Sanremo 2023

Guida ai 28 cantanti in gara

Dal 7 all’11 febbraio il Teatro Ariston ospita l’amato e odiato “Festival di Sanremo”. È la quarta volta per Amadeus, presentatore e direttore artistico, che quest’anno sarà supportato dal nonno d’Italia Gianni Morandi (non ce ne voglia Mario Draghi) e varie co-conduttrici: Chiara Ferragni, Francesca Fagnani, Paola Egonu e Chiara Francini.
Gli artisti in gara sono addirittura 28: probabilmente 22 li conoscerete già, almeno di nome, mentre i restanti provengono da “Sanremo Giovani 2022”.
Come sempre, solo partecipare alla
kermesse (andava usato questo termine, scusate) può rappresentare l’inizio di una carriera mainstream o un’ottima occasione per riaccendere l’entusiasmo dei propri fan, dopo lustri di oblio: Sanremo è, pur con tutti i suoi limiti, una vetrina eccezionale per chi voglia avere un qualche posto nel pop italiano. Inoltre, è il più grande show della nostra televisione pubblica, infiamma il web, divide i social e rappresenta un divertimento anche per noi di OndaRock, armati di un pizzico di sano masochismo.

 

Questa breve guida vuole essere una panoramica sui 28 nomi in gara, divisa tra qualche cenno biografico, il gusto perverso per il trivia più sorprendente e il tentativo di immaginare quali canzoni porteranno sul palco, basandosi sul repertorio e i vari rumors.
Preparati da troppi ascolti di dubbio gusto, l’immancabile copia di “Tv Sorrisi e Canzoni” e la pazienza di chi ama anche la musica diversamente bella, ecco a voi un approfondimento per darvi spunti di conversazione con i colleghi, lasciare a bocca aperta il parente che s’improvvisa musicofilo o stupire il figlio/vicino/nipote/alunno adolescente che non può credere che ne sappiate così tanto su Lazza.
Leggetela e potrete parlare di Sanremo anche senza guardarlo. Attenzione, però: è condita con un po’ di pregiudizio e idiozia, ché si avvicina il carnevale.

Anna Oxa - "Sali (Canto dell'anima)"

Sali, donna, sali e resuscita

I successi …già successi: “Quando nasce un amore”, “Ti lascerò”, “Un’emozione da poco”... e tanti altri.

 

oxacorpoLa carriera, finora. Nata nel 1961 come Anna Hoxha, ha cittadinanza albanese. Ha collaborato con artisti del calibro di Lucio Dalla, Rino Gaetano, Giorgio Gaber e Ivano Fossati, ma con le cover si è spinta fino a Patti Smith e John Lennon. A Sanremo è stata già 14 volte (!), vincendo in due occasioni: con il duetto “Ti lascerò” (1989; con Fausto Leali) e con “Senza pietà” (1999; sola con il suo tanga).
Debutta a Sanremo nel 1978 “
conciata come un punk londinese”, anche se la musica non c’entra nulla con il punk, e pubblica i primi album; cambia look per virare sul sexy, ma la carriera musicale procede con qualche difficoltà lungo tutti gli Ottanta. La svolta, a fine decennio, è segnata dalla prima vittoria a Sanremo. Anche per questioni sentimentali, si lega ai redivivi del prog italiano New Trolls, poi pubblica numerose cover ed entra in una lunga fase di autocelebrazione, fatta di raccolte, riletture, spettacoli teatrali. Nel ‘99 ritorna a Sanremo, per l’ennesima volta, e vince ancora, ma già nel 2001 cambia nuovamente look e adotta un’estetica world, all’epoca tanto di moda.
Ribadendo l’ovvio, intitola un album del 2003 “Cambierò”. Inevitabilmente, ha trascorso anche un periodo new age, con spettacoli nelle chiese ispirati all’amore universale, con tanto di mantra tibetani e musica africana, che è sempre meglio abbondare. Logicamente (?), nel 2010 prende la via del pop di matrice anglosassone, aumentando le speranze per una tarda svolta death-metal o una terza età techno, perché è sempre lecito sognare. Tra le tante cose strane di una vita in continua mutazione, nel 1999 ha sposato in seconde nozze Behgjet Pacolli, primo presedente della Repubblica del Kosovo, con una cerimonia in stile Kusturica.

 

Cosa aspettarsi: sicuramente la voce stentorea che da sempre la caratterizza, capace di far tremare i vetri delle finestre e anche di lanciarsi in afflati emotivi. Poi, un look che faccia parlare, possibilmente con un alto tasso di erotismo e provocazione (qualcuno ha detto cougar?). Prevedibili anche delle dichiarazioni controverse e polemiche, come ha più volte fatto in passato. Il fatto che la canzone abbia il titolo da inno del terzo settore con affinità ecclesiastiche è una contraddizione solo se non siete Anna Oxa.

 

Ariete - "Mare di guai"

La notte è solo un giorno che riposa

I successi …già successi: “L’ultima notte”, “Mille guerre”, “Cicatrici”, “Spifferi”.

 

arietecorpoLa carriera, finora. Arianna Del Giaccio è nata nel 2002 e, per togliervi subito dalla testa il dubbio, è del segno dell’ariete. Rientra tra coloro che “non credo nell’oroscopo, però…”, come ne conoscerete anche voi.  Suona pianoforte e chitarra dall’età in cui di solito si suonano solo i citofoni, è dichiaratemente bisessuale e si batte per la causa LGBT+.
Se la conosciamo è
 merito di “X Factor”, al quale partecipa a 17 anni, ma il resto l’ha fatto YouTube. Pubblica un paio di Ep nel 2020, punta su un pop molto indie un po’ vintage e intimista. Per capirci, nel 2021 pubblica una raccolta esclusivamente in vinile.
Tra una pubblicità del Cornetto Algida, a cui presta “L’ultima notte”, e collaborazioni pop-rap-trap, trova il tempo anche per pubblicare l’esordio “
Specchio” (2022): “Pezzettini di svogliata quotidianità post-adolescenziale”, scrivevamo nella nostra recensione, cantati da una ventenne imbronciatina.

 

Cosa aspettarsi: con un titolo così, e le dichiarazioni di essersi ispirata alla fine prematura di una relazione, la vera sorpresa sarebbe un pezzo ska. Più prevedibilmente, si tratterà di un’accorata, fragile ballata smaccatamente indie che piacerà al suo pubblico. Chissà, magari è l’occasione per colmare il gap con il mainstream, come accaduto di recente a Colapesce e Dimartino. Produce Dardust, ma al testo ha collaborato Calcutta: sono nomi da successo.

