"To live outside the law you must be honest": questo verso di Dylan suona come un perfetto motto per tutti i fuorilegge del country americano. A cavallo degli anni Settanta, una banda di novelli cowboy armati di chitarra e stivali polverosi ha deciso di rivendicare l'autenticità della tradizione country, schierandosi al fianco di padri nobili come Hank Williams o Lefty Frizzell e sfidando i lustrini della scena pop-country di Nashville allora imperante. Una generazione di artisti accomunati dallo stesso desiderio di sincerità e dalla stessa insofferenza per le regole, che ha sbaragliato ogni tipo di convenzione tanto a livello musicale, trattando tematiche tabù per l'epoca come l'abuso di alcol o il vagabondaggio, quanto a livello personale, vivendo spesso una vita sregolata e al limite della legalità. Un fiero manipolo di musicisti orgogliosamente autoproclamatisi "outlaw", "fuorilegge", che nell'arco di pochissimi anni è riuscito a lasciare nella scena country un solco indelebile. Per il quarto volume del progetto OndaDrops, abbiamo voluto chiedere a songwriter e folkster contemporanei di misurarsi con l'eredità dell'outlaw country, reinterpretando una serie di brani dei suoi protagonisti (e dei suoi leggendari precursori). Un omaggio che punta all'essenza per cogliere il cuore di un'America di frontiera, terra di sognatori, di avventurieri e di "honky tonk heroes".
CD1
Turner Cody
Interpretare un brano di Townes Van Zandt non è cosa da poco: bisogna misurarsi con un artista capace di trafiggere l'anima inchiodandola tra righe di disperazione e di stregare il cuore con pagine di pura magia. E se non bastasse, bisogna anche fare i conti con uno dei più abili fingerpicker dell'outlaw country. Il primo ad aver accettato questa "sfida" per OndaDrops è il trentunenne Turner Cody, al secolo Turner Van Pelt Kniffin, songwriter appartenente a quel circolo di artisti/amici associati all'attuale "movimento" anti-folk (Adam Green, Kimya Dawson, Jeffrey Lewis, Herman Düne). Durante i suoi undici anni di attività, oltre ad aver accumulato collaborazioni eccellenti (Adam Green, Beirut, Arcade Fire, Wooden Wand e un sodalizio del tutto speciale con gli Herman Düne), il prolifico musicista di stanza a Brooklyn ha pubblicato una decina di album, l'ultimo dei quali, "Gangbusters!", ben testimonia il suo approccio moderno e vitale alla tradizione dell'Americana. Attraverso "Mr. Mudd & Mr. Gold", Cody ripropone uno dei temi cari all'outlaw country: il gioco d'azzardo. Con la sua voce avvolgente Turner modella la narrazione del brano in una sognante melodia, dando vita a una splendida ballata che mette in risalto il testo di un grande poeta - forse il più grande della storia del country-folk.
Turner Cody - Mr. Mudd & Mr. Gold [download]
(Townes Van Zandt)
Great Lake Swimmers
La musica di Tony Dekker, deus ex machina del progetto Great Lake Swimmers, sembra essere fedele solo a sé stessa, indifferente alle mode e al tempo che passa. Il cantautore canadese, nel corso di quasi dieci anni di attività, ha mantenuto pressoché inalterata l'essenza di un folk-rock etereo, seguendo al tempo stesso un proprio percorso che lo ha condotto dalle spoglie atmosfere dell'esordio eponimo ai sognanti riverberi del successivo "Bodies And Minds", passando per il country-rock colorato di "Ongiara", fino a una equilibrata maturità stilistica nel più recente "Lost Channels". Per la sua partecipazione ad OndaDrops, Tony ha scelto di rendere omaggio a Guy Clark, uno dei più raffinati autori dell'outlaw-country, ineguagliabile cesellatore di melodie che continua a fare scuola per generazioni di musicisti. Dekker affronta la nostalgica "Dublin Blues" con l'umiltà e la gentilezza che contraddistinguono la sua indole, offrendone una versione ispirata e piena di grazia.
