Jean Michel Jarre - Un sogno lungo una tastiera

intervista di Giuliano Delli Paoli

Incontriamo il leggendario musicista lionese in vista dei due speciali concerti italiani a Pompei e Venezia, per farci raccontare come saranno ma anche per riflettere su temi attuali come l’intelligenza artificiale, della quale Jarre si servirà sul palco, e tornare indietro nel tempo ai primi sintetizzatori.

Finalmente di nuovo in Italia...
In realtà, avevo deciso di fermarmi un attimo e prendermi un po’ di tempo. Non volevo fare nessun concerto quest'anno, peraltro ero alle prese con un progetto per l'anno prossimo. Ma quando mi hanno proposto Pompei e Venezia, non ho potuto dire di no, perché era un sogno che mi accompagnava da tempo. E allora ho detto "ok, facciamolo, ma non farò un solo altro concerto".

Quindi saranno due live davvero speciali.
Esatto, e vorrei davvero creare qualcosa su misura per queste due fantastiche location. E' per questo che userò gli strumenti tecnologicamente più moderni, appunto per cercare di formulare un suono diverso.

Del resto, Pompei e Venezia sono state entrambe anche due tappe storiche dei Pink Floyd.
Sono davvero due posti che sognavo, come le piramidi o come tanti altri luoghi suggestivi in cui mi sono esibito. Pompei è inoltre un puro esempio di architettura immersiva, in cui tutto è stato progettato a 360 gradi già in epoca romana. Suonare oggi con suoni e tecnologie visive appunto immersive significa rendere omaggio a questo luogo straordinario. Occorre poi considerare che nel mezzo dell'anfiteatro di Pompei, una persona può essere ascoltata perfettamente da ogni direzione. Per certi versi, è una sorta di versione architettonica e antica del Dolby Atmos. Il mio scopo sarà quindi celebrare ingegneri e tecnici dell'acustica pompeiani che hanno creato quest'opera architettonica. Il loro è stato un atto assolutamente rivoluzionario e visionario.

In che modo?
Il metodo migliore per omaggiarli è con l'innovazione di oggi, e creare attraverso essa un legame con lo spirito innovativo di quel preciso passato. Di certo, il concerto dei Pink Floyd a Pompei è stato una grande fonte di ispirazione. Adoro poi l’idea di “sequestrare” per un momento un’architettura del genere. Non avrò mica una seconda possibilità. So che lo farò solo una volta. Non è come un tour o una città in cui puoi esibirti per una settimana. Quando i Pink Floyd suonarono a Pompei, concepirono inoltre un progetto fuori dagli schemi. Nessuno più può paragonarsi a quello che hanno fatto i Pink Floyd. Spero però di esaltarmi su un aspetto completamente diverso, cercando di eguagliare alla mia maniera quel tipo di originalità e freschezza che i Pink Floyd portarono a loro modo a Pompei.

Che rapporto ha con l’Italia?
L’Italia è da sempre una musa ispiratrice e mi è particolarmente cara perché la musica elettronica è nata qui. Si pensa erroneamente che possa avere basi blues, jazz e rock, invece tutto è nato in Italia, per l’esattezza nel 1913 grazie al compositore Luigi Russolo che ha creato le basi per quella che poi sarebbe stata la musica del 21° secolo, che non è fatta soltanto di note, ma di suoni e rumori, gli stessi che sono diventati un po’ la grammatica della musica contemporanea.

L’intelligenza artificiale è solo una nuova "costola" dell'uomo costruita per servirlo o un "organismo" con infinite possibilità?
Potresti chiedermelo del violino. Perché anche il violino ha infinite possibilità, ma allo stesso tempo è ugualmente molto limitato. Dipende tutto da cosa ne fai. Dobbiamo capire che la tecnologia è neutrale e quindi anche l'intelligenza artificiale è neutrale. Conta come la si usa. L'AI non è affatto una minaccia. Le persone che usano questa nuova tecnologia potrebbero essere una minaccia. Come la fissione atomica o l'elettricità non sono una minaccia, ma le persone che le usano in un certo modo potrebbero esserlo.

Insomma, nessun pericolo...
Per me l'intelligenza artificiale è solo un nuovo strumento e sta effettivamente espandendo i confini della mia immaginazione. Ed è per questo che cercherò di condividere tale espansione con il pubblico italiano nei concerti a Pompei e a Venezia, così come alla Biennale di Architettura con l’installazione Oxyville (dal 10 maggio al 23 novembre, ndr) e al Meet Digital Culture Center di Milano per la mia prima mostra di opere visive, Promptitude (dal 12 giugno al 7 settembre, ndr). Qualcuno l’ha definita "Opera Totale" e mi piace molto come definizione. Ovviamente coinvolge l'IA e come usarla oggigiorno, ossia non in modo freddo e robotico, ma in modo poetico. Varrà lo stesso per le scenografie di Pompei e Venezia, che saranno appunto più poetiche possibile. Tutto dipende da cosa chiedo all'IA. Come quello che chiedo a un pianoforte oppure ai sintetizzatori. E questo lo trovo decisamente entusiasmante. Noi umani non dovremmo avere mai paura della tecnologia.