 

Articolo 31 - "Un bel viaggio"

Abbiamo scritto il manuale su come trasformare un socio in un rivale

I successi …già successi: “Tranqi Funky”, “Maria Maria” e “Domani” ma anche quelli di “Domani smetto” e “L’italiano medio”.

 

articolo31corpoLa carriera, finora. Smettetela di ribellarvi alla manifestazione della verità musicale, il pop-rap italiano è passato dagli Articolo 31, dai Sottotono e da Jovanotti, indipendentemente da quanto si pensi (male) della loro musica.
I milanesi J-Ax e Dj Jad si conoscono a una festa hip-hop, come in una sceneggiatura un tanto al chilo di Netflix, e da subito puntano al grande pubblico, alla più blanda delle provocazioni e soprattutto al divertimento. Sbagliano persino a motivare il proprio nome, confondendo una legge irlandese per l’altra, e neanche hanno iniziato che scrivono un jingle per la “Fiat Uno Rap”. A sentir parlare di un periodo in cui erano meno che commerciali viene da sorridere.
“Strade di città”, del 1993, dovrebbe proporli come interpreti meneghini dell’hip-hop statunitense, ma abbondano rime in “one”, “ato” o con i verbi all’infinito. I testi calcano la mano sull’aspetto più divertente, adolescenziale e superficiale del messaggio, che è anche quello ideale per un pubblico trasversale e giovanissimo. Tra i primi successi “Tocca qui”, non proprio petrarchesca, e l’inno scazzato da adolescente ribelle ma non troppo di “È Natale (ma io non ci sto dentro)” (ma quanti anni era che non sentivate l’espressione “non ci sto dentro”?).
Con il secondo “Messa di Vespiri”, del 1994, imbroccano la strada del grande successo, puntando su altri singoli che parlano del sesso come farebbe l’amico Cinghiale di Zerocalcare (“Voglio una lurida”) e della droga come si fa in seconda superiore (“Ohi Maria”). Per fare ancora più cassa, la
hit “Domani” è direttamente una ballata sentimentale, tanto ruffiana da portare l’album “Così com’è”, del 1996, al disco di diamante. Ovviamente, la scena hip-hop li considera spesso dei venduti, vedi gli insulti a loro indirizzati da Dj Gruff. Per dire, persino Adriano Celentano li cita come “ragazzini che rompono i coglioni con il rap”.
A fine millennio c’è aria di crisi e si cambia casacca, dal pop-rap che finge l’anima
hardcore al pop-rock che finge l’anima punk. All’insegna di una ribellione da bar, i vari “Domani smetto” (2002) e “Italiano medio” (2003) rappresentano l’ultima fiammata dell’ormai snaturato duo.
J-Ax e Dj Jad si dividono, con il primo che si lancia verso una carriera solista piena di ripensamenti e contraddizioni, disperati tentativi di successo e tragicomici progetti collaborativi, ma incidentalmente trova la quadra commerciale con una serie di singoli con
Fedez, che nel frattempo è diventato una superpotenza social.
Hanno giurato e spergiurato che mai sarebbero tornati insieme, e infatti rieccoli qua, quando l’hip-hop italiano è il re incontrastato del nostro
mainstream. Strano, per un gruppo dall’anima hardcore come loro.

 

Cosa aspettarsi: la loro presenza a Sanremo ha svelato ai millenials che stanno diventando i nuovi anziani, e con un titolo come “Un bel viaggio” è lecito aspettarsi un bagno di nostalgia. Siete già pronti a sospirare rimembrando la primavera della vita? Il pubblico che è cresciuto con i loro singoli potrebbe fare la differenza. Al testo c’è la firma anche di Federica Abbate, già al lavoro su numerose hit di successo (“Karaoke”, “Mediterranea”, “Caramello”).

 

Colapesce Dimartino - "Splash"

Preferisco il rumore delle metro affollate

I successi …già successi: la clamorosa e inaspettata hit “Musica leggerissima” e la collaborazione con Fabri Fibra di “Propaganda”.

 

colapesce_dimartino_01La carriera, finora. Concedetecelo: noi di OndaRock ascoltiamo Colapesce da quando ancora ci si preoccupava della profezia nefasta dei Maya. Lorenzo Urciullo, siracusano classe 1983, ha iniziato con “Un meraviglioso declino”, nel 2012, una carriera da cantautore forbito e originale, sicuramente personale, sviluppata con i successivi “Egomostro” (2015) e “Infedele” (2017). Uno stile eterogeneo e raffinato, che ben si accoppia a quello del palermitano Dimartino, un’altra vecchia conoscenza e un altro interprete cantautorale realista e sincero.
Dal 2020 i due collaborano e quando arrivano a Sanremo nel 2021 avviene una delle magie che sono possibili solo all’Ariston: due songwriter ricercati indovinano un brano, “Musica leggerissima” (quintuplo platino), che li propone in modo convincente a un pubblico molto ampio, senza snaturarne i riferimenti stilistici e poetici. Diventato uno dei tormentoni dell’anno, il brano catapulta i due siciliani nella cultura pop nazionale, con tanto di comparsate televisive.

 

Cosa aspettarsi: difficile a dirsi, perché “Musica leggerissima” non si può ripetere e forse è meglio non provarci. Sicuramente “Splash” è un titolo che suggerisce un tono non esattamente lugubre, ma ci aspettiamo un gioco di contrasti e, forse, una nuova sorpresa. Si parla di ritmi veloci e sonorità vintage. Sicuramente aiuterà anche essere diventati dei personaggi, i cui volti sono più conosciuti al grande pubblico di tanti altri concorrenti in gara.

 

Colla Zio - "Non mi va"

Mi piace la tua bocca e La spada nella roccia

I successi …già successi: ora, “successi”, avvocato, parliamo di brani di un gruppo sotto i 50 mila ascoltatori mensili su Spotify.

 

collaziocorpo_01La carriera, finora. I primi in ordine alfabetico ad arrivare da “Sanremo Giovani”, e quindi sostanzialmente sconosciuti. Sono una band di Milano, evidentemente con le idee confuse in termini di stile: un po’ it-pop, un po’ hip-hop, un po’ pop-rock, praticamente una proverbiale pesca con le bombe alla ricerca del successo, con una certa passione per le armonie vocali.
Un solo Ep all’attivo, “Zafferano” (2021), che oltre a suonare abbastanza dimenticabile non è chiaro quanto sia rappresentativo di quello che suonano nel 2023, alla luce dell’ultimo singolo “Asfalto”, presentato a Sanremo Giovani: quest’ultimo sembra
Il Pagante, mentre in passato suonavano più pop-rap.

