David Bowie

Divine Symmetry

2022 (Parlophone)
psych-folk, glam-rock

“Divine Symmetry” è un ricco box set che documenta il 1971 di David Bowie, allora ventiquattrenne, e il processo compositivo che condusse alla realizzazione del suo quarto album, “Hunky Dory”, il primo dopo la firma del contratto che lo legò alla Rca. Ritornato da un illuminante viaggio negli States, durante il quale si procurò l’opportunità di conoscere Lou Reed e Andy Warhol (entrambi omaggiati, insieme a Bob Dylan, nel lato B di “Hunky Dory”), Bowie decise di dare un taglio netto alla lunga capigliatura bionda e lasciare gradualmente da parte il lato della sua personalità più legato allo psych-folk di radice hippie, iniziando a tratteggiare i contorni di quello che sarebbe diventato uno dei suoi alter ego più celebri, Ziggy Stardust.
David si sforza di scavalcare lo scoglio della timidezza, ancor più amplificata quando si trova su un palco: proteggersi dietro una maschera pensa possa dargli maggiore coraggio e sfrontatezza. Il disco precedente, “The Man Who Sold The World” non fu certo un grande successo, rivalutato soltanto a posteriori, e rivitalizzato negli anni Novanta grazie all’intervento dei Nirvana, ma questa è un’altra storia. Bowie al tempo era ancora imprigionato fra Dylan e i Velvet Underground (dal vivo eseguiva spesso “I'm Waiting For The Man”), e aveva ancora incertezze su quale strada fosse la meno impervia per raggiungere quel successo che era intenzionato ad agguantare ad ogni costo.

 

“Divine Symmetry” contiene 4 cd (la versione in vinile sarà disponibile dal prossimo febbraio), un Blu-ray e due book ricchi di memorabilia dell’epoca, fra cui appunti personali dell’artista, ipotesi per titoli e bozzetti per vestiti di scena. Non tutto il materiale si può ritenere indispensabile, e non tutte le registrazioni sono di qualità eccellente, ma riascoltare i demo acustici di brani che sarebbero poi entrati nella storia della musica del Ventesimo secolo è una bella esperienza, e lo è ancor di più imbattersi in frammenti che sarebbero stati ripresi in seguito: “Tired Of My Life” (non a  caso qui posta a inizio selezione) la ritroveremo qualche anno più tardi sotto forma di “It’s No Game” ad aprire uno dei suoi lavori più belli di sempre, “Scary Monsters”, “King Of The City” contiene un vago embrione di “Ashes To Ashes” e finirà nello stesso album del 1980, “Looking For A Friend” e “Shadow Man” saranno ri-registrate per “The Rise And Fall Of Ziggy Stardust” restando però fuori dalla tracklist definitiva, “Amsterdam” è una cover di Jacques Brel che avrebbe dovuto far pare di “Hunky Dory”, esclusa solo all’ultimo momento.

Il box riempie un pezzettino del vuoto lasciato dall'assenza, e lo fa non solo proponendo versioni alternative (ma fedeli a quelle ben note a tutti) e parecchie tracce finora inedite, ma anche includendo il resoconto di tre esibizioni del periodo: una John Peel Session, alcuni estratti dal programma radiofonico Sounds Of The 70’s, e soprattutto il concerto tenuto il 25 settembre 1971 ad Aylesbury, che vede un Bowie particolarmente loquace fra un brano e l’altro.
La backing band con la quale furono eseguite le session di “Hunky Dory” era composta dai tre “Spiders From Mars” Mick Ronson, Trevor Bolder e Mick Woodmansey, più l’autorevole Rick Wakeman che, compresso fra l’esperienza negli Strawbs e i futuri clamori con gli Yes, tornava a fianco di Bowie dopo la collaborazione risalente ai tempi di “Space Oddity”.
David in quei mesi analizza, filtra, ascolta e scrive moltissimo; la direzione è ancora incerta ma sta per trovare quella migliore da percorrere, azzeccando scelte sia musicali che estetiche, proponendosi in maniera provocatoria ma mai anti-commerciale, alla ricerca di un’identità che non sarà mai definitiva, bensì in costante evoluzione.

 

Nonostante contenesse canzoni oggi considerate immortali, come “Changes” (vera e propria dichiarazione d’intenti circa i mutamenti in atto) e “Life On Mars?” (che confermava una passione per le tematiche extraterrestri), “Hunky Dory” non riscosse inizialmente particolare successo: raggiunse il terzo posto nelle chart inglesi un anno e mezzo più tardi, soltanto dopo i riscontri ottenuti dal successivo “The Rise And Fall Of Ziggy Stardust And The Spiders Form Mars”. Quando David Bowie riuscì finalmente a cucirsi in dosso il ruolo di nuova brillante (rock)star nel firmamento musicale degli anni Settanta.

14/01/2023

Tracklist

Disc 1 - demo & home recordings

  1. Tired Of My Life – demo
  2. How Lucky You Are (aka Miss Peculiar) – demo
  3. Shadow Man – demo
  4. Looking For A Friend – demo
  5. Waiting For The Man – San Francisco hotel recording
  6. Quicksand – San Francisco hotel recording
  7. King Of The City – dcmo
  8. Song For Bob Dylan – demo
  9. Right On Mother – demo
  10. Quicksand – demo, 2022 remaster
  11. Queen Bitch – demo
  12. Kooks – demo
  13. Amsterdam – demo
  14. Life On Mars? – demo
  15. Changes – demo
  16. Bombers – demo

 