Great Lake Swimmers - Dublin Blues [download]
(Guy Clark)
Green Like July
Amano i crocevia, i Green Like July. Il loro ultimo disco, "Four-Legged Fortune", è nato tra l'Italia e il Nebraska e il loro spirito è da sempre intimamente americano. Un approccio rappresentato in maniera emblematica dalla decisione di misurarsi con un classico di Jimmie Rodgers: "La nostra è stata una scelta per così dire ideologica", spiega Andrea Poggio, voce del gruppo. "Jimmie Rodgers, per certi versi, rappresenta un vero e proprio punto di contatto tra tradizione musicale americana ed europea". Il suo inconfondibile yodeling ha segnato l'incrocio tra folklore del Vecchio Continente e field holler delle piantagioni: "Hank Williams, Johnny Cash, Merle Haggard e la generazione degli outlaws gli devono tutto", scrive Stefano Isidoro Bianchi nel suo "Prewar folk". La luccicante rilettura di "In The Jailhouse Now" dei Green Like July, con il piano barrelhouse di Riccardo Maccabruni al centro e con il prezioso tocco di Doug Van Sloun in sede di masterizzazione, ha negli occhi la versione di Webb Pierce e nel cuore il desiderio di ritrovare l'anima nera di un brano che affonda le radici nel vaudeville dei teatranti di colore.
Green Like July - In The Jailhouse Now [download]
(Jimmie Rodgers)
Midnight Jones
"Quando registro una canzone di qualcun altro, dico a me stesso: l'ho scritta io e il suo autore non lo sa". Parola di Johnny Cash, uno che di cover se ne intendeva. Per interpretare uno dei brani simbolo dell'Uomo in Nero, Ty Cooper (aka Midnight Jones) ha imparato a fare tesoro di quella lezione: "Avevo intenzione di mettere semplicemente insieme una cover che fosse molto simile all'originale. Ma appena sono andato dal mio amico e produttore Andrew Rogers (alla consolle anche nel disco d'esordio a nome Midnight Jones, "The Angry Gospel", n.d.r.), mi ha immediatamente scoraggiato a seguire un approccio del genere. Quello di cui avevo bisogno era condurre il brano in una nuova direzione, più vicina a quello che avrei fatto se "Folsom Prison Blues" fosse stata scritta da me. Così, abbiamo deciso di inserire distorsioni di chitarra e tastiere al posto del classico assolo minimale con cui Luther Perkins ha marchiato la versione originale del brano e abbiamo trasformato in microfono la cornetta di un telefono per creare un effetto sonoro più sporco". E il solitario fischio di quel treno che passa accanto alla prigione riecheggia più vicino che mai con la sua nostalgia di libertà.
Midnight Jones - Folsom Prison Blues [download]
(Johnny Cash)
Sarsaparilla
La "salsapariglia" è una pianta arbustiva rampicante nota per le proprietà depurative delle sue radici. Dietro questo curioso moniker si nasconde il progetto alt-folk di Brandon Miller, musicista nato a Philadephia e trapiantato a Berlino, che proprio all'inizio di quest'anno ha pubblicato il suo primo album in studio, "Everyone Here Seems So Familiar". La musica di Miller supera le barriere più tradizionali del folk per esplorare un cosmo intero di sonorità, spaziando così dal cantautorato alla folk-tronica, dall'indie-rock all'ambient, dal folk-rock all'alt-country. Con lo stesso spirito di sperimentazione, Brandon Miller affronta il "re della strada" Roger Miller (nessun legame di parentela tra i due!), artista country di estrazione honky-tonk noto soprattutto per le sue divertenti "novelty songs". Lo scanzonato western-country di "Dang Me", uno dei brani più noti dell'honky-tonker texano, cede qui il posto a un country-folk asciutto e tirato, in una personalissima rivisitazione che testimonia la vivace creatività di (Brandon, in questo caso) Miller.