 

Cosa aspettarsi: un brano funk, a quanto dichiarato, quindi ancora diverso da quello ascoltato nell’Ep e nell’ultimo singolo. Alto rischio di essere dimenticati già tra una settimana, ma c’è da vedere che effetto farà vederli esibirsi in cinque sul palco. Testo curioso, tra wrestling, Artù, Piazza Tienanmen, la Savana e tanto altro. Attenti che a fare troppo i simpatici, però, spesso si finisce per annoiare.

 

Coma_Cose - "L'addio"

Gli occhi felici dopo i giorni brutti

I successi …già successi: “Fiamme negli occhi”, brano del 2021 presentato a Sanremo, è l’unico su Spotify a superare i 30 milioni di stream. Se la cavano anche “Mancarsi”, “Post concerto” e “Anima lattina”.

 

comacosecorpo_01La carriera, finora. I due milanesi Fausto “Lama” Zanardelli e Francesca “California” Mesiano sono un duo pop-rap con rimandi tanto locali quanto internazionali, la passione per il gioco di parole e la fusione di contemporaneo e nostalgico. Sono in giro dal 2016, si sono fatti conoscere dall’it-pop-rap di “Anima lattina” (2017), ancora uno dei loro vertici, e “Post concerto” (2018), più divertente grazie alla pioggia di riferimenti di pop culture, ma è con l’album “Hype Aura” (2019) che conquistano l’attenzione della critica (anche nostra).
Con il secondo “
Nostralgia” (2021), nell’anno della partecipazione alla kermesse con "Fiamme negli occhi", sembrano andare in direzione it-pop, ma “Un meraviglioso modo di salvarsi” (2022) rimette in discussione la traiettoria, dal synth-pop di “Chiamami” all’electro-pop che mischia Bluvertigo e Cosmo di “Transistor”, dal post-grunge di “Napster” fino all'autoanalisi di “Sto mettendo ordine”. I Coma_Cose sembrano pronti per la loro fase matura, ma l’album definitivo deve ancora arrivare.

 

Cosa aspettarsi: una canzone che parla di fragilità e di coppia, e quindi ancora a farla da padrone sarà la dinamica dei due sul palco. Un brano che difficilmente potrà puntare al successo più ampio e trasversale, ma che potrebbe avere una coda lunga di ascolti primaverili ed estivi.

 

Elodie - "Due"

Lacrime mie o lacrime tue, le cose sono due

I successi …già successi: “Margarita” con l’ex Marracash, “Nero Bali”, “Guaranà”, “La coda del diavolo” con Rkomi, “Bagno a mezzanotte”.

 

elodiecorpoLa carriera, finora. Elodie da Quartaccio, esordita ad Amici nel 2015 a 25 anni, è un po’ la nostra Dua Lipa. Nel tempo si è spostata sempre di più verso un pop dalle ispirazioni internazionali, anche grazie a produzioni di grido, come quelle di “Margarita” (triplo platino, prodotta da Takagi & Ketra nel 2019), “Andromeda” (platino, prodotta da Dardust nel 2020), “Guaranà” (doppio platino, stesso anno e stesso Dardust), “Ciclone” (un flamenco doppio platino firmato Takagi & Ketra nel 2020).
A Sanremo è già stata nel 2017 e nel 2020 come cantante e nel 2021 come co-conduttrice, mentre nel 2022 è arrivata anche al cinema con “Ti mangio il cuore” di Pippo Mezzapesa, a suggerire che si debba parlare di una
starlet in piena regola.
Se i singoli spesso funzionano, con la loro mistura di pop ed elettronica, gli album suonano ancora incompiuti e provinciali, senza quel guizzo d’ambizione. L’ultimo, “
This Is Elodie” (2020), risale però a quando era meno famosa e affermata, più impacciata nel mostrarsi nella sua sensualità e forse meno cosciente dei propri punti di forza. Il quarto si chiamerà “OK. Respira” ed è atteso per il venerdì della settimana sanremese: sarà la volta buona?

 

Cosa aspettarsi: un brano sulle relazioni, “Due”, e quindi non proprio originalissimo nella tematica. Ci aspettiamo un pop elettronico, dal buon ritmo, scritto anche da Federica Abbate, ma a leggere il testo è facile annoiarsi. Sicuramente qualcosa varrà anche il fascino che Elodie porta sul palco.

 

Gianluca Grignani - "Quando ti manca il fiato"

Tu verrai o no al mio funerale?

I successi …già successi: “La mia storia tra le dita” e “Destinazione paradiso”, l’edizione spagnola “Mi Historia Entre Tus Dedos” totalizza duecentocinquantaduemilioni di ascolti su Spotify.

 

grignanicorpoLa carriera, finora. Presentatosi all'esordio come fascinoso rocker dell’Italia di fine millennio, dallo sguardo pensoso e la poetica malinconica, questo milanese classe 1972, sempre armato di chitarra, ha esordito proprio a “Sanremo Giovani” con “La mia storia tra le dita” (1994), partecipando poi al “Festival” vero e proprio nel 1995 con “Destinazione paradiso”, titolo anche dell’album d’esordio: un successo incredibile certificato disco di diamante e conosciuto anche nel mercato sudamericano.
Il trionfo commerciale lo porta a deragliare velocemente, tanto che si vocifera una sua morte prematura per overdose, da vero maudit. Ritorna con “La fabbrica di plastica” (1996; ispirato a “The Bends”), uno degli album più controversi del rock italiano, a suo modo cult. Iniziano anche ad accumularsi racconti di comportamenti bizzosi, da vera rockstar all’italiana, e si susseguono altri progetti fuori fuoco.
A farlo resuscitare servirà la sua terza partecipazione a Sanremo nel 2002, accompagnata dalla pubblicazione del quinto album “Uguali e diversi” (cinque platini) e dalla forza dell’ultra-kitsch de “L’aiuola”, un brano sulla patonza che lui definisce espressione della sua “anima naif” e che fa sembrare il Vasco più triviale San Monone Eremita.
Nel frattempo lo spettro delle droghe si allunga sulla sua vita. Nel 2009 tocca il proverbiale fondo presentandosi a un concerto in evidente stato alterato, tragicamente in ritardo, incapace di esibirsi.
La carriera non decollerà più. L’ultimo album risale al 2014, l’ultima esibizione dal vivo però è del 2022 proprio all’Ariston, insieme a Irama. Dice di lavorare a un triplo album, da anni.

 

Cosa aspettarsi: sesto Sanremo per lui, presenta una canzone dedicata al difficile rapporto col padre. Ovviamente ci sarà del rock, con tanto di orchestrazioni, ma a rubare la scena sarà proprio Grignani: tutti vogliono capire se farà o darà spettacolo. Rischio del patetico dietro l’angolo.

gIANMARIA - "Mostro"

Ora che sorella mia tu sei madre
Dimmi se siamo ancora fratelli

I successi …già successi: “Ascolta” e “I suicidi”, ma il suo target sono i giovanissimi come e più di lui.