Disc 2 - In Concert: John Peel

  1. Queen Bitch – mono
  2. Bombers – mono
  3. The Supermen – mono
  4. Looking For A Friend – mono
  5. Almost Grown – mono
  6. Kooks – mono
  7. Song For Bob Dylan – mono
  8. Andy Warhol – mono
  9. It Ain’t Easy – mono
  10. Queen Bitch – stereo
  11. The Supermen – stereo
  12. Looking For A Friend – stereo
  13. Kooks – stereo
  14. Song For Bob Dylan – stereo
  15. Andy Warhol – stereo
  16. It Ain’t Easy - stereo

 

Disc 3 - Sounds Of The 70’s: Bob Harris

  1. The Supermen
  2. Oh! You Pretty Things
  3. Eight Line Poem
  4. Kooks
  5. Fill Your Heart
  6. Amsterdam
  7. Andy Warhol

 

Disc 3 – Live Friars, Aylesbury, 25th September 1971

  1. Introduction
  2. Fill Your Heart
  3. Buzz The Fuzz
  4. Space Oddity
  5. Amsterdam
  6. The Superman
  7. Oh! You Pretty Things
  8. Eight Line Poem
  9. Changes
  10. Song For Bob Dylan
  11. Andy Warhol
  12. Looking For A Friend
  13. Round And Round
  14. Waiting For The Man

 

Disc 4 – Remasters & Alternative Mixes

  1. Oh! You Pretty Things – bowpromo mix, 2022 remaster
  2. Eight Line Poem - bowpromo mix, 2022 remaster
  3. Kooks - bowpromo mix, 2022 remaster
  4. Queen Bitch - bowpromo mix, 2022 remaster
  5. Quicksand - bowpromo mix, 2022 remaster
  6. Bombers - bowpromo mix, 2022 remaster
  7. Lightning Frightening - aka The Man
  8. Amsterdam – early mix, 2022 remaster
  9. Changes – mono single version, 2022 remaster
  10. Andy Warhol – full length mono single version, 2022 remaster
  11. Amsterdam – 2015 remaster
  12. Life On Mars? – 2016 mix
  13. Changes – 2021 alternative mix
  14. Life On Mars? – original ending version
  15. Quicksand – 2021 mix, early version
  16. Fill Your Heart – 2021 alternative mix
  17. Bombers – 2021 alternative mix
  18. Song For Bob Dylan - 2021 alternative mix
  19. The Bewlay Brothers - 2021 alternative mix

David Bowie sul web

Il rapporto tra il Duca Bianco e il video
speciali

Il rapporto tra il Duca Bianco e il video - David Bowie - Sound and vision

Tra tutti i membri dell'aristocrazia rock, David Bowie è stato quello più consapevole del valore delle immagini e il più abile nello sfruttarle, tanto che moda, video, recitazione, sono state parte integrante della sua proposta artistica tanto quanto la musica. Ecco una guida per decifrare il rapporto tra il Duca Bianco e il video dalla A alla Z

Ziggy Stardust compie 50 anni
speciali

Ziggy Stardust compie 50 anni - L'alieno glam di Bowie

Ziggy Stardust compie mezzo secolo. Ne approfittiamo per riscoprire la maschera più celebre di Bowie e quelle 11 formidabili canzoni

Moonage Daydream
speciali

Moonage Daydream - Viaggio nella mente del Duca Bianco

Esce nelle sale il docu-film monstre di Brett Morgen: un flusso di coscienza folgorante attraverso pensieri, parole, suoni e visioni di David Bowie

David Bowie
speciali

David Bowie - Addio all'uomo delle stelle

Un ricordo di David Bowie, l'eroe che per un giorno è anche riuscito a scegliere come consegnarsi all'eternità

Dietro le tracce - Storie di produttori
speciali

Dietro le tracce - Storie di produttori - Ken Scott - "Hunky Dory" (David Bowie)

Un nuovo spazio per raccontare il lavoro "dietro le quinte" dei produttori più importanti del rock. Iniziamo con Ken Scott e "Hunky Dory" di David Bowie

David Bowie
speciali

David Bowie - Where Are We Now?

Entra nel nostro juke-box il singolo, che, nel giorno del 66° compleanno, ha riportato alla ribalta il Duca Bianco dopo 10 anni di silenzio

David Bowie
speciali

David Bowie - Life On Mars?

La fantastica ballata orchestrale che lanciò Bowie nel 1971, con la complicità di Mick Ronson e Rick Wakeman

David Bowie
speciali

David Bowie - Anatomia di un dandy

Le infinite metamorfosi del Duca Bianco - dal folk al glam, dalla new wave al funk - al centro della nuova puntata di Rock in Onda, con Claudio Fabretti. Un lungo viaggio dagli esordi all'ultimo "The Next Day". Scarica i podcast

David Bowie's Velvet Goldmine
speciali

David Bowie's Velvet Goldmine - Le pepite nascoste del Duca Bianco

Da "Karma Man" a "John, I'm Only Dancing", da "Quicksand" a "Red Sails", da "Velvet Goldmine" a "Buddha Of Suburbia": alla riscoperta delle gemme nascoste del Duca Bianco, tra brani meno noti degli Lp, chicche, outtake, B-side e colonne sonore

OndaTop
speciali

OndaTop - Un "anti best of" di David Bowie

L'altro lato del Duca Bianco in una playlist commentata di 30 B-side, outtake, tracce meno note e chicche varie, nascoste tra i solchi della sua discografia

Storie lunghe e appassionanti
speciali

Storie lunghe e appassionanti - Bowie, 1.Outside e il caso concept

Il Duca Bianco e i suoi colleghi, storie di fascinazione sulla lunga durata, quella dei concept album

David Bowie
speciali

David Bowie - Outside, il fanta-noir che svelò il lato oscuro del Duca Bianco, tra cyber-punk e body art

Il Duca Bianco ritrova Brian Eno per un'immersione negli incubi post-industriali di un futuro distopico, tra omicidi rituali, body art e cyber-punk