Sarsaparilla - Dang Me [download]
(Roger Miller)
Luluc
Si legge come la successione Lou-Luke, e il suono che si ottiene è onomatopeico dell'infinita dolcezza sprigionata dalla musica di questo duo folk, originario di Melbourne e attualmente dislocato a Brooklyn. La musa dei Luluc risponde al nome di Zoë Randell, già vocalist al fianco di Paddy Mann (Grand Salvo), che con la sua chitarra acustica -risalente, sembra, alla fine del 1800- tesse melodie antiche sulle quali riluce la sua preziosa voce da contralto. Al suo fianco c'è Steve Hassett, gentile cavaliere che accompagna i racconti di Zoë con estrema discrezione, stillando sapientemente i suoi interventi vocali e strumentali. La perfetta comunione artistica dei due Luluc è ben evidente nel loro incantevole esordio, "Dear Hamlyn". La magia del duo australiano rivive ancora una volta nella loro eterea versione di "Keeper Of The Mountain", brano dei Flatlanders, la country-(psych)-rock band di Lubbock che ha accolto sotto la tesa del suo cappello tre giganti del country alternativo come Jimmie Dale Gilmore, Joe Ely e Butch Hancock e che con le sue rare reunion e i pochi album prodotti, in trentacinque anni di "attività" ha creato attorno a sé un alone di leggenda.
Luluc - Keeper Of The Mountain [download]
(The Flatlanders)
Pwolf And Avi
Conoscersi sul set di un film western: uno scenario perfetto per la nascita di un amore tra due stelle del country. Se poi il film in questione è "Pat Garrett And Billy The Kid" di Sam Peckinpah, l'alone si fa subito leggendario. Non è finito bene, il matrimonio tra Kris Kristofferson e Rita Coolidge, ma nei loro duetti è rimasto impresso il segno di un amore che vuole durare per sempre. Ne sono testimonianza canzoni come "From The Bottle To The Bottom", originariamente regalata da Kristofferson a Billy Walker e poi ripresa insieme a Rita Coolidge in "Full Moon", con una versione premiata ai Grammy del 1973 come migliore interpretazione country. "Learnin' hard to live with losin' you", perchè non si è liberi davvero se non si appartiene allo sguardo di chi ti ama. Patrick Dyer Wolf e Avi Vinocur, in arte Pwolf And Avi, dopo aver debuttato nel 2010 con il loro "Coattails", si sono ritrovati in North Carolina, negli studi Schoolhouse di Chapel Hill, per offrire una lettura delicata e sognante di "From The Bottle To The Bottom", a base di chitarra, ukulele e batteria. Dedicata "ai nostri bambini, e a tutte le loro mamme".
Pwolf And Avi - From The Bottle To The Bottom [download]
(Kris Kristofferson)
Chris Kasper
Vale sempre la pena tenere d'occhio la scena folk di Philadelphia, perché vi gravitano costantemente artisti piuttosto interessanti. L'ultimo della serie risponde al nome di Christopher Paul Kasper, talentuoso cantautore appartenente allo stesso giro dell'ottimo Raphael Cutrufello (Hezekiah Jones). Nel corso dei quasi dieci anni intercorsi dal suo primo demo, registrato nel 2002 nel salotto di un amico, Kasper ha saputo sviluppare una scrittura spensierata e robusta al tempo stesso, in grado di coniugare musica folk e Americana con estrema leggerezza, mostrando una grande sensibilità autorale e una notevole padronanza nell'esecuzione dei brani. A due anni di distanza dall'ultimo "Chasing Another Sundown", e in attesa dell'imminente uscita di "The First Hundred Years Are The Hardest", prodotto peraltro da Andrew Lipke (über alles!), Chris ha preparato per OndaDrops una piacevole versione downtempo di "Yesterday's Wine" di Willie Nelson. Pioniere del movimento outlaw, il quasi ottantenne "Shotgun Willie" incarna ancora oggi lo spirito più sincero del fuorilegge e continua senza sosta a portare la sua musica in giro per le strade polverose degli States. Una vera e propria icona vivente.
Chris Kasper - Yesterday's Wine [download]
(Willie Nelson)
The Fancy Dan Band
È nata in California la prima reazione alla deriva del country di Nashville: battezzata "Bakersfield sound" dal nome del suo luogo di origine, è stata l'antesignana del movimento outlaw. Una musica incentrata su un inconfondibile twang elettrico, che ha avuto tra i suoi eroi Merle Haggard. Ed è proprio dalla California che viene la Fancy Dan Band, guidata dalla voce lieve di Fancy Dan Nordheim e dai controcanti della moglie Hankerin' Jane Kilmer: "Merle Haggard è in un certo senso il mio outlaw preferito", spiega Dan. "È il meno convenzionale, il più diverso dagli altri. Quello che scrive viene da un luogo assolutamente puro e onesto e in "Workin' Man Blues" riesce davvero a catturare lo spirito di essere un lavoratore. Ero entusiasta quando Bob Dylan ha inserito la sua "Workin' Man Blues #2" in "Modern Times": è stato uno splendido tributo, un vero e proprio seguito della canzone di Merle".