 

gianmariacorpoLa carriera, finora. Un altro dei “giovani”, nato nel 2002 a Vicenza, Gianmaria Volpato ha deciso di chiamarsi col nome scritto un po’ a cazzo, tipo quando scrivi un messaggio mentre sorpassi in statale. Mischia i temi del pop, qualcosa dell’ubiquitario rap e l’elettronica più soft portando ai nostri timpani contenuti di una leggerezza tale da farci rimpiangere il concittadino Sangiovanni.
Si è fatto conoscere a “X Factor” nel 2021 e ha intitolato il suo primo Ep “Fallirò” (2022), quasi a voler istigarci.

 

Cosa aspettarsi: un pop contemporaneo innocuo, con ritornello vivace e un testo cringe.

 

Giorgia - "Parole dette male"

Non sei più mio ricordo
sei un’allucinazione

I successi …già successi: “Vivo per lei”, “Come neve”, “Come saprei”, “Girasole” e molti altri.

 

giorgiacorpoLa carriera, finora. Uno dei grandi successi di Sanremo, inteso come incubatore di popstar. La romana Giorgia Todrani, ispirata da sempre al soul, al blues e al jazz, entra nella storia della musica popolare quando nel 1994 si presenta nelle “nuove proposte” con “E poi”.
Ottiene il platino con l’esordio “Giorgia” (1994), poi una collaborazione del 1995 con Andrea Bocelli, una versione alternativa della “Vivo per lei” già proposta dagli O.R.O., diventa un classico contemporaneo nel mondo.
Ritorna all’Ariston nel 1995 e stravince con “Come saprei” (ottiene anche il “Premio della critica”). Canta per il Papa, conduce insieme a Pippo Baudo, duetta con
Elton John e il secondo album, “Come Thelma & Louise” (1995), ottiene il doppio platino. Sono anni in cui la sua voce al contempo così pop e soul, si presta a progetti fortunati, che incontrano ampi consensi di pubblico.
Nel 1997
Pino Daniele le produce l’album “Mangio troppa cioccolata” (triplo platino), il cui successo è replicato da “Girasole” (1999) e “Senza ali” (2001), dal respiro più internazionale.
Le già conosciute capacità vocali e interpretative sono state ulteriormente affinate, come dimostra il brano “Di sole e d’azzurro”, presentato nel 2001 sempre a Sanremo (vincerà
Elisa, relegandola al secondo posto). Neanche la morte del compagno Alex Baroni, ad appena 35 anni, interrompe il successo, alimentato da un greatest hits e da “Vivi davvero”, altro tour de force canoro.
Dal 2003 la stanchezza inizia a farsi sentire: non è esattamente un declino, ma una dignitosa maturità. Negli ultimi anni ha tentato di dare una svecchiata al suo stile e per il singolo “Normale” (2022) si è fatta produrre da Big Fish dei
Sottotono.

 

Cosa aspettarsi: visto il titolo, la speranza è un brano che finalmente spieghi in prima serata che si dice collutorio e non colluttorio. È, invece, una canzone, non ci crederete, d’amore che, non ci ricrederete, sfrutterà al massimo la sua ugola. Speriamo che, oltre al talento innegabile, ci sia anche qualcos'altro.

 

I Cugini di Campagna - "Lettera 22"

Come due uragani che distruggono
ma per dispetto

I successi …già successi: “Anima mia”, “Un’altra donna”, “Preghiera” e altri reperti degli anni Settanta italiani.

 

cuginicorpoLa carriera, finora. Si chiamano “di campagna” perché avrebbero dovuto ispirarsi alla musica tradizionale italiana, ma in realtà il gruppo romano diventa famoso grazie ai mielosi brani pop pubblicati nel quinquennio ‘73 - ‘77, compreso l’inno con cui sono ricordati da grandi e piccini, quella meme song ante litteram che è “Anima mia”.
Quest’ultima, riproposta in ogni evento a cui la band abbia mai partecipato, è diventata quasi un’autoparodia e un inno che cristallizza l’obsolescenza imbarazzante di certa musica d’epoca, in questo caso imbevuta di un sentimentalismo lacrimevole che fa rivalutare Mino Reitano.
Sopravvivono malamente ai Settanta ma Fabio Fazio e Claudio Baglioni li rievocano
attraverso una tavola oiuja per la trasmissione “Anima mia” (appunto) nel 1997 e da lì ritornano faticosamente a frequentare la cultura pop, peraltro senza mai centrare un successo che sia uno.
In 53 anni di carriera non hanno mai partecipato a Sanremo, ma questa gravissima mancanza (?) verrà finalmente colmata grazie a un brano scritto da
La rappresentante di lista.

 

Cosa aspettarsi: l’imbarazzo empatico. Il testo non promette assolutamente nulla di originale, il sound dovrebbe vertere sulla disco degli Ottanta. Non si fatica a immaginare perché le redazioni che hanno già ascoltato i brani lo inchiodino agli ultimissimi posti.

 

Lazza - "Cenere"

Ho visto un paio di inferni alla volta

I successi …già successi: “Uscito di galera”, “Panico”, “Piove”, “Molotov” ma anche il suo remix inaspettato di “Ferrari”.

 

lazzacorpoLa carriera, finora. Non fate gli anziani, se siete interessati alla nostra musica popolare, Lazza lo dovreste conoscere, visto che “Sirio” è stato l’album più ascoltato in Italia nel 2022. Jacopo Lazzarini è un trapper milanese il cui primo album ufficiale risale al 2017. Ha iniziato come un cantante discretamente conflittuale: stradaiolo, donnaiolo e pericoloso, riempiva i testi di riocontra (il verlan meneghino), turpiloquio, auto-esaltazione e misoginia, quando si dice “nu buono guaglione”.
Velocissimamente, è transitato dalla trap sboccata e aggressiva, le rime tecniche e la voglia di spaccare tutto, a diventare un grande successo commerciale, prima con “Re Mida” (2019) e poi, soprattutto, con il molto più pop “Sirio” (2022). Sono rimaste poche parolacce, la trap che voleva essere addirittura
drill è diventata sempre più adatta alla prima serata e ora ce lo ritroviamo a Sanremo: quando si dice i casi della vita.

 

Cosa aspettarsi: un brano emotivo, radiofonico, adatto al grande pubblico, che mischia pop, rap ed elettronica. Produce Dardust, e considerando che Lazza è in un momento di massima celebrità, può puntare molto in alto. Probabilmente ci diranno quelle ventisei volte che sa suonare il pianoforte, o lo suonerà direttamente lui sul palco, perché certe cose emozionano sempre il cuoredeglitaliani (così, tuttattaccato).