Perché?
Beh, non possiamo fermare l'IA. Quindi, il modo migliore per affrontarla è abbracciarla, accettarla il prima possibile. Poi possiamo certamente esplorarla, sfruttarla e infine combatterne gli effetti negativi. E questo possiamo farlo solo se capiamo di cosa si tratta.

Uscendo per un attimo fuori dal pianeta, quale album della sua discografia farebbe ascoltare a un alieno?
Gli direi di ascoltarsi la registrazione dal vivo dei concerti di Pompei e San Marco. Perché in realtà ogni artista continua a inseguire la musica ideale nel momento altrettanto ideale. E’ il motivo per cui continuo e ora sono qui, perché non sono molto soddisfatto di quello che ho fatto prima. Ed è una cosa che vale per tanti altri musicisti. Tutti inseguiamo quel miraggio impossibile, lo facciamo per raggiungere musicalmente una sorta di magia. E spero di avvicinarmi sempre di più a questa possibilità ed è appunto quello che condividerei ora con un pubblico alieno.

Ha esplorato gli angoli più inesplorati della musica elettronica, contribuendo all'evoluzione del suono. E ha suonato ovunque. Ma quanto rimane oggi del bambino che si affacciava al balcone di casa per vedere passare le orchestre circensi o del chitarrista di gruppi rock come Mystère IV e Dustbins?
Spero di essere rimasto intatto dopo tutti questi anni. Penso che più vado avanti e più mi rendo conto di aver sempre avuto l'età che ho. Non parlo di salute o di tempo, intendo dire ciò che sento, dunque le mie emozioni, la mia curiosità, in questo senso mi sento nello stesso stato di quando suonavo con i Dustbins, ossia pieno di speranze, certo forse solo un po' più nervoso per quello che succederà dopo o nell’affrontare ogni progetto con la stessa curiosità e freschezza di un tempo.

Da “Oxygene” a “Equinoxe” fino a “Oxymoreworks” si sprecano i sintetizzatori che ha adoperato. Ce n’è uno che ama più degli altri?Certamente. È il mio primo sintetizzatore, l’Ems Putney VCS3. Il design è britannico e l'ho comprato alla fine degli anni 60. Funziona ancora e lo uso per ogni progetto. Sarà con me sul palco a Venezia e a Pompei.

Discografia

La Cage/Eros Machine (Les Industries Musicales et Electriques Pathé Marconi, 1971)
Deserted Palace (Sam Fox Productions, 1972)
Les Granges Brûlées (colonna sonora, Eden Roc, 1973)
Oxygène (Dreyfus/Les Disques Motors, 1976)
Equinoxe (Disques Dreyfus, 1978)
Magnetic Fields/Les Chants Magnétiques (Dreyfus, 1981)
Synthesis (antologia, Polydor, 1982)
The Concerts In China/Les Concerts En Chine (Dreyfus, 1982)
Musique Pour Supermarché (Disques Dreyfus, 1983)
Zoolook (Disques Dreyfus, 1984)
Rendez-Vous (Dreyfus, 1986)
In Concert - Houston & Lyon (Dreyfus, 1987)
Revolutions (Dreyfus, 1988)
Jarre - Live! (Dreyfus, 1989)
En Attendant Cousteau (Dreyfus, 1990)
Images: The Best Of Jean-Michel Jarre (antologia, Dreyfus, 1991)
Chronologie (Dreyfus, 1993)
The Concerts In China, Vol. 2 (Dreyfus, 1994)
Hong Kong (Dreyfus, 1994)
Oxygene 7-13 (Epic/Dreyfus, 1997)
Odyssey Through O₂ (Dreyfus, 1998)
Metamorphoses (Dreyfus, 2000)
Sessions 2000 (Dreyfus, 2002)
Geometry Of Love (East West, 2003)
Aero (antologia, Warner, 2004)
Téo and Téa (Wea, 2007)
Oxygene (New Master Recording) (Cd/Dvd, Capitol, 2007)
Essentials & Rarities (doppio cd, antologia, Dreyfus, 2011)
Electronica: The Time Machine (Sony Music, 2015)
Electronica 2: The Heart Of Noise (Sony Music, 2016)
Oxygene 3 (Sony Music, 2016)
Equinoxe Infinity (Columbia, 2018)
Amazonia (Sony, 2021)
Oxymore (Columbia, 2022)
Oxymoreworks (Columbia, 2023)
Pietra miliare
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