The Fancy Dan Band - Workin' Man Blues [download]
(Merle Haggard)
The Burning Hell
Che sia da solo o che sia accompagnato da altri musicisti, il canadese Mathias Kom riesce sempre a tenere alto l'umore (o meglio, lo humor) dell'indie-folk a tinte scure dei suoi The Burning Hell. Commedia e tragedia si fondono nella musica di Kom dando vita a un irresistibile burlesque in cui la voce profonda di Mathias e il suo inseparabile ukulele, insieme a chitarre, fiati, archi (e chi più ne ha più ne metta) sembrano essere quasi lì a pretesto per celebrare una scrittura brillante e arguta. Tutto ciò ha lasciato traccia in album variopinti come il decadente "Happy Birthday", il festaiolo "Baby", il placido "This Charmed Life", o il recentissimo amarcord "Flux Capacitor". Duettando con Nick Ferrio (nella parte del texano razzista), Mathias Kom si cimenta in un divertente classico del repertorio di Kinky Friedman, l'irriverente "jewboy" dell'outlaw country. Entrambi di origini ebree, entrambi giocolieri di parole, entrambi dotati di fine sagacia e di una spiccata predisposizione al sarcasmo: per Kom la scelta di reinterpretare Friedman non poteva essere più facile!
The Burning Hell - They Ain't Makin' Jews Like Jesus Anymore [download]
(Kinky Friedman)
Caleb Coy
Cappello da cowboy, barba e baffi folti, corporatura robusta: d'impatto il texano Caleb Coy richiama un po' alla mente le sembianze di Blaze Foley, il dimenticato "duct tape messiah" riportato di recente alla luce grazie al tributo di Gurf Morlix. E ascoltando "Wild Desert Rose", album d'esordio di Coy licenziato da Yer Bird nel 2010, sembra di venire trasportati proprio in quell'America lontana, popolata da ubriachi e vagabondi, dalla quale traeva ispirazione la poetica dei due "beautiful losers" di Austin, Blaze Foley e Townes Van Zandt. Con l'ausilio della sua chitarra acustica, Coy riesce a confezionare canzoni oneste e sincere, connotate da una marcata attitudine lo-fi e da uno spleen malinconico. Tutti questi elementi convivono nella sua scarna reintepretazione di "Texas Lullaby", brano del renegade David Allan Coe, che con i suoi lunghi capelli (altro marchio distintivo degli outlaw) e con il suo stile di vita sregolato continua ancora oggi a incarnare lo spirito del fuorilegge. Parlando di "Texas Lullaby" Caleb ci ha detto: "Spero di avergli reso un po' di giustizia texana". A giudicare dal risultato, sembrerebbe proprio di sì.
Caleb Coy - Texas Lullaby [download]
(David Allan Coe)
CD2
Staggerman
Vino d'estate, vino profumato di fragole e ciliegie, vino che porta con sé il soffio di un bacio. La voce di Laura "Lalla" Domeneghini è una carezza solitaria, quella di Matteo "Staggerman" Crema si intreccia alla sua come un refolo di polvere. "Summer Wine" è stato uno dei primi duetti di Lee Hazlewwod e Nancy Sinatra, quelli che hanno inaugurato il connubio della celebre coppia. Matteo Crema si è ispirato proprio a quella canzone per la sua "Ballad For A Lonesome Cowboy", inserita nel recente esordio "Tiny, Tiny, Tiny". La sua versione di "Summer Wine" si ammanta di velluto grazie alle tastiere di Guglielmo Scarsi, al basso di Salvatore Lentini e alla batteria di Lorenzo Colosio. Poi, lo sfondo della melodia si va a frantumare in schegge di dissonanze e frammenti di percussioni, con uno straniante effetto che fa correre il pensiero alla resa dal vivo di "Via Chicago" degli Wilco. "She took my silver spurs, a dollar and a dime / And left me cravin' for more summer wine".