 

LDA - "Se poi domani"

Ti giuro sei bella da ogni prospettiva

I successi …già successi: “Quello che fa male” supera quota 25 milioni di stream.

 

ldacorpoLa carriera, finora. Contrariamente a quanto si legge in giro, il suo nome esteso non è litio diisopropilammide bensì Luca D’Alessio. Questo 2003 napoletano ha scelto questa sigla, probabilmente, per non sembrare un nepo baby, ma la prima cosa che si dice di lui è che è figlio di Gigi D’Alessio. Forse la prossima volta meglio optare per qualcosa di più carismatico, tipo “Alvaro The Chilean With The Singing Nose”, soprattutto se nel 2021 decidi di partecipare all’album di papà.
Come accade troppo spesso, il trampolino di lancio è stato “Amici”, che ha portato al primo singolo di successo, “Quello che fa male” (2021), praticamente una versione più Ultimo e soul dei pezzi del padre.

 

Cosa aspettarsi: un canzone d’amore cantata con leggera inflessione campana, tanti sentimenti, inevitabili vocalizzi. Se la Campania non contasse 5,6 milioni di abitanti non ne staremmo neanche parlando.

 

Leo Gassmann - "Terzo cuore"

Maledetto terzo cuore!

I successi …già successi: “Vai bene così” e “Piume”, principalmente.

 

gassmanncorpoLa carriera, finora. A proposito di nepo baby, ecco il figlio di Alessandro e il nipote di Vittorio. Transitato da “X Factor” nel 2017, questo romano classe 1998 ha avuto tutte le fortune: un contratto con l’Universal, la vittoria a Sanremo come “nuova proposta” nel 2020 e l’attenzione dei media. Lui ci mette un modo di cantare che lo fa sembrare un cinquantenne, con tutta quella prosopopea da Grande Teatro che potrebbe essere stata trasmessa in famiglia. Su Spotify non lo ascolta praticamente nessuno, nonostante nella foto posi mezzo nudo.

 

Cosa aspettarsi: una ballata pop, intensa e sofferta, ovviamente d’amore, tutta incentrata sullo spiegare il titolo. Speriamo almeno che l'interpretazione struggente faccia il giro e diventi lo spunto per tantissimi instant meme.

 

Levante - "Vivo"

Ho il destino stanco

I successi …già successi: “Tikibombom”, portata a Sanremo nel 2020, ma il vero cult è “Alfonso”.

 

levantecorpoLa carriera, finora. Siciliana cresciuta a Torino, la classe 1987 Claudia Lagona ha deciso di chiamarsi come la riviera ligure dopo aver scartato Picena Delle Palme, troppo altisonante, e Triestina, fin troppo rocciosa. Diventa famosa perché urla “che vita di merda” in “Alfonso” (2013), il brano #maiunagioia dell’anno. La scopre Max Gazzè, pubblica l’album d’esordio “Manuale distruzione” (2014) all’insegna di un pop cantautoriale cinico e sognante praticato anche in “Abbi cura di te” (2015), poi per il terzo album decide di cambiare strategia e mettere le cosce in copertina, un po’ Karin Proia.
Si dà una svecchiata, prova a diventare memabile con “Pezzo di me” (2017), fa il giudice per “X Factor”, scrive due romanzi, si fa autrice per altri, si schiera contro le mafie e non perde occasione per criticare la società. “Vogue” la inserisce tra le “cento persone in grado di influenzare le tendenze mondiali nella moda e nell'arte”, perdincibacco. Questa nuova vita artistica è cristallizzata in “Magmamemoria” (2019), più orchestrato, ambizioso, serio (o persino serioso?).
Di fatto, poi, si allontana dai riflettori, pubblicando soprattutto un terzo romanzo nel 2021: che vada spostata in OndaLibri?

 

Cosa aspettarsi: una canzone solo apparentemente sbarazzina, in realtà cinica e impegnata, come suo solito. Parla della depressione post-parto, per stare sul leggero. Per l’occasione si è tinta bionda, rendendosi quasi irriconoscibile.

Madame - "Il bene nel male"

La puttana che ha ridato un senso ai giorni miei

I successi …già successi: ha iniziato con quel pugno allo stomaco di “Sciccherie”, poi sono arrivate “Voce”, “Marea” e tante altre, anche in collaborazione con altri pezzi grossi del nostro hip-hop.

 

madamecorpoLa carriera, finora. Francesca Calearo alias Madame è una vicentina che si è fatta conoscere ad appena sedici anni, nel 2018, grazie alla dizione strascicata, la dirompente emotività e la verace ricerca di un linguaggio espressivo contemporaneo che unisce hip-hop, trap e r'n'b. Il suo primo successo, “Sciccherie” (2018; disco di platino), è ancora oggi una delle più originali declinazioni urban italiane.
Nel 2021 partecipa a Sanremo con “Voce”, ottenendo quattro platini, e pubblica il suo esordio “
Madame”, che trova un buon equilibrio tra maturazione e conservazione delle sue peculiarità. Si impone anche come personaggio, compare spesso in televisione, diventa ospite frequente per tanti artisti, dall’amico Sangiovanni a Ghali. Il vero problema è che alcuni degli ultimi singoli l’hanno vista arretrare verso un pop fin troppo tradizionale o una generale banalità: in “L’eccezione” (2022) sembra Caterina Caselli e nella filastrocca pop-rap “Tu mi hai capito” (2021) quasi si limita a ripetere innumerevoli volte il titolo. La sua carriera è tutt’altro che definita.

 

Cosa aspettarsi: annunciato come un brano elettronico e ritmato, si spera che sia anche un modo per ribadire la sua personalità artistica. Si tratta di un brano d’amore, il che non è esattamente una sorpresa, quindi non rimane che scoprire come abbia declinato un tema così frusto.

 

Mara Sattei - "Duemilaminuti"

E poi dammi duemila minuti anzi duemila ore

I successi …già successi: quasi tutte collaborazioni, da “La dolce vita” con Fedez e Tananai a “Spigoli” di Carl Brave con il fratellino thasup, passando per “Tuttecose” di Gazzelle.

