Every day on evening news they feed your fear for free
And you so numb you watch the cops choke out a man like me
(Killer Mike in "Walking In The Snow")
Il nuovo dei
Run The Jewels è un disco importante perché racconta il presente, inteso come questi precisi giorni, le ore, i secondi stessi che ci stanno passando sotto gli occhi. In contemporanea con l'uscita di questo atteso "RTJ4", le strade americane stanno bruciando sotto il segno di un'insofferenza che non poteva più rimanere repressa. Giorni tesissimi, in cui peraltro lo stesso
Killer Mike ha contribuito a infiammare il dibattito, esprimendosi a favore del diritto di possedere armi da fuoco e girare armati - una posizione controversa e che, ad esempio, non vede d'accordo
El-P. È quindi in un clima di confusione e rabbia, di violenza e fame di giustizia, che si colloca il nuovo album dell'esplosivo progetto di Killer Mike e El-P, ormai
da anni un punto di riferimento per il rap alternativo e militante d'America.
"RTJ4" esce nel pieno di questo clima di tensione e ne amplifica la voce. È un nuovo, consueto, album dei Run The Jewels, con i suoi pregi e i suoi difetti, che in fondo non sono altro che le due facce della medaglia. Questione di prospettiva: c'è chi cerca
questo, e lo troverà qui dentro, ma c'è anche chi cerca
altro, convinto che il rap del 2020 possa offrire di meglio. O chi ritiene, ricollegandoci all'inizio, che questo sia un disco la cui qualità non vada di pari passo col valore politico.
C'è come sempre El-P dietro le macchine, più indiavolato che mai, che al microfono spalleggia Killer Mike, il rapper principale. Oltre a loro, come nel disco predente, un
parterre di ospiti importanti: di nuovo
Zach De La Rocha, ma tra gli altri anche 2 Chainz,
Pharrell Williams e l'inedita coppia
Mavis Staples-
Josh Homme, presente in "Pulling The Pin".
L'appiccicosa "Ooh LA LA", con Dj Premier agli
scratch, si candida come la hit del disco, la nuova "
Close Your Eyes", ma non mancano di certo altre intuizioni. Su tutte, "The Ground Below" è un pezzone da
headbanging convinto, un
crossover in palleggio tra le rime dei Run The Jewels e le chitarre dei
Gang Of Four (il
sample è della loro "
Ether").
Con le sue ovvie variazioni sul tema, questo è pur sempre il solito disco a firma RTJ, la solita raccolta di canzoni che ti fa desiderare una traduzione italiana pertinente per l'espressione "slaps hard". Perché è questo ciò che da sempre fanno Killer Mike ed El-P, tirano sberle, di parole e di suoni. Puntano a inchiodarti con lo sguardo al muro e a scavarti il fegato a suon di bassi distorti ("Goonies Vs. ET"), e lo fanno in nome del progresso. In un certo senso, anche questo è giocare facile, ecco perché le cose più eccitanti vengono fuori non tanto quando puntano a stra-vincere sul loro terreno ("Yankee And The Brave", "Holy Calamafuck"), ma quando azzardano affacciandosi fuori dalla
comfort zone, ad esempio chiamando 2 Chainz in "Out Of Sight" o Pharrell in "JU$T".
Killer Mike ed El-P, per lo meno quando lavorano in coppia, sono due artisti hip-hop di stampo Ottanta. A ogni disco è come se regredissero fieramente alla forma 1.0 del rap, mantenendo le distanze da tutta quella stagione - quella del
gangsta - che rivoluzionò per sempre i codici dell'hip-hop. Il loro è essenzialmente il rap dei
Public Enemy trapiantato nel nostro presente, con i
beat che grattano e due MC che spingono forte; nei live si grida e si salta e il pubblico impazzisce. Tutto ciò è parte fondamentale nel fascino di una formula che continua a essere molto solida, per molti perfino elettrizzante, ma che alla quarta ripresa comincia inevitabilmente a perdere mordente.
07/06/2020