Pubblicato originariamente il 7 giugno 2024, "Brat", il sesto album di Charli XCX, ha rappresentato un'operazione discografica perfetta, figlia di una strategia di marketing invidiabile, studiatissima sia dal punto di vista semantico che cromatico. La scelta di un vocabolo divenuto di uso comune negli ultimi mesi e il ricorso a un colore fortemente caratterizzante servono per costruire un accattivante involucro all'interno del quale, comprese fra le due tracce gemelle "360" e "365", trovano posto altre tredici canzoni, un esplosivo omaggio al mondo della club culture, che riporta la cantante di Cambridge agli inizi del proprio percorso artistico, quando si muoveva fra Edm e rave party in zona Hackney, East London. Grazie a "Brat" Charli XCX ha agguantato il più vistoso successo in carriera, che l'ha proiettata a un passo dal Mercury Prize e che le porterà senza dubbio numerosi riconoscimenti nei prossimi mesi. Un album che fila via veloce, proprio come fosse un dj-set, e la sua storia non poteva certo concludersi senza un'appendice importante.
Ma sgomberiamo subito il campo da qualsiasi possibile equivoco: "Brat And It's Completely Different But Also Still Brat" non è un remix album, né tantomeno un featuring record posticcio. Quelle che vi troviamo incluse sono le quindici tracce di "Brat" integralmente ri-registrate e ri-cantate, con l'aggiunta di nuove parti di testo (che integrano non pochi significati alla stesura inziale) e un restyling musicale che in alcuni casi le modifica in maniera sostanziale. Si tratta del vero e proprio completamento dell'idea iniziale di "Brat", con almeno un ospite in ciascun brano, invitato per portare in dotazione ulteriori spunti d'arricchimento. Ospiti non necessariamente facenti parte del circuito electro (A.G. Cook, che condivide in "So I" il messaggio di ricordo indirizzato a SOPHIE, e contribuisce all'innesto di Addison Rae nel tormentone da dancefloor "Von Dutch", Jon Hopkins che rende ambient la ballad "I Might Say Something Stupid", sulla quale poi si stende il cantato di Matthew Healy/The 1975) o del parterre mainstream pop (e i nomi sono grossi grossi, tipo Ariana Grande, Lorde, Robyn, Troye Sivan) ma - e questo è uno dei motivi di maggior interesse del reworking - anche della scena indie internazionale.
Julian Casablancas è perfetto per entrare come co-protagonista in "Mean Girls", altrettanto lo è Caroline Polachek in "Everything Is Romantic", Bon Iver rende praticamente sua "I Think About It All The Time". Altri nomi intervenuti, più o meno noti al grande pubblico, sono, in ordine di apparizione, Yung Lean, Bb Trickz, Bladee, Japanese House, Tinashe, Shygirl, tutti ben felici di salire sul carro di "Brat", rendendo ancor più definitiva una delle opere pop più intriganti e riuscite dell'anno.
Ma non è finita: oltre a contenere l'edizione originale di "Brat" e i quindici reworking, il progetto comprende anche cinque bonus track, fra le quali "Guess", il duetto con la superstar Billie Eilish (una delle grandi hit del 2024), rappresenta soltanto la punta dell'iceberg. Fra gli inediti inseriti abbiamo anche una seconda versione di "Guess" cantata integralmente da Charli XCX, "Hello Goodbye" e due diverse take di "Spring Breakers", una delle quali realizzata con Kesha.
Ora possiamo affermarlo senza rischio di sbagliare: la "monella" ce l'ha fatta, e "Brat" sarà ricordato per aver trasformato Charli XCX in una delle icone globali della pop music degli anni Venti.
Ed ora tre post scriptum per i più distratti:
P.S. 1 - "Brat" è un vocabolo inglese traducibile in italiano come "monella", "peste", riferito di solito al genere femminile. "Brat" è una ragazza ribelle, indipendente, sicura di sé, pronta a infrangere le regole, spesso associata a un'immagine sexy e sfrontata, una stravagante "party girl" alla ricerca di libertà e divertimento, che evita di porsi troppe domande riguardo le dirette conseguenze dei propri comportamenti. Il termine "Brat" nel 2024 - in particolare dopo essere diventato il titolo del sesto album di Charli XCX - ha acquisito improvvisa notorietà, diventando parola di uso comune anche in Italia. È divenuto virale sui social e ha identificato il fenomeno delle "baddie girls", poste strategicamente in contrapposizione alle coetanee con il cuore spezzato, quelle più perfettine, un po' fighette, stile Taylor Swift, Lana Del Rey o Gracie Abrams. Abbiamo una "baddie girl" persino in Italia, Anna, per settimane in testa alle chart del nostro paese con un disco intitolato, ma guardate un po', "Vera Baddie".
P.S. 2 - La "Brat Mania" si pone in contrapposizione allo straripante successo di Taylor Swift, dualismo sul quale Charli XCX non perde occasione per mettere il carico da novanta. Nella canzone "Sympathy Is A Knife", la frase "Don't wanna see her backstage at my boyfriend's show/ Fingers crossed behind my back/ I hope they break up quick" è chiaramente indirizzata a Taylor Swift: le due cantanti per un breve periodo sono state fidanzate con due membri dei The 1975. Charli XCX lo è tuttora, con il batterista George Daniel, mentre alla Swift è stata attribuita una relazione con Matthew Healy, sulla quale lei stessa ci ha ampiamente aggiornati in alcuni stralci del recente "The Tortured Poets Department". Ci sarà di che divertirsi alla prossima cerimonia di consegna dei Grammy Awards, con presenti, oltre alla Swift e a Charli XCX, anche Beyoncé e Billie Eilish, artiste fra le quali non sempre scorre buon sangue. Poi magari si tratta soltanto di fiction architettate per guadagnare le prime pagine, chissà...
P.S. 3 - Al momento della sua pubblicazione, "Brat" non è riuscito a raggiungere la prima posizione delle classifiche di vendita americane e inglesi, in quelle settimane occupate proprio da "The Tortured Poets Department" di Taylor Swift. Charli XCX ha agguantato il numero 1, anche se soltanto per una settimana, successivamente alla diffusione di "Brat And It's Completely Different But Also Still Brat", che ha ridato nuovo slancio al progetto.
03/12/2024