 

marasatteicorpoLa carriera, finora. La romana Sara Mattei ha deciso per un nome d’arte a suo modo geniale, una versione meno destabilizzante delle inversioni e mutazioni operate dal deejay Cristiano Crisci (alias Digi G’Alessio, Paura Lausini ecc.).
Parte da YouTube, appena quattordicenne, nel 2009. Partecipa ad "Amici" nel 2013, va a Londra, ritorna e pubblica una manciata di brani prodotti dal fratello, poi “Spigoli” (2020) con Carl Brave funge da primo successo, un triplo platino dove lei è ospite.
Questa carriera fatta di
featuring diventa più importante di quella come voce principale, anche alla luce del doppio platino con il Gazzelle di “Tuttecose” (2021) e il quadruplo platino di “La dolce vita” (2022).
Il primo album, “Universo” (2022), non riesce a convincere granché: belle produzioni del fratello, interessante qualche ospitata, ma nel suo dividersi tra pop, r’n’b e rap non trova una chiara identità.

 

Cosa aspettarsi: con un testo scritto da DamianodeiManeskin (da leggere come un’unica parola) e la musica scritta anche da thasup, difficile capire davvero come possa suonare. Lei ci metterà la voce, e dobbiamo sperare che basti. A livello aritmetico, Ana Mena con “Duecentomila ore” la surclassa.

 

Marco Mengoni - "Due vite"

Tanto lo so che tu non dormi dormi dormi dormi dormi mai

I successi …già successi: “Hola (I Say)” con Tom Walker, “Muhammed Alì”, “Ma stasera” ma anche “L’essenziale”, con cui ha vinto nel 2013.

 

mengonicorpoLa carriera, finora. Viterbese classe 1988, emerge dall’underground grazie a “X Factor”, che vince nel 2009. Partecipa a Sanremo nel 2010 con “Credimi ancora”, arrivando terzo e ottenendo un disco di platino. Questi ultimi si moltiplicano negli anni successivi. Vince persino come “Best European Act” agli “Mtv Europe Music Awards” nel 2010 e nel 2011 arriva al primo album, “Solo 2.0”, invero meno di successo di quanto ci si potesse aspettare.
Per trovare nuovamente il favore di un pubblico ampio deve arrivare la vittoria a Sanremo nel 2013 con “L’essenziale”. Questa intensa ballata pop mette in luce le sue doti di cantante e interprete, buono per grandi e piccini. Il poker di platini del singolo dà un
boost notevole alla carriera, così per “Pronto a correre” (2013; triplo platino) il battage pubblicitario è imponente e i nomi coinvolti di chiara fama: Ivano Fossati, Gianna Nannini e persino Mark Owen dei Take That.
Si fa tentare dal mercato spagnolo e tedesco, continua a mietere successi con i singoli e gli album successivi, rimanendo su un pop classico e contemporaneo.
Nel 2021 ha iniziato una trilogia intitolata “Materia”, che cerca di proporlo come autore e interprete maturo, capace anche di influenze internazionali e coloriture
urban: da lodare l’ambizione.

 

Cosa aspettarsi: dieci anni dopo la vittoria, Mengoni torna con la possibilità di ripetersi. Il brano non ha un testo stimolante, tutto lo farà la sua voce e l’interpretazione, prevedibilmente intensa e impeccabile. Con il suo fare umile, la bellezza che natura gli ha dato e quella capacità di cantare che piace tanto al pubblico di Sanremo, è facile immaginare molti consensi.

 

Modà - "Lasciami"

Lasciami, ma ti prego fai in modo che non me ne accorga

I successi …già successi: “Tappeto di fragole”, “Come un pittore”, “Favola”, “Se si potesse non morire” e “Non è mai abbastanza”, che sopravvaluta la pazienza di chi vi scrive.

 

modacorpoLa carriera, finora. KekkodeiModà, anche lui tutto attaccato, è un milanese cresciuto a Napoli che ha deciso di abbreviare l’anagrafico Francesco utilizzando ben tre kappa, come il celebre klan.
Forma insieme ad altri dal nome meno simile a “cacca” una band che inizia ad affacciarsi sulla Rai nel 2003. Il loro stile, incentrato sui tormenti del’animo, è infuso di un melodramma lacrimevole, animato da una poetica che fa sconfinare il banale nel patetico. Nel 2005 vengono silurati a “Sanremo Giovani”. Vivacchiano per qualche anno, finchè la Carosello e Lorenzo Suraci di RTL 102.5 non li trasformano in un successo dopato da un bombardamento promozionale.
L’album “Viva i romantici” (2011) ottiene il disco di diamante, rendendo i tempi maturi per tornare a Sanremo con un’altra interprete che gioca sull’eleganza emotiva, Emma Marrone: si fermano al secondo posto con “Arriverà”.
Il momento di massima esposizione culmina idealmente con “Come un pittore”, insieme agli Jarabedepalo, dove la dedica a un figlio immaginario diventa il pretesto per versi illuminanti come “Azzurro come te/ Come il cielo e il mare/ E giallo come luce del sole”, “Disegno l'erba verde come la speranza” oppure “Con quel che resta, disegno un fiore/ Ora che è estate, ora che è amore…”. Il brano è talmente, ehm, bello, che viene inciso anche in spagnolo e in versione italo-spagnola.
Dopo il singolone infantile, che farebbe venir voglia di
vale tudo a Ghandi, si superano con “Se si potesse non morire”, portata a Sanremo nel 2013 e arrivata terza: aridaje nel testo con il giallo del Sole, ma qua la retorica è al servizio di un climax con anafora di frasi ipotetiche che tracima in una valanga di lacrimoni a uso e consumo delle telecamere, una valanga di patetismo, uno tsunami di tristezza a buon mercato spacciato come poesia accorata.
Il successo prosegue con l’album “Gioia” (quintuplo platino; 2013), poi il fonico viene accusato di molestie su minori. Anche il sesto album, “Passione maledetta” (2015), è un trionfo, ma qualcosa si è incrinato e a seguito di alcuni grandi concerti la band si allontana dai riflettori. L’etichetta Ultrasuoni, che rappresenta RTL 102.5, Radio Italia e RDS, li scarica e loro tornano nel 2019 su etichetta indipendente: in poche parole, scompaiono dal
mainstream.

 

Cosa aspettarsi: parleranno, con una canzone che sembra d’amore, di depressione: la sintesi perfetta di uno stile basato su sentimento e tristezza a palate. Si parla di una ballata intensa, non quindi quel gioviale reggae che tutti si aspettavano da Kekko.

 

Mr. Rain - "Supereroi"

Siamo angeli con un’ala soltanto e riusciremo a volare solo restando l’uno accanto all’altro

I successi …già successi: “Fiori di Chernobyl”, “Ipernova”, “Meteoriti”, “Carillon”.