Staggerman - Summer Wine [download]
(Lee Hazlewood)
Wooden Wand
James Jackson Toth sembra avere una vera ossessione per il nome Wooden Wand: che si presenti da solo o che sia associato ad altri progetti (i Vanishing Voice, in primis), è infatti questo il nome più ricorrente nella pletora discografica di Toth, ed è certamente questo il nome che ad oggi meglio rappresenta il cantautore statunitense. Cresciuto tra hip-hop e metal, James sviluppa presto un interesse per la musica a 360 gradi, e ciò si riflette in un percorso artistico multiforme in cui la sperimentazione assume quasi lo status di un credo, dalle derive trip-hop degli esordi newyorkesi alla psichedelia free-folk coi Vanishing Voice. Nel corso degli anni Toth ha maturato una certa inclinazione per l'alt-country, ben evidente nell'oscuro e affascinante "Death Seat", il più recente album a firma Wooden Wand. Per OndaDrops Toth rende omaggio a Jerry Jeff Walker, il "gypsy songman" dell'outlaw country. Da bravo fuorilegge, Toth non aggiunge il suo nome alla lista di interpreti della celeberrima "Mr. Bojangles" (da Bob Dylan a Frank Sinatra, dai Byrds a Elton John), preferendo cimentarsi alla chitarra acustica in una garbata versione di "Stoney", una delle perle nascoste del repertorio di Walker, da quest'ultimo dedicata allo scrittore e amico H.R. Stoneback.
Wooden Wand - Stoney [download]
(Jerry Jeff Walker)
The Brilliant Beast
Waylon Jennings, ovvero il fuorilegge per antonomasia: è stata la sua voce a battezzare la scena outlaw, interpretando nel 1972 la canzone di Lee Clayton "Ladies Love Outlaws" che ha ispirato il nome del movimento. Nel 1978, l'autoritratto tratteggiato in "I've Always Been Crazy" ha conquistato per tre settimane consecutive il primo posto delle classifiche country americane: "I've always been crazy but it's kept me from going insane", cantava l'indimenticato menestrello di "Hazzard". Jordan Porter e i suoi Brilliant Beast, esuberante brigata folk del Minnesota con alle spalle un esordio targato 2010 ("Bestiary"), hanno deciso di teletrasportare quella canzone in un universo parallelo, prendendo in prestito un riff che sarebbe piaciuto ai Ride: "Avrebbe potuto essere il prossimo passo nella carriera di Waylon: dare vita a un gruppo shoegaze. Avrebbe avuto perfettamente senso. È un peccato, sono certo che ci siamo persi alcuni brani da karaoke davvero super. Che sfortuna, no?".
The Brilliant Beast - I've Always Been Crazy [download]
(Waylon Jennings)
Ronnie Fauss
Ronnie Fauss arriva da Dallas ed ha all'attivo tre lavori sulla breve distanza in bilico tra il folk cantautorale ("I Can't Make You Happy"), l'alt-country ("New Songs For The Old Frontier") e rock classico ("Mulligan").
Le sue composizioni originali mostrano la capacità di Fauss di padroneggiare testi e arrangiamenti classici e senza fronzoli, riuscendo a non cadere nei triti cliché di genere (da recuperare assolutamente almeno "The Saddest Love That'e Ever Been Made" e "I Can't Make You Happy": ballad emozionati, sincere e cantate con profondo trasporto).
La sua scelta è ricaduta su Blaze Foley, texano come Ronnie e, come Ronnie, legato a doppio filo alla realtà di quei luoghi: Foley, ucciso in una sparatoria all'età di 39 anni, ha rappresentato, con la sua vita e con le sue ballate intrise di inquietudine e desolazione, l'epitome dell'outlaw.
