Gli incontri più fortunati tra cantanti femminili e band al centro della nuova puntata di Rock in Onda, il programma condotto da Claudio Fabretti tutti i mercoledì dalle 12 alle 14 sulle web-frequenze di Radio Città Aperta (www.radiocittaperta.it).
Attraverso 24 brani ripercorriamo questi magici rendez-vous, dall'avvento di Nico alla corte dei Velvet Underground all'incontro tra i Rem di Michael Stipe e la sua musa di sempre Patti Smith, dall'assolo vocale-cult di Clare Torry per i Pink Floyd ai featuring di lusso dei Massive Attack (Elizabeth Fraser, Sinéad O'Connor), da sodalizi storici come quello tra Paul Weller (Style Council) e Tracey Thorn (Everything But The Girl) e tra Tindersticks e Lhasa de Sela, fino alle recenti prodezze nate dall'unione di Andrea Schroeder con i Sällskapet e di Chelsea Wolfe con i Converge.
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A band needs maid - Le vocalist alla corte dei gruppi
A band needs a maid. Ovvero, parafrasando la celebre canzone di Neil Young, quando un gruppo ha bisogno di una vocalist per spiccare il volo. Nel caso dei Velvet Underground ci pensò il loro padrino artistico Andy Warhol, imponendo la sua pupilla Nico a Lou Reed e compagni, ma il risultato fu strabiliante, come testimonia il memorabile "Velvet Underground & Nico", qui rappresentato dalla madre di tutte le dark-ballad, "All Tomorrow's Parties". In altri casi fu decisiva la sorte: prendiamo i casi di Clare Torry assoldata al volo (per 30 sterline!) dai Pink Floyd in studio per registrare "The Dark Side Of The Moon", e capace di sfoderare un assolo vocale storico come quello su "The Great Gig In The Sky"; oppure quello di Yanick Étienne, la ragazza haitiana che non proferiva una parola in inglese, ma che ha avuto la fortuna di far giungere la sua virtù alle orecchie dei Roxy Music da una sala prove attigua a quella in cui Bryan Ferry e compagni stavano incidendo "Avalon", a New York, con il risultato di lasciare il suo marchio vocale indelebile sulla celebre title track. E forse è andata più o meno così anche alla belga Brigitte Arens, che impresse i suoi vocalizzi sensuali (in francese) sulla partitura sintetica di "Fade To Grey" dei Visage, oppure alla folksinger scozzese Mae McKenna, che impreziosì con i suoi vocalizzi in gaelico uno degli episodi più riusciti di "Lament" degli Ultravox ("Man Of Two Worlds"). Incontri sporadici anche tra artisti di generi distanti, come quello tra gli hard-progster Rush e una giovane Aimee Mann, all'epoca nota solo come frontgirl dei 'Til Tuesday ("Time Stand Still") e quello tra i temibili Pogues di Shane McGowan e la cantautrice folk Kirsty MacColl ("Fairytale Of New York")
In altri casi, invece, è nato un sodalizio più stabile, come nel caso della collaborazione tra Paul Weller (Style Council) e la sua prediletta Tracey Thorn (Everything But The Girl), sublimata nella magica "The Paris Match", o di quella tra i Tindersticks e la compianta Lhasa de Sela, qui rappresentata dall'ultimo atto ("Hey Lucinda") prima della scomparsa della cantautrice statunitense di origini messicane. Altre volte, invece, è stato semplicemente coronato un sogno, come quello dei Sonic Youth di avere al loro fianco l'icona no wave Lydia Lunch (l'epica "Death Valley '69"), quello dei Sisters Of Mercy di far resuscitare la loro "Temple Of Love" con i magici vocalizzi mediorientali di Ofra Haza e quello di Michael Stipe (Rem) di duettare con la sua musa di sempre Patti Smith ("E-bow The Letter").
Poi ci sono i tanti featuring di lusso. Ne hanno fatto incetta i Massive Attack, in particolare nei loro "Mezzanine" e "100th Window", dove brillavano le ugole cristalline di Elizabeth Fraser ("Teardrop") e Sinéad O'Connor ("Special Cases"), ma anche gli Air, che qui abbiamo recuperato ancora una volta dal loro Safari Lunare in compagnia della dolcissima Beth Hirsch di "You Make It Easy". E non meno suadente e sensuale è l'interpretazione dell'islandese Emiliana Torrini al servizio dei cosmopoliti Thievery Corporation in una "Until The Morning" da sogno.
Una consistente parte della scaletta è riservata a collaborazioni più recenti, come quelle (spettacolari) tra Andrea Schroeder e i Sällskapet e tra Chelsea Wolfe e i Converge, ma anche quelle - isolate ma incisive - tra Laetitia Sadier e gli Atlas Sound di Bradford Cox (Deerhunter), Shara Worden (My Brightest Diamond) e i Clogs ("The Owl Of Love") e Marissa Nadler e gli Xasthur. E nella parata di stelle femminili approdate alla corte dei Mercury Rev per il loro disco-tributo a Bobbie Gentry abbiamo voluto scegliere una delle performance più brillanti, quella della sirena norvegese Susanne Sundfør sulla irresistibile "Tobacco Road". A proposito di Norvegia, chiude la scaletta la nuova - e più che promettente - partnership tra i Royksopp da Tromsø e l'inglese Alison Goldfrapp, che dopo il singolo "Impossible" dovrebbe dare presto nuovi frutti.
In memoria di Yanick Étienne
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Scaletta del programma | |
1. Velvet Underground + Nico – All Tomorrow’s Parties 2. Pink Floyd + Clare Torry – The Great Gig In The Sky 3. Roxy Music + Yanick Étienne – Avalon 4. Visage + Brigitte Arens – Fade To Grey 5. Ultravox + Mae McKenna – Man Of Two Worlds 6. Style Council + Tracey Thorn – The Paris Match 7. The Pogues + Kirsty MacColl - Fairytale Of New York 8. Rush + Aimee Mann - Time Stand Still 9. Sonic Youth + Lydia Lunch - Death Valley ‘69 10. Sisters Of Mercy + Ofra Haza - Temple Of Love 11. In The Nursery + Dolores Marguerite C. – Poema 12. Rem + Patti Smith – E-Bow The Letter 13. Massive Attack + Elizabeth Fraser - Teardrop 14. Massive Attack + Sinéad O’Connor – Special Cases 15. Air + Beth Hirsch - You Make It Easy 16. Thievery Corporation + Emiliana Torrini - Until The Morning 17. Atlas Sound + Laetitia Sadier - Quick Canal 18. Tindersticks + Lhasa De Sela - Hey Lucinda 19. Clogs + Shara Worden – The Owl Of Love 20. Sällskapet + Andrea Schroeder – Die Zeit Verghet 21. Converge + Chelsea Wolfe – Scorpion’s Sting 22. Xasthur + Marissa Nadler - Portal Of Sorrow 23. Mercury Rev + Susanne Sundfør - Tobacco Road 24. Royksopp + Alison Goldfrapp - Impossible Base strumentale: Massive Attack - What Your Soul Sings (Instrumental) |
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