Federico Guglielmi

Manuel Agnelli - Senza appartenere a niente mai

Autore: Federico Guglielmi
Titolo: Manuel Agnelli - Senza appartenere a niente mai
Editore: Volo Libero
Pagine: 160
Prezzo: Euro 15,00

Federico Guglielmi è una delle penne storiche, e al contempo una delle massime autorità del giornalismo musicale italiano: nessuno meglio di lui, per via dei rapporti interpersonali radicati negli anni, avrebbe potuto dar vita alla prima biografia dell’uomo e del musicista Manuel Agnelli.
“Senza appartenere a niente mai” è un libro snello e scorrevole che ricostruisce il percorso personale e artistico di Manuel e di quella che da sempre è la “sua” band, assemblato rimettendo sotto i riflettori scritti di diversa provenienza che, essendo a loro tempo stati pubblicati sulla carta stampata, erano inesorabilmente divenuti di difficilissima reperibilità.

La prima metà del volume è occupata dal recupero di una serie di lunghe e dettagliate conversazioni intervenute negli anni fra Federico e Manuel, la prima delle quali risalente al 2002, e le successive realizzate per attualizzarne i contenuti. E’ fondamentalmente Agnelli che parla, con Guglielmi pronto nell'inserire commenti utili a completare l’esaustivo quadro di una delle formazioni più importanti di sempre del panorama rock di casa nostra.
Si ripercorre l’intera parabola dell’autore di “Male di miele”, da quando, ancora ragazzino, si dedicò allo studio del pianoforte, fino alle recenti vicissitudini degli Afterhours, con i ben noti avvicendamenti che hanno visto Giorgio Ciccarelli e il membro storico Giorgio Prette sostituiti rispettivamente da Stefano Pilia (Massimo Volume) e Fabio Rondanini (Calibro 35), in quella che a tutti gli effetti è diventata una all star band.

Si scoprono molti aspetti poco noti del musicista milanese, dagli studi ai piccoli lavori svolti da ragazzo, dalle prime imperfette incisioni al difficile inizio di carriera, contrassegnato dalla scelta di cantare in inglese e soprattutto da una innata forza di volontà: la caparbietà di chi sente la consapevolezza di avere importanti carte da giocare.
Arrivano poi le mosse decisive, quali l’ingresso in formazione di Xabier Iriondo e il passaggio all’italiano nella scrittura dei testi, che portano nel 1996, quando i sogni stavano per dissolversi, all’affermazione un po’ a sorpresa di “Hai paura del buio?”, eletto nel 2013 miglior album indipendente italiano degli ultimi vent’anni da una folta giuria di giornalisti convocata dal M.E.I..

Si passano in rassegna le produzioni artistiche di Manuel (dai Pitch al secondo fondamentale album dei Verdena, da Cristina Donà a Marco Parente, passando per il controverso “Club Privé” dei Massimo Volume dell’amico Emidio Clementi), le copertine importanti, si analizza l’evoluzione del personaggio che diventa una sorta di messia per le giovani generazioni, nonché il propulsore per l’intera scena indipendente italiana, grazie all’ideazione di iniziative (fra le quali l'indimenticato Tora! Tora! Festival) volte a dare visibilità alle tante band che popola(va)no l’underground.

Con il passare degli anni gli Afterhours non rallentano la propria corsa, arrivano un altro lavoro di grandissimo successo, “Non è per sempre”, la dipartita temporanea di Iriondo, la perfezione di “Quello che non c’è”, il successivo manifesto noirBallate per piccole iene”, e anche importanti esperienze oltre frontiera, mentre la line-up si modifica periodicamente (non sempre in maniera indolore) consentendo l'ingresso di nuovi membri che portano in dotazione l'allargamento della varietà, nuovi stimoli e idee da sviluppare.
La band cambia più volte pelle, sperimenta soluzioni inedite, basti pensare all’innesto di Enrico Gabrielli ne “I milanesi ammazzano il sabato”, approda persino sul palco del carrozzone sanremese, matura e produce dischi che mettono d’accordo pubblico e critica, come il più recente, “Padania”, in grado di aggiudicarsi la Targa Tenco come Disco dell’anno 2012.

La seconda parte del libro è dedicata alla ripresa di una serie di interviste realizzate da Guglielmi nel corso degli anni e pubblicate quasi tutte sul Mucchio Selvaggio (tranne la più recente, apparsa nel 2015 su Classic Rock), introdotte da brevi note che tendono a ricontestualizzare la situazione.
Spazio poi al resoconto di due incontri radiofonici, avvenuti nel 1997 e nel 2006, con Manuel (ospite di Guglielmi in Rai su Stereonotte) che commenta le selezioni musicali da lui stesso compilate. Chiude l'opera la ripresa integrale di tutte le recensioni dei dischi degli Afterhours redatte dall’autore.

Ne esce un quadro assolutamente esaustivo, denso di gustosi aneddoti, dell’appassionante percorso di uno dei massimi esponenti dell’alternative-rock di casa nostra, una storia come (purtroppo) ne esistono sempre meno, vuoi perché i numeri nella musica sono ormai troppo piccoli, vuoi perché personaggi tanto carismatici e concreti diventano sempre più rari.
“Senza appartenere a niente mai” è un documento gradevole e indispensabile, sia per la piacevole scrittura di Federico Guglielmi, sia perché ripercorrere velocemente la parabola degli Afterhours è sempre dannatamente emozionante, anche per chi l'ha seguita in diretta e la conosce a menadito.

Discografia

All The Good Children Go To Hell (mini-lp, Toast, 1988)5
During Christine's Sleep (Vox Pop, 1990)

5

Cocaine Head (mini-lp, Vox Pop, 1992)5
Pop Kills Your Soul (Vox Pop, 1993)

5

Germi (Vox Pop, 1995)

7

Hai paura del buio? (Mescal, 1997)

8

Non è per sempre (Mescal, 1999)

7

Siam tre piccoli porcellin (live, Mescal, 2001)

6

Quello che non c'è (Mescal, 2002)

7,5

Ballate per piccole iene (Mescal, 2005)

8

Ballads For Little Hyenas (Mescal/One Little Indian, 2006)

6

Non usate precauzioni, lasciatevi infettare (Dvd, Virgin, 2007)
Cuori e demoni (doppio cd, antologia, EMI, 2008)6
Lesessioni ricreative(Ep, Universal, 2008)5
I milanesi ammazzano il sabato(Universal, 2008)6
Afterhours presentano: Il paese è reale (compilation, Casasonica, 2009)5
Meet Some Freaks On Route 66 (abbinato a XL Repubblica, 2012)5,5
Padania (Artist First, 2012)7
Hai paura del buio? Special Edition (Universal, 2014)8
Pietra miliare
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