Ronnie Fauss - Clay Pigeons [download]
(Blaze Foley)
West Of The Shore
Il tempo scorre anche per i fuorilegge. La giovinezza ribelle lascia il posto a un'indomita maturità. Gli West Of The Shore (duo formato da Nicole Coutlangus e da Joe Gualtier, nato in un inverno nel cuore delle Catskill Mountains) hanno deciso di rendere omaggio all'icona di Kris Kristofferson non con uno dei brani che l'hanno reso celebre, ma con un capitolo del suo canzoniere più recente, che rivolge uno sguardo pacificato al passare degli anni: "Closer To The Bone" (che nel 2009 ha dato il titolo all'album omonimo) è secondo lo stesso Kristofferson "una riflessione sul trovare un senso nella vita alla fine del gioco". Come spiega Nicole Coutlangus, "Closer To The Bone" mostra "la sua sincerità e la sua capacità di andare al cuore di una canzone. Esprime essenzialmente una semplice saggezza: invecchiare e raggiungere un punto nella vita in cui puoi essere in pace con te stesso". Più vicino all'osso dell'esistenza, più vicino alla verità di sé.
West Of The Shore - Closer To The Bone [download]
(Kris Kristofferson)
Susie Asado
Josepha Conrad è una deliziosa cantautrice appartenente al sottobosco dell'alt-folk berlinese. Cresciuta tra Francoforte e Chicago, ai tempi della scuola Josepha si innamora di una poesia dell'eccentrica scrittrice statunitense Gertrude Stein dal titolo "Susie Asado", al punto da sceglierla come modello d'ispirazione quando inizia a scrivere canzoni e da utilizzarla per il suo nome d'arte, quando nel 2007 intraprende il proprio percorso solista. La musica della Conrad, messa a battesimo nel 2007 con l'esordio "Hello Antenna", è un carillon variegato di sperimentazioni, in cui siparietti cabarettistici mitteleuropei convivono con canzoni sofisticate, stralunati intrecci strumentali si alternano ad angeliche armonie di voce e ukulele. Curioso, peraltro, come anche la seconda delle due interpreti femminili di OndaDrops 4 abbia in un certo senso posato gli occhi sui Flatlanders, puntando in questo caso su un brano di Jimmie Dale Gilmore, il cofondatore e frontman della band texana dal magnetismo ascetico e dal timbro vocale inconfondibile. La voce vellutata di Josepha ciondola mollemente sulle note rarefatte di uno xilofono nella sua particolarissima reinterpretazione di "Sally".
Susie Asado - Sally [download]
(Jimmie Dale Gilmore)
Tangarine
Arnout e Sander Brinks sono due fratelli gemelli provenienti dal nord dell'Olanda che hanno iniziato a scrivere musica insieme da ragazzini, subendo soprattutto il fascino delle delicatezze folk-rock di Simon & Garfunkel. Col moniker di Tangarine, Arnout e Sander hanno pubblicato dal 2008 ben quattro album, tra i quali una menzione particolare va a "A Mystery That Binds Us, Still", un'altalena di emozioni folk e bluegrass che li vede accompagnati da altri cinque musicisti col nome di "Tangarine & Friends". Il duo olandese confeziona per la quarta raccolta di OndaDrops la cover di una gentile ballata scritta dall'angelo di Austin Kimmie Rhodes, una delle poche rappresentanti femminili del movimento outlaw, elegante cantautrice dalla voce di seta i cui brani sono stati celebrati da numerosi artisti della scena internazionale. Sotto le dita dei fratelli Brinks, "Make The Morning Shine" acquista una luce e una profondità nuove, arricchendosi di stratificazioni strumentali e vocali che donano al brano una grande freschezza.
Tangarine - Make The Morning Shine [download]
(Kimmie Rhodes)
Tristan Omand
Proprio come gli outlaw di una volta, Tristan Omand è uno che non ama vivere allineato. Fieramente indipendente (il suo primo album autoprodotto, "Tolled Stories", è uscito da qualche mese), da una decina d'anni calca i palchi americani con il suo one-man show, senza paura di riaffermare ogni sera l'amore viscerale per una musica che scommette tutto sulla sincerità, da Johnny Cash ai Ramones. "Ode To My Notorious Youth" è la canzone perfetta per lui, un inno dall'apparenza spensierata dentro a cui cova un'inconsolabile malinconia: "Since my baby's gone and left me I'm the meanest man around". L'autore del brano, Tompall Glaser, è stato uno dei protagonisti della compilation "Wanted! The Outlaws", che nel 1976 ha contribuito a definire il canone outlaw. Eppure, è sempre rimasto defilato, senza raccogliere il successo di compagni d'avventura come Waylon Jennings e Willie Nelson. Del resto, i fuorilegge non amano le luci della ribalta.
