Kids See Ghosts

Kids See Ghosts

2018 (GOOD / Def Jam)
hip-hop

Durante il suo catartico ritiro nel Wyoming, Kanye West non si è soltanto occupato della realizzazione del suo breve ma tutto sommato soddisfacente “Ye”. Si è anche dedicato alla produzione degli album di alcuni colleghi: l’acclamato “Daytona” per il litigioso (e attuale direttore della sua GOOD Music) Pusha T, il controverso “Nasir” per il peso massimo del rap Nas e il secondo album della modella, attrice e cantante Teyana Taylor, intitolato “K.T.S.E”. Tutti dischi accomunati dal presentare in scaletta soltanto sette pezzi.

Il regalo più grande, però, West l’ha fatto a sé stesso e soprattutto a un suo amico e collaboratore di vecchia data, il menestrello dell’hip-hop Kid Cudi. Sono passati ormai quasi dieci anni dal suo acclamato album di debutto, quel “Man On The Moon: The End Of The Day” ricco di psichedelia, attitudine folk e memorabili ritornelli pop che sembrava dovesse lanciarlo quale nome più promettente del decennio in corso ma che purtroppo non ha mai avuto un seguito all’altezza delle aspettative. Colpa dell’agguerrita concorrenza (Drake in primis) ma anche di un prolifico talento non correttamente indirizzato e che si è via via diluito in uscite disordinate e non sempre ispirate. Depressione e dipendenza da droghe hanno poi completato il canavaccio di una storia che sembrava non contemplare un lieto fine, nonostante l’ultimo “Passion, Pain & Demon Slayin'” lasciasse intravedere un timido ma fiero colpo di coda.

La mano tesa di Kanye West è arrivata insomma proprio nel momento in cui entrambi necessitavano di una rinascita umana prima ancora che artistica. Dimenticati alcuni recenti attriti, l’album/progetto a quattro mani che ne è scaturito, intitolato “Kids See Ghosts”, è quindi un’autocelebrazione di chi è riuscito a superare critiche e difficoltà, a ritrovare la fiducia in sé stesso e a concentrarsi sui sentimenti che contano davvero anche quando là fuori i fucili sono puntati contro (le sarcastiche mitragliate dell’invettiva d’apertura “Feel The Love”).
E’ una vera resurrezione musicale per entrambi, con l’uomo chiamato Cudi che finalmente si riposiziona sulla luna durante la riconciliante “Reborn”, ormai capace di convivere coi fantasmi del passato (quelli della spettrale e narcotizzante title track) e di non dissipare inutilmente le sue energie (i pezzi in scaletta sono ovviamente sette). D’altro canto, proprio grazie all’inclinazione folk di Cudi e alla sua cadenza perennemente scazzata, quelle atmosfere lo-fi che per molti intaccavano la qualità degli ultimi due lavori di West e finivano per donar loro quel non so che di raffazzonato, trovano finalmente in “Kids See Ghosts” la giusta collocazione e funzionalità, esaltando le canzoni e non facendole sembrare incompiute. Ed è così che Kanye ritrova il sacro fuoco di “Jesus Walks” in “Fire” e “4th Dimension”, intrise di tradizione e umori gospel.

Incurante delle dinamiche trap che dominano la scena attuale, anticonvenzionale e di rottura al limite del desueto, “Kids See Ghosts” è quanto di più grunge si possa immaginare in questo decennio e non soltanto per via delle cadenze rock di “Freeee (Ghost Town Pt. 2)” e della chitarra di Kurt Cobain campionata nell’allucinata “Cudi Montage”.
A differenza della vecchia collaborazione con Jay Z in “Watch The Throne”, Kanye West non ha preso alcuna precauzione con Kid Cudi ed è per questo che, almeno stavolta, 1+1=3.

06/07/2018

Tracklist

  1. Feel The Love feat. Pusha T
  2. Fire
  3. 4th Dimension feat. Louis Prima
  4. Freeee (Ghost Town Pt. 2) feat. Ty Dolla $ign
  5. Reborn
  6. Kids See Ghosts feat. Yasiin Bey
  7. Cudi Montage

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