio.
Tribale e minacciosa, con echi di "Phallus Dei" e "Not Available", la prima facciata batte il colpo d'inizio con il sulfureo jazzcore in slow motion di "Boeing", attraversa in volo il dub esoterico di "Splay" (che non avrebbe sfigurato su "20 Jazz Funk Greats"), rotola tra i Can tagomagici di "Spikeball" e atterra su una ben poco divertente "Funny", con i Savage Republic come inflessibili arbitri.

Per nulla scoraggiata, la seconda risponde in souplesse con l'ossessione Chrome-atica di "Zilch" (cui fa da sponda un vorticoso video di Giovanni La Pàrola), scivola sull'ipnosi Tortoise-iana di "Match", si fa massaggiare i muscoli dai Cluster di "Welcome" e segna l'ultimo punto con lo space rock cibernetico di "Future", tra Killing Joke e Ministry, coadiuvata da due ball boy d'eccezione come Giorgio Lavagna ed Enrico Serotti, prima di tonfare sorda come nel finale di "Match Point".
Spogliatoi allestiti dalla Raw Culture di Giovanni Inglese, preparazione atletica del pluridecorato Oderso Rubini. Edizione deluxe numerata e firmata con copertina in tessuto, medaglie in ottone di insigni racchettari e inserti d'autore.

12/10/2023

Tracklist

  1. Boeing
  2. Splay
  3. Spikeball
  4. Funny
  5. Zilch
  6. Match
  7. Welcome
  8. Future


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