Tristan Omand - Ode To My Notorious Youth [download]
(Tompall Glaser)
The Fishermen Three
Il cantautore statunitense Simon Beins sembra essere dotato di una doppia anima musicale. Da un lato, quella scanzonata e irriverente dei suoi The WoWz, una divertente indie-rock'n'roll band ispirata ai primi Beatles e inquadrata nel circuito anti-folk newyorkese, dall'altro quella più "composta" del suo side-project, The Fishermen Three. Affiancato dall'amico Raphi Gotterman alle percussioni, Beins ha composto i brani per il primo lavoro di questo suo progetto collaterale nelle pause tra gli svariati tour che hanno portato i WoWz in giro per gli Stati Uniti in compagnia di Herman Dune, The Wave Pictures e Turner Cody. Quello di "Rosina On Every Balcony" è un folk-country gentile ravvivato da venature folk-rock che rinfrescano le atmosfere vagamente decadenti dei brani. Al cospetto di Lefty Frizzell, uno dei più autorevoli esponenti dell'honky-tonk insieme ad Hank Willams, Beins sceglie di confrontarsi con la romantica "Always Late (With Your Kisses)", riproposta in una versione acustica ovattata e carica di grande malinconia.
The Fishermen Three - Always Late (With Your Kisses) [download]
(Lefty Frizzell)
Buster Blue
Non ha confini, il cuore. Un oceano non basta per saziarlo. "If it rained an ocean I'd drink it dry / And lay me down dissatisfied". In pochi hanno saputo descrivere come Townes Van Zandt quella sete che non lascia la vita mai tranquilla. Proprio per questo i Buster Blue, scalpitanti folkster di Reno (reduci dalla registrazione del loro secondo album, "When The Silver's Gone", in una ghost town della Sierra Nevada) hanno deciso di interpretare una sua canzone: "la sua musica era una messa a nudo di sé, non un semplice storytelling", spiega Bryan Jones. "Nella sua scrittura si sente tutta la sofferenza di cui ha fatto esperienza nella sua vita". Affidata alla voce del batterista Jay Escamillo e con Zak Girdis alla produzione, tra le mani dei Buster Blue "Rex's Blues" assume la solennità dell'inno. Townes Van Zandt l'aveva dedicata all'amico e compagno d'avventura Wrecks "Rex" Bell, ma anche quando erano sullo stesso palco non aveva mai voluto che la suonasse insieme a lui. Voleva che si sedesse davanti a lui, ad ascoltare. Ascoltare quella voce capace di trafiggere il cuore.
Buster Blue - Rex's Blues [download]
(Townes Van Zandt)
The Sumner Brothers
Vengono da Vancouver, ma è dalla musica della tradizione dell'Americana che i fratelli Brian e Bob Sumner traggono ispirazione per dare vita alla loro esplosiva miscela di country, folk, rock e blues. La profonda voce baritonale di Brian e quella piacevolmente roca di Bob si alternano al centro della scena, e i due canadesi, oltre ad avvalersi della batteria di Mike Ardagh e dei bassi di Michael Agranovich, si cimentano in un utilizzo estremamente variegato di chitarre acustiche, armonica, e banjo, reincarnandosi così ad ogni brano in una nuova vita. C'è qualcosa di ancestrale nella musica dei fratelli Sumner, così "ruvida" nella sua immediatezza, e al tempo stesso in grado di creare atmosfere sempre intense e avvolgenti, come dimostrato nel self-titled del 2008. In attesa dell'imminente uscita del nuovo album "I Love You, Smile", i Sumner Brothers si cimentano in "I'm So Lonesome I Could Cry" di Hank Williams. La voce di Brian Sumner, densa come una notte senza luna, si unisce ad un malinconico accompagnamento acustico in una tenebrosa country-ballad degna del miglior Johnny Cash.