 

mrraincorpoLa carriera, finora. Il bresciano Mattia Balardi propone un pop-rap malinconico e adolescenziale, nonostante sia nato nel 1991. Pure lui è passato da “X Factor”, senza lasciare segno, ma nel 2018 “Carillon” diventa una hit doppio-platino: è l’archetipo dei suoi successi, una canzone intensa e sentimentale, tra Fedez e Ultimo. Replicherà con “Ipernova” (2018; doppio platino), ancora più caricata emotivamente, e “Fiori di Chernobyl” (2020; doppio platino), pianistica e sofferta come non mai. I quattro album di studio non regalano grandi sorprese e l’ultimo, “Fragile” (2022), chiarisce sin dal titolo dove si va a parare. Peraltro, è stato un mezzo flop commerciale.

 

Cosa aspettarsi: una canzone triste, appena un po’ rap, con quella poetica da diario delle superiori e la penna esperta di Francesca Abbate, anche qui.

 

Olly - "Polvere"

Mi coprivano dal sole aaaaaaa

I successi …già successi: “Non ho paura” va verso i 7 milioni su Spotify.

 

ollycorpoLa carriera, finora. Il genovese Francesco Olivieri è un incrocio tra Sfera Ebbasta e Tedua, ma con un piglio elettronico che richiama il delirio di Pop X. Nato nel 2001, è uno degli esordienti e sembra avere carattere, ma con soli due Ep all’attivo è difficile capire dove andrà la sua carriera.

 

Cosa aspettarsi: l’ansia da palcoscenico potrebbe togliere a Olly tutta l’esuberanza che dimostra su Spotify. Sicuramente l’Ariston non è il posto ideale per una proposta come la sua, ma sul brano si sa poco di concreto e si può sempre sperare in una bella sorpresa.

 

Paola & Chiara - "Furore"

Amarsi e fare rumore

I successi …già successi: “Vamos a bailar (esta vida nueva)”, “Festival” e “Amici come prima”, capisaldi del camp tra i due millenni.

 

paolachiaracorpoLa carriera, finora. Le sorelle milanesi Paola e Chiara Iezzi nascono coriste per gli 883, esplodendo al Festival del 1997, nella categoria “giovani”, con la ballata armonizzata a due voci “Amici come prima”, di una tenerezza disarmante.
L’album d’esordio, “Ci chiamano bambine” (1997), ottiene il disco di platino. Tornano a Sanremo nel 1998, ma è un buco nell’acqua. Sembrano destinate a scomparire velocemente, poi il terzo album “Television” (2000) le propone in una veste pop-dance e sexy, dal respiro internazionale. Il singolo “Vamos a bailar (Esta vida nueva)” è un triplo platino, un classico
tormentone. Dirige il videoclip Luca Guadagnino (!).
Bissano con “Festival” (2002), album trainato dall’omonimo,
kitschissimo singolo. Si può chiedere di più? Sì, “Kamasutra”, il singolo del 2003 accompagnato da un video tra l’erotico e l’imbarazzante.
Praticamente, dopo scompaiono. Tornano a Sanremo, di nuovo senza centrare l’obiettivo, e mestamente chiudono la carriera maggiore con una raccolta dei successi. Provano carriere soliste che non decollano, tentano il cantato in inglese e vivacchiano tra singoli e album che passano inosservati. Si sciolgono ufficialmente nel 2013, poi nel 2022 è Max Pezzali a riunirle sul palco di San Siro: è successo, infine, che le regine del pop italiano più
kitsch siano tornate a cantare insieme. Il bene ha trionfato.

 

Cosa aspettarsi: si ballerà, ma gli occhi saranno tutti puntati su come interagiranno tra di loro e con il pubblico. Saranno ancora nella versione sexy? A giudicare dalle foto promozionali, Paola è pronta a causare più di qualche picco ormonale.

 

Rosa Chemical - "Made in Italy"

Badabadabidababa badibubum

I successi …già successi: “Polka”, ma anche “Polka 2 :/” e “Polka 3”.

 

rosachemicalcorpoLa carriera, finora. Il classe 1998 Manuel Franco Rosati, dalla provincia torinese, si è presentato come una stranezza della nostra scena hip-hop grazie a… la polka! Emerso già nel 2018, con testi scorretti e un modo di rappare disorientante, si è imposto all’attenzione con l’uso, nei beat, della polka. L’album “Forever” (2020) non è sempre così brillante, perché la stessa gag non può funzionare a lungo. L’ultimo singolo, “Non è normale” (2022), è però una cocente delusione: dell’estro dirompente di un tempo è rimasto ben poco, sostituito da un compromesso it-pop-rap che lo fa sembrare meno conflittuale di Achille Lauro.

 

Cosa aspettarsi: se va male, sarà una provocazione di plastica. Se va un po’ meglio, il brano, che dovrebbe essere vivace, diventerà una hit grazie al suo testo pieno di scemenze. Si vestirà nei modi più assurdi.

Sethu - "Cause perse"

Buchi nei miei jeans dove ho messo i sogni

I successi …già successi: nessuno vero e proprio, con l’ultimo singolo che fatica ad arrivare ai 100mila stream su Spotify. “Butterfly Knife”, estremamente aggressiva, non sarà indicativa di quello che proporrà a Sanremo.

 

sethucorpoLa carriera, finora. Il savonese Marco De Lauri, classe 1997, vive a Milano e frulla punk e hip-hop con un piglio molto pop… In sostanza, è un Blanco meno Blanco. Nel nome si è ispirato a un album dei Nile, a testimonianza che sa scegliere i propri ascolti meglio del proprio parrucchiere. Lavora col fratello gemello Jiz e, smussato in ogni suo spigolo dalla Carosello, passa dalla violenza di “Butterfy Knife” (2019) all’innocua malinconia in uptempo di “Sottoterra” (2022).

 

Cosa aspettarsi: sembrava un incendiario, ma a Sanremo sarà pompiere. Un brano veloce e inquieto, sentimentale e tormentato quanto basta. Rischio di vederlo scomparire per sempre dalla settimana prossima altissimo.

 

Shari - "Egoista"

Mentre stappo sta birra che sa di the

I successi …già successi: una mezza hit come “L’angelo caduto” di Salmo.

 

sharicorpoLa carriera, finora. Friulana del 2002, Shari ha deciso di non usare il suo cognome, Noioso, per non spoilerare il giudizio sulla sua musica. Sbocciata, si fa per dire, all’edizione 2015 di “Tú sí que vales”, ultimamente si propone come una prima Madame con più tecnica e meno orginalità, si ascoltino “Follia” (2021; prod. Salmo) e “Sotto voce” (2022). La voce strascicata è qui al servizio di un birignao drammatico, un esasperante pop-rap speziato di ghirigori soul. Un altro nome da Sanremo Giovani, nell’accezione peggiore.

 

Cosa aspettarsi: “Egoista”, dedicata a una ragazza, è scritta anche da Salmo e potrebbe fare quello che Madame oggi non fa più, in una versione ancora più sanremese. Aspettiamoci del soul, del pop, forse una manciata di rap all’acqua di rose.

 

Tananai - "Tango"

Amore tra le palazzine a fuoco

I successi …già successi: “Sesso occasionale”, “Baby Goddamn” ma anche l’ospitata in “La dolce vita”.

 

tananaicorpoLa carriera, finora. Il classe 1995 Alberto Cotta Ramusino, soprannominato Tananai, è rimasto sconosciuto al grande pubblico fino a gennaio 2022. La sua vita artistica è cambiata grazie al “Festival di Sanremo”, dove si è classificato gloriosamente ultimo, stonando in ogni occasione e bucando lo schermo con un personaggio storto e dallo sguardo fattissimo, un po' rap ubriaco e un po' cantante di un decadentismo urbano e sornione.
La sua "Sesso occasionale" (2022; doppio platino) diventa un successo insieme a “Baby Goddamn” (2021; triplo platino), imponendolo come personaggio del
mainstream, ma l'album d'esordio arriva solo ad autunno inoltrato: "Rave, eclissi" (2022) vuole rappresentare i due lati di Tananai, quello più caciarone e quello più emotivo, ma non ci riesce granché bene. Ritorna a Sanremo anche nel 2023.

 

Cosa aspettarsi: il lato romantico, riflessivo, cantautorale di Tananai, cioè quello che finora sembra il più fragile, immaturo e incompiuto. Lui è simpatico, basta che non cerchi di fare il serio per tutta la kermesse: a volte meglio arrivare ultimo che galleggiare a metà classifica.

 

Ultimo - "Alba"

Se non amassimo soltanto i nostri simili?

I successi …già successi: “Pianeti”, “Picolla stella”, “I tuoi particolari”, “Il ballo delle incertezze”, “Vieni nel mio cuore”.

 

ultimocorpoLa carriera, finora. Il romano Niccolò Moriconi, del 1996, emerge grazie a brani struggenti, uno dedicato ai bambini malati di cancro, l’altro a un amico morto in un incidente stradale. Prova ad andare ad “Amici” e a “X Factor”, ma lo respingono. A Milano sale sul carro dell’hip-hop, associandosi alla piccola etichetta Honiro. In realtà lui è più un Fabrizio Moro misto Gigi D’Alessio, con il rap strumento per snocciolare i testi piagnoni. Un vasto pubblico, neanche a dirlo, lo adora.
L’album d’esordio “Pianeti” (2017; triplo platino) ne definisce lo stile, pieno di struggenti ballate pianistiche, vocalizzi sofferti, storie d’amore disastrate e una vita emotiva densa di dolore, scelte laceranti, emozioni d’intensità devastante. L’intera discografia sarà votata a un profluvio di versi drammatici, sin dalla prima
hit, “Pianeti”.
Finalmente arriva a Sanremo, tra i giovani, e vince nel 2018 con “Il ballo delle incertezze”, chiaramente cantata con voce tremante. Il secondo album, “Peter Pan” (2018; quintuplo platino) è un trionfo di pubblico, anche grazie al traino di una manciata di nuove
hit, questa volta leggermente più pop-rap (“Cascare nei tuoi occhi” è praticamente un brano di Coez).
Si esibisce in concerti sempre più imponenti, gasatissimo arriva a Sanremo nel 2019 convinto di avere la vittoria in tasca e con “I tuoi particolari” prende la tranvata: un secondo posto per il quale dà spettacolo in sala stampa (“Voi giornalisti avete questa settimana per sentirvi importanti e avete rotto il cazzo”).
Riparte dalla romanità, persino dal dialetto, e collabora con
Antonello Venditti. Il successo comunque non si ferma, anzi sembra corroborarsi la fanbase, che accoglie con entusiasmo il terzo album “Colpa delle favole” (2019; altri cinque platini) e riempie i concerti. Sempre sul tema della romanità, scrive persino una “Poesia per Roma”.
Il quarto album “Solo” (2021; triplo platino) suona assai senile nonostante sia scritto da un venticinquenne.

 

Cosa aspettarsi: ritorna per vincere, indipendentemente da quello che dichiara. Già nelle foto di “Tv Sorrisi e Canzoni”, dove non sorride neanche per sbaglio, è chiara l’aggressività con cui pretende il riconoscimento dalla kermesse. Nel testo sciorina una saggezza da eremita ultraottuagenario, speziata da una megalomania da primato: definisce l’alba “solo mia”, poi ci spiega la vita e i sogni. La canterà con una strabordante intensità drammatica, il pubblico da casa impazzirà. Rischia di vincere.

 

Will - "Stupido

Siamo dolori che canterò

I successi …già successi: in sostanza la sola “Estate”, con oltre 40 milioni di stream.

 

willcorpoLa carriera, finora. Qualcuno fa di tutto per non farsi ricordare, tipo William Busetti che come nome d’arte sceglie Will. Questo cantautore veneto del 1999, pescato da “Sanremo Giovani”, ha già ottenuto un discreto successo con “Estate”, un ansiogeno e melodrammatico rap sulla base di “Someone You Loved” di Lewis Capaldi, che rivaleggia con il pathos ipertrofico di Ultimo. L’Ep d’esordio, “Chi sono veramente” (2022), ha virato verso un più malinconico pop con aspirazioni d’alta classifica.

 

Cosa aspettarsi: un brano sentimentale, triste e sofferto. C’è un limite anche al patetico, ma lui rischia di superarlo.



Discografia

  1. Anna Oxa - Sali (canto dell'anima)
  2. Ariete - Mare di guai
  3. Articolo 31 - Un bel viaggio
  4. Colapesce Dimartino - Splash
  5. Colla Zio - Non mi va
  6. Coma_Cose - L'addio
  7. Elodie - Due
  8. Gianluca Grignani - Quando ti manca il fiato
  9. gIANMARIA - Mostro
  10. Giorgia - Parole dette male
  11. I Cugini di Campagna - Lettera 22
  12. Lazza - Cenere
  13. LDA - Se poi domani
  14. Leo Gassmann - Terzo cuore
  15. Levante - Vivo
  16. Madame - Il bene nel male
  17. Mara Sattei - Duemilaminuti
  18. Marco Mengoni - Due vite
  19. Modà - Lasciami
  20. Mr. Rain - Supereroi
  21. Olly - Polvere
  22. Paola e Chiara - Furore
  23. Rosa Chemical - Made in Italy
  24. Sethu - Cause perse
  25. Shari - Egoista
  26. Tananai - Tango
  27. Ultimo - Alba
  28. Will - Stupido
Pietra miliare
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