The Sumner Brothers - I'm So Lonesome I Could Cry [download]
(Hank Williams)
Un cowboy con la sua chitarra in spalla, che si avvia a piedi su una lunga strada verso un tramonto rosso fuoco: ci piace immaginare i titoli di coda del quarto capitolo di OndaDrops scorrere su questa immagine di Luke The Drifter (alias con cui Williams firmò alcuni dei suoi lavori), mentre il brano dei Sumner Brothers sfuma nell'immensità della notte, sotto un cielo texano degli anni settanta. That's all, folks.
OndaDrops Vol. 4: Oneway ticket to nowhere
Cd1: download
Cd2: download
Tutti i brani contenuti in OndaDrops sono stati concessi dagli artisti ai fini di download gratuito. OndaRock non ha alcuna pretesa di proprietà sui brani, che rimangono di esclusiva proprietà dei rispettivi copyright, artisti, etichette discografiche e società di pubblicazione.
Si ringraziano gli artisti, le label e tutti coloro senza il cui supporto questa raccolta non avrebbe mai potuto vedere la luce. Un ringraziamento speciale a Roberto Mandolini per il fondamentale supporto nella fase finale di masterizzazione.
All songs included in OndaDrops are provided by artists and intended for free download. OndaRock makes no claims of ownership to any of the songs, that are sole property of their copyrights, artists, record labels and publishing companies.
We would like to thank the artists, the labels and everyone whose support made this compilation possible. A special thanks goes to Roberto Mandolini for his essential support in the final mastering.
Buster Blue - When The Silver's Gone (2010)
Caleb Coy - Wild Desert Rose (2010)
Chris Kasper - Chasing Another Sundown (2009)
Great Lake Swimmers - Bodies And Minds (2005)
Green Like July - Four-Legged Fortune (2011)
Joe D'Amico - Asleep In My Shoes (2011)
Luluc - Dear Hamlyn (2008)
Midnight Jones - The Angry Gospel (2010)
Pwolf And Avi - Coattails (2010)
Ronnie Fauss - Mulligan (2010)
Sarsaparilla - Everyone Here Seems So Familiar (2011)
St.Even - Spirit Animal (2011)
Staggerman - Tiny, Tiny, Tiny (2010)
Susie Asado - Hello Antenna (2008)
Tangarine & Friends - A Mystery That Binds Us, Still (2010)
The Brilliant Beast - Bestiary (2010)
The Burning Hell - Happy Birthday (2008)
The Fancy Dan Band - Sing To Survive (2010)
The Fishermen Three - Rosina On Every Balcony (2009)
The Sumner Brothers - The Sumner Brothers (2008)
Tristan Omand - Tolled Stories (2011)
Turner Cody - Gangbusters! (2010)
West Of The Shore - They'll Try To Steal Your Heart (2011)
Wooden Wand - Death Seat (2010)
Blaze Foley - Live At The Austin Outhouse (live, 2000)
David Allan Coe - Longhaired Redneck (1976)
Guy Clark - Old No. 1 (1975)
Hank Williams - 40 Greatest Hits (1978)
Jerry Jeff Walker - ¡Viva Terlingua! (1973)
Jimmie Dale Gilmore - After Awhile (1991)
Jimmie Rodgers - The Essential Jimmie Rodgers (raccolta, 1997)
Johnny Cash - Live At Folsom Prison (live, 1968)
Kimmie Rhodes - West Texas Heaven (1996)
Kinky Friedman - Sold American (1973)
Kris Kristofferson - Kristofferson (1970)
Lee Hazlewood - Cowboy In Sweden (1970)
Lefty Frizzell - Look What Thoughts Will Do (raccolta, 1997)
Merle Haggard - The Lonesome Fugitive: The Merle Haggard Anthology (1963-1977) (1995)
Roger Miller - Dang Me (Roger And Out) (1964)
The Flatlanders - Jimmie Dale And The Flatlanders (aka More A Legend Than A Band) (1972)
Tompall Glaser - Tompall Glaser & His Outlaw Band (1976)
Townes Van Zandt - Live At The Old Quarter, Houston, Texas (live, 1977)
Waylon Jennings - Honky Tonk Heroes (1973)
Willie Nelson - Red Headed Stranger